Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
#finsubito
#finsubito video
Agevolazioni
Asta
Bandi
Costi
Eventi
Informazione
manifestazione
Sport
Vendita immobile

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

«Il Piemonte attrattore di grandi eventi tra Cultura, Sport e Turismo»


Turismo, Cultura, Sport e post olimpico, pari opportunità e Politiche giovanili: deleghe di rilievo per l’assessore regionale Marina Chiarelli, novarese. Dal momento della sua elezione di giugno, non si è mai fermata, macinando
chilometri e chilometri su e giù per la Regione. A presenziare a centinaia di eventi, ad incontrare persone, a progettare il futuro dei territori.

Assessore, facciamo un primo bilancio a 120 giorni di governo.
Partivamo da una buona base, il Piemonte in questi anni ha puntato su qualità e diversificazione dell’offerta. Per esempio, la destagionalizzazione turistica sta funzionando. Le aziende hanno sviluppato la capacità di reagire molto rapidamente di fronte ai cambiamenti. E questa è la cosa che mi ha colpito di più.

Cosa le chiedono quando li incontra?
Di non essere lasciati soli quando chiedono sostegno per la comprensione di bandi o per l’aggiornamento delle autorizzazioni che a volte sono davvero tortuose. Una delle prime cose che ho fatto è chiedere agli uffici di semplificare il più possibile le procedure per accedere alle misure di sostegno. Sembra una banalità ma è un passaggio fondamentale per raggiungere il maggior numero di beneficiari, soprattutto a beneficio dei più piccoli i quali spesso non possono avvalersi di consulenti specializzati. Prima di pubblicare i bandi condividiamo le scelte con gli operatori, poi li invitiamo a partecipare a dei tutorial con i tecnici della Regione per mettere a terra le domande. E a volte non basta neanche».

Perché?
Spesso non tutti riescono a partecipare ai click day oppure ai bandi a sportello che funzionano a esaurimento fondi. Da ora in avanti riserveremo una quota per tutti in modo da non creare dislivelli tra operatori grandi e ope-
ratori piccoli. È una questione di equità sociale. E poi tutti i territori devono poter competere con gli stessi strumenti.

Quanto conta il gioco di squadra?

Questo è un punto fondamentale. La rete dei nostri comuni ormai è collaudata alla collaborazione. Abbiamo conquistato il titolo di Città del vino proprio grazie alla collaborazione tra enti locali e sindaci. Quando c’è in gioco
il bene comune la concordia istituzionale è l’ingrediente principale per portare a casa dei risultati. La maturità di un’amministrazione si misura anche sulla base di questo parametro. Tenga conto che proprio grazie al gioco di squadra stiamo portando a termine il progetto di aggregazione delle ATL del nord del Piemonte. Questo servirà a rendere meno frammentato e più efficiente il sistema dell’accoglienza che non dimentichiamo in quest’area rappresenta il 30% del business regionale in termini di presenze.

Assistenza e consulenza

per il sovraindebitamento

Perché il Piemonte in questi anni è riuscito a diventare un attrattore di grandi eventi?
Per la credibilità dei propri amministratori. In questo senso la maggioranza di centrodestra che governa la Regione ha imparato a guardare oltre gli steccati ideologici. E questo ci ha consentito di fare crescere il rating della reputazione presso gli stakeholder internazionali. L’organizzazione di eventi sportivi hafatto da traino. Sono gli atleti stessi che vogliono venire in  Piemonte ad allenarsi e questo per noi è una grande soddisfazione. Certo dobbiamo lavorare per mantenere alta la qualità dei nostri impianti, la manutenzione non è soltanto qualcosa di dovuto per ragioni di sicurezza ma un upgrade che va sostenuto con risorse in parte pubblica e in parte private. Questo è un patrimonio che vale molto di più di una qualsiasi posta di bilancio. Nessuno investirebbe su un territorio disunito.

Si sente parlare di Brand Piemonte, cos’è?

La cosa più importante sulla quale dobbiamo lavorare, è come se avessimo costruitto la casa alla quale manca il tetto. Il brand è il cappello che dobbiamo su qualsiasi iniziativa turistica, enogastronomica o culturale piemontese.

Dal territorio piemontese – sul quale sta macinando chilometri – quali input sono arrivati e cosa le ha fatto dire «dobbiamo lavorare su questo tema in particolare…».

Uno dei primi incontri, a luglio, è stato con il direttore del museo egizio Christian Greco e con la presidente Evelina Christillin. Sa che cosa mi hanno detto? Che i turisti aumentano, che la città risponde bene, che i meccanismi dell’accoglienza sono ormai collaudati e che siamo sulla strada giusta ma con l’urgenza di migliore i collegamenti ferroviari. Le esigenze dei turisti stanno cambiando così come sta cambiando la tipologia del viaggiatore. Molti di loro prediligono visitare i musei la sera quando purtroppo iniziano a diradarsi le corse da e verso le città d’arte. Torino e Milano sono molto vicine, il turista arabo ad esempio richiede standard elevatissimi e stiamo parlando di oltre le cinque stelle lusso. Quindi Milano viene spesso utilizzata come base per ve-
nire in Piemonte. Il ritorno a volte costituisce un problema ma su questo ci stiamo lavorando siamo sicuri di poter rimediare garantendo un’offerta maggiore.

Quindi dobbiamo abituarci a considerare Torino a Milano come un corpo unico?

Più o meno sì, però diciamo che questo già accade per esempio con la rassegna MiTo che è diventata iconica e soprattutto rappresenta la filosofia di collegare le varie realtà. E guardi che questo riguarda non soltanto le grandi città ma soprattutto quelle piccole che vogliamo mettere ancora di più in rete.

Mi può fare un esempio di questa rete?

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

Chi viene per la prima volta nell’alto Piemonte, sul Lago Maggiore, sul lago d’Orta oppure ai Sacri Monti deve trovare un ticket di prossimità regionale, lo stesso ticket che si riscontra nelle città quando l’albergatore suggerisce un percorso oppure un ristorante e viceversa. In questo senso tutti i territori devono farsi carico di promuovere l’offerta turistica di altri territori, un viaggiatore che torna una volta lo farà anche la seconda. Da questo punto di vista siamo sulla buona strada però bisogna lavorare ancora per potenziare questa rete virtuale che a volte si basa semplicemente sul passa parola.

Quali sono le priorità per il Piemonte?
Tutti i nostri territori hanno guadagnato credibilità, perdere questa skill significherebbe gettare al vento i sacrifici fatti in questi anni. Non dimentichiamo che questo risultato è stato raggiunto in gran parte, sono del tutto, grazie ai privati che hanno scommesso sulla ripresa in piena pandemia investendo capita di tasca propria. Questo ci ha consentito di anticipare e spiazzare la concorrenza soprattutto da parte di Francia e Spagna che sono i nostri principali concorrenti per quanto riguarda l’offerta turi-
stica di alto livello.

Quali sono le scommesse che deve vincere il Piemonte nei prossimi anni?

Abbiamo imparato a portare in Piemonte i grandi eventi, ma adesso dobbiamo saperli mantenere e soprattutto dobbiamo sviluppare la capacità di trasformare i piccoli eventi in eventi. È una sfida, un impegno. Ci proviamo sapendo di poter contare su un tessuto pubblico e privato di alto profilo.
 

Un sogno nel cassetto?

Non uno ma tanti. Dovendo scegliere dare a tutti le stesse possibilità per quanto riguarda l’assegnazione delle risorse pubbliche. E poi arrivare al 40% dei flussi turistici nel nord del Piemonte. Infine, superare il Lazio nel numero
di location per le produzioni cinematografiche. Oggi siamo la seconda regione, sarebbe bello poter diventare la prima in Italia.

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Bonus agricoltura

Finanziamenti e contributi