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la Puglia è sempre più isolata


Non c’è l’Alta velocità, che arriverà sulla dorsale tirrenica tra Bari e Napoli (ma anche qui vi sono delle osservazioni pubbliche sulla velocità, che non dovrebbe superare i 250 chilometri orari, quando l’Av è fissata ai 300 km/h). I treni sono troppo spesso in ritardo, senza contare nel calderone i disagi per le cancellazioni cui hanno dovuto far fronte ieri i viaggiatori per via dello sciopero indetto dal sindacato Usb. I collegamenti interprovinciali in alcuni territori sono carenti (basti pensare ai tempi di percorrenza da Lecce per Otranto e Gallipoli).

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Ma c’è anche un altro problema che tiene in ostaggio i pendolari e i viaggiatori pugliesi: la distanza dalle infrastrutture. Infrastrutture che – sia ben chiaro – in alcuni casi sono eccellenti e in altri lo diventeranno grazie alla pioggia di fondi del Pnrr, come avverrà a Taranto, ad esempio, dove è in corso anche la riqualificazione della stazione ferroviaria. Resta forte, però, il nodo delle distanze. In Puglia il tempo medio di percorrenza da un comune a una stazione, a un casello autostradale o a un aeroporto è di 46 minuti. Va peggio soltanto in Sicilia, Valle d’Aosta, Trentino, Basilicata e Molise. Colpisce che tra le regioni messe peggio – secondo lo studio di Thea sui dati Istat – ve ne siano due del Nord più efficiente, ma il contesto è diverso: in Trentino e Valle d’Aosta pesano le difficoltà legate alle zone montane, dove per cause naturali i tempi di percorrenza si allungano per qualunque tipo di destinazione. Va decisamente meglio, invece, nel Nord prevalentemente non montuoso. Un residente in Friuli Venezia Giulia in media impiega soltanto 27 minuti per raggiungere uno snodo cruciale per i collegamenti, che sia una stazione, un casello autostradale o un aeroporto. In Veneto la distanza media sale a 31 minuti, in Emilia a 32, in Piemonte a 34. Le regioni con maggiore accessibilità alla rete dei trasporti a lunga percorrenza sono tutte del Nord. Nel Lazio si arriva a 41 minuti. Il territorio messo peggio – ma anche qui le difficoltà legate alle catene montuose la fanno da padrone – è il Molise, dove occorre un’ora di strada in auto.

“Oltre agli interventi – ricorda il Forum Ambrosetti nel presentare il rapporto – già in atto nella regione per il potenziamento dell’Alta velocità, la riqualificazione delle stazioni ferroviarie già in essere e l’adeguamento delle strutture autostradali, vi è la necessità di raggiungere maggiore capillarità su tutto il vasto territorio regionale”.

I dati sono quelli forniti dall’Istat e fotografano bene la situazione. Tornando alla distanza dalle stazioni, ad esempio, per il 40% dei comuni uno snodo ferroviario con treni a lunga percorrenza dista più di mezzora. E per il 12% del totale tra città e paesi della Puglia la distanza raggiunge dai 45 minuti in su. Soltanto un comune su 8, invece, può dire di avere una stazione particolarmente attiva nel giro di un quarto d’ora. E per la rete autostradale va ancora peggio, visto e considerato che al di sotto di Taranto non vi è alcun casello e che l’Autostrada nel Salento non c’è. Il 41% dei comuni pugliesi vede i propri residenti costretti a oltre un’ora di strada in auto prima di raggiungere l’Autostrada (nel totale rientrano anche i tanti paesini del Gargano, da cui la distanza per l’Autostrada resta comunque un tabù, anche per via delle arterie provinciali spesso troppo lente).

Non va meglio neppure per gli aeroporti. Soltanto un comune pugliese su sette dista da uno dei punti attivi (Foggia, Bari e Brindisi) meno di trenta minuti. E per il 36% dei centri abitati serve oltre un’ora di auto. Anche qui ha un peso specifico particolare il Salento, da cui l’aeroporto del Salento – ironia del destino – spesso dista oltre un’ora, soprattutto per chi parte alla parte più bassa del tacco d’Italia. E visto da questa prospettiva il progetto – su cui c’è un’accelerazione – di una stazione ferroviaria all’interno dell’aeroporto diventa ancor più importante.

La Puglia paga dazio anche alla marginalità di alcune aree: il Salento, appunto, ma anche una fetta del Tarantino che tende alla provincia di Lecce, il Gargano, e la Murgia (sia quella barese che quella tarantina). Lontani dalla rete infrastrutturale, che spesso è lacunosa. Una beffa nella beffa.





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