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L’addio al re della bistecca alla fiorentina, è morto Torello Latini


Firenze piange la morte del re della bistecca alla fiorentina: Torello Latini, titolare dell’omonima trattoria a due passi dalla basilica di Santa Maria Novella, è morto all’età di 73 anni. Firenze perde la figura dell’oste per eccellenza, sempre dietro la cassa del suo locale da oltre mezzo secolo.

Un fiorentino verace al 100%. Una figura di primo piano per la vita gastronomica di Firenze. “Il Latini” come per l’appunto lo chiamavano i clienti abituali. Nel 2015 l’allora sindaco Dario Nardella l’aveva insignito del fiorino d’oro.

I funerali di Torello Latini sono stati fissati per martedì 26 novembre, alle ore 10, alla chiesa di Santa Trinita. La famiglia, invece dei fiori, ha chiesto donazioni all’Ant.

Dal padre Narciso e dalla madre cuoca Maria Torello Latini aveva ereditato l’antica fiaschetteria in via de’ Palchetti fondata nel 1914. Una vera istituzione l’insegna in città per gli amanti della cucina toscana e soprattutto della bistecca alla fiorentina.

Latini” era stato uno dei primi locali a riaprire subito dopo l’alluvione del 4 novembre 1966. Non c’era classifica o guida dove non comparisse la trattoria, tra le più popolari e amate di Firenze. Infinite le file, in alta stagione, dei turisti che volevano sedere a un tavolo dal “Latini“.

Torello Latini e la cucina toscana

Nella nostra cucina -ricordava Torello Latini, in occasione dei festeggiamenti per i 100 anni della trattoria- l’impostazione di base rimane quella di mia mamma. Certo, oggi il gusto è cambiato, bisogna andare incontro a esigenze diverse, però i nostri piatti forti sono sempre quelli tipici toscani e fiorentini in particolare. La gente, non solo turisti, ma anche la clientela locale, viene qui per assaggiare ribollita e pappa col pomodoro, fagioli all’olio e bistecca alla fiorentina, il peposo alla fornacina, la trippa e il lampredotto, per finire con lo zuccotto e i cantuccini col Vinsanto”.

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Tra personaggi della cultura e ospiti vip

Un ruolo, il suo, anche culturale per i libri e soprattutto il premio “Amici del Latini“, riconoscimento che negli anni è andato a personaggi di spicco della cultura italiana. Inconfondibile il premio: un prosciutto stagionato e una targa.

Nell’albo d’oro del premio spiccano i nomi di Indro Montanelli, Carlo Bo, Mario Soldati, Giovanni Spadolini, Leonardo Sciascia, Mario Tobino, Indro Montanelli, Enzo Biagi, Mario Luzi e Gina Lagorio. In tempi più recenti il riconoscimento è andato a Giacomo Tachis, Sergio Romano, Ferruccio De Bortoli, Giovanni Sartori, Carlo Lizzani, Bruno Vespa, Vincenzo Cerami, Enrico Mentana e Aldo Cazzullo.

Tanti i personaggi e i vip di passaggio in città che si sono alternati ai tavoli della fiaschetteria di via de’ Palchetti: un nome tra i tanti l’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton.

Da Saccardi a Funaro il ricordo di Torello

Commosso il ricordo della vice presidente della Toscana ed assessora all’agricoltura ed agroalimentare Stefania Saccardi. “L’enogastronomia fiorentina e non solo fiorentina perde uno dei suoi interpreti più illustri – commenta -. Firenze perde una figura che ha segnato la storia di questa città, non solo dal punto di vista enogastronomico. Torello ha infatti dato un grande contributo anche dal punto di vista culturale, con i suoi libri e col premio “Amici del Latini”.

Perdo un amico – conclude -, una persona sensibile e generosa con cui ho collaborato per anni quando mi occupavo di politiche sociali. Non ha mai rifiutato un pasto a nessuno e grazie a lui tante persone in difficoltà hanno pranzato insieme a tutti gli altri. La cosa speciale di Torello era che non voleva che si dicesse. Il mio abbraccio va a Sonia ed Emilia, nella certezza che Torello resterà nel cuore di tanti fiorentini, compreso il mio”. 

A sottolineare l’impegno sociale del ristoratore anche la sindaca di Firenze Sara Funaro: “Con Torello Latini perdiamo non solo un ristoratore capace e appassionato, ambasciatore della tradizione gastronomica fiorentina, ma anche un amico e un imprenditore generoso, e sempre attento alle persone più in difficoltà. Negli anni in cui sono stata assessore al welfare ho potuto conoscere da vicino il suo grande cuore, in molte occasioni ha organizzato pranzi per i cittadini più fragili a cui abbiamo partecipato con le persone ospitate nelle strutture di accoglienza, altre volte assieme a Caritas sempre per le persone meno fortunate, permettendo a tutti così di assaggiare i piatti della sua cucina“.

Torello -conclude la sindaca- resterà nei cuori di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e nella memoria di una Firenze che continua a essere aperta, inclusiva e solidale anche grazie a persone come lui”. Anche il presidente di Iv Matteo Renzi ricorda con affetto e gratitudine Torello Latini e la sua famiglia.

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