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Autostrade, Salvini: “Riforma in corso per giusti costi dei pedaggi e migliori servizi agli utenti”


Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha espresso con forza la sua visione riguardo a diversi temi cruciali legati alle infrastrutture e alla mobilità, durante il suo intervento all’assemblea di Confartigianato Trasporti, tenutasi il 23 novembre 2024 a Roma. Salvini ha toccato una serie di argomenti, tra cui la riforma delle concessioni autostradali, il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina e le politiche ambientali europee, con un accento particolare sulla critica al Green Deal europeo.

In particolare, Salvini ha dichiarato che il governo italiano è al lavoro per riformare le concessioni autostradali, con l’obiettivo di “ricalibrare” i costi dei pedaggi. Il ministro ha sottolineato che, all’interno del territorio italiano, esistono autostrade con costi e livelli di manutenzione estremamente variabili, citando l’esempio delle autostrade A24 e A25. Il suo intervento ha avuto l’intento di garantire maggiore equità tra le diverse tratte autostradali, ma anche di migliorare i servizi offerti agli utenti, in particolare per quanto riguarda le aree di sosta autostradali, le cosiddette “aree di servizio”. Salvini ha evidenziato come, in altri Paesi, le aree di servizio sono pensate come luoghi accoglienti per i viaggiatori, con l’intento di adottare un modello simile anche in Italia, affinché gli utenti possano usufruire di servizi adeguati e rilassarsi durante le soste. La riforma delle concessioni autostradali si inserisce quindi in un più ampio disegno di rinnovamento, in cui l’attenzione è rivolta non solo alla riduzione dei costi per gli automobilisti, ma anche a un miglioramento generale della qualità dei servizi.

Le parole di Salvini

Un altro tema centrale del discorso di Salvini è stato il tanto discusso progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. Il vicepremier ha ribadito l’importanza di questa infrastruttura per l’unità del Paese e per lo sviluppo della Sicilia, esprimendo la speranza che, entro il mese di dicembre 2024, venga finalmente approvato il progetto definitivo del ponte. Salvini ha sottolineato come la realizzazione del Ponte rappresenti un’opportunità storica per collegare la Sicilia al resto d’Italia, migliorando così le connessioni e riducendo i disagi che attualmente gravano sui trasporti tra la Calabria e la Sicilia. Non senza una punta di polemica, Salvini ha ricordato come il Ponte sullo Stretto sia stato oggetto di discussioni e opposizioni per decenni, e come oggi, prima ancora di essere realizzato, l’opera sia già sotto indagine a causa di un esposto presentato in Procura contro ignoti. Nonostante ciò, Salvini ha rimarcato la sua determinazione nel perseguire il progetto, sottolineando che unire la Sicilia al resto d’Italia è una necessità che non può più essere rimandata.

Durante l’assemblea, il ministro non ha mancato di esprimere anche la sua opinione riguardo al Green Deal europeo, una delle politiche più controverse a livello internazionale. Salvini ha criticato la strategia dell’Unione Europea in materia ambientale, accusando l’Europa di adottare politiche che favoriscono il licenziamento di posti di lavoro in Europa, mentre in Paesi come la Cina si continua a produrre energia bruciando carbone. Il ministro ha puntato il dito contro quello che ha definito un approccio “ideologico” alle politiche ambientali, che penalizza le imprese e le famiglie europee. Secondo Salvini, se da un lato le normative europee hanno ridotto le emissioni di CO2, dall’altro lato la Cina ha aumentato significativamente le proprie emissioni, senza che l’Europa fosse in grado di contrastare efficacemente questo fenomeno. Il vicepremier ha quindi sollevato dubbi sulla reale efficacia delle politiche europee sul clima, accusando Bruxelles di agire con ignoranza o malafede, piuttosto che con scelte pragmatiche.

Salvini ha anche dedicato una parte del suo intervento alla difesa del trasporto su gomma, ribadendo la centralità dell’autotrasporto per l’economia italiana. Il vicepremier ha definito “follia” l’idea di un’Italia senza autotrasporto, ricordando che la maggior parte delle merci viaggia su strada e che il settore ha un ruolo fondamentale per il funzionamento del Paese. Ha quindi ribadito l’impegno del governo nell’investire nel settore dell’intermodalità, con il supporto a iniziative come il Ferrobonus e il Marebonus, che incentivano l’utilizzo di treni e navi per il trasporto delle merci.



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