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Sardegna al lavoro per la Coppa del mondo di cross


La Coppa del mondo di ciclocross, che per tre anni ha fatto tappa sulla neve di Vermiglio, sta per approdare su una delle più belle spiagge della Sardegna. L’8 dicembre la spiaggia di Is Arutas, celebre per essere formata da granelli di quarzo come chicchi di riso, vedrà all’opera i giganti del cross. I lavori sono in corso e non sono per nulla di poco conto, come racconta Luca Massa che dalla primavera ha preso in mano le redini dell’organizzazione. Ieri sono iniziati i lavori sul percorso.

Il presidente della Crazy Wheels-Cycling Academy ha messo da parte tutto il resto. E’ consapevole di avere fra le mani un’occasione unica per dare risalto mondiale alla sua terra e riportare il ciclismo sull’isola, in un momento della stagione in cui anni fa la Sardegna veniva scelta dai team professionistici per la preparazione invernale.

«Abbiamo pensato ad un evento – dice – che potesse avere un importante ritorno d’immagine. Inizialmente avevamo pensato ad una corsa a tappe juniores nel periodo prestagionale, ai primi di marzo. Il problema è che il calendario della stagione su strada è bello complicato, quindi abbiamo optato per questa impresa. Finora avevo organizzato gare su strada e di mountain bike, mai di ciclocross. A marzo abbiamo saputo che ci sarebbe stata assegnata la gara, ma l’ufficialità è arrivata ad aprile con i calendari, anche se eravamo in attesa di capire dove farla».

Dove la farete?

Volevamo una sede importante a livello di immagine e la situazione si è sbloccata quando ho avuto conferma dal Comune di Cabras di poter utilizzare la zona di Is Arutas, che è una spiaggia unica al mondo. Avevamo due località, una o l’altra. Io ho puntato fin dall’inizio su Is Arutas, perché è lo scenario secondo me più bello nella costa oristanese. Però essendo un’area marina protetta, non è stato semplice avere le autorizzazioni di tutti gli enti. Quindi, nel dubbio, dovevamo avere un piano B. Poi per fortuna alla fine è stato confermato Cabras.

Cosa puoi dirci del percorso?

Ci siamo affidati a un’associazione che in Belgio prepara il percorso per varie gare, tra cui la Coppa del mondo. Ci è stato proposto da Flanders Classics, perché essendo il primo anno qui da noi, hanno preferito affidarsi a un partner che già conoscono. Di conseguenza noi abbiamo accettato il loro consiglio. Sappiamo che arriveranno e costruiranno il percorso. Noi gli forniremo tutti i materiali e i mezzi ma quello che è difficile da realizzare sul percorso è tutto il contorno.

Di cosa parli?

L’impianto elettrico, la fornitura dei trabatelli per la tv, la fornitura di tutto quello che ci ruota intorno. I led-wall sparsi sul percorso, perché sono tutte cose che hanno costi importanti. E poi devi incastrare tutte le aziende che lavorano in concomitanza. Devi incastrare l’azienda che fa il led e deve combaciare con quello che fa l’impianto elettrico, con quello che ti porta i gruppi elettrogeni e quello che monta l’impianto audio. E’ un lavoraccio, devi incastrare tutte le cose. C’è da mettere quattro chilometri di transenne, per cui il percorso è la parte più dispendiosa, a livello di organizzazione e anche economica.

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La spiaggia di Is Arutas e i suoi chicchi di quarzo sono un’area protetta della Sardegna
La spiaggia di Is Arutas e i suoi chicchi di quarzo sono un’area protetta della Sardegna
In che modo la spiaggia accoglierà il circus del cross?

Sistemata l’arena della gara, c’è da realizzare strutture nuove oppure sfruttare quelle che ci sono. In realtà a Is Arutas non c’è niente, a parte due ristoranti. Perciò uno sarà organizzato come hospitality, quindi area VIP. Invece l’altro sarà dimezzato e tramezzato per fare in modo di avere l’infermeria, l’area antidoping e la sala stampa. Ci sono tanti lavori da realizzare, eppure la cosa che non vi ho detto prima è che abbiamo lavorato per mesi su un’ipotesi, ma di fatto a settembre quel percorso ce l’hanno bocciato.

E perché?

Perché l’Area Marina Protetta a un certo punto ha detto di no, perché in quella zona ci sono le palme nane e altri impedimenti. Quando ce l’hanno detto, ho avuto la sola reazione che poteva sbloccare la situazione. «Qua signori – gli ho detto – non abbiamo tempo. Siamo a metà settembre, non abbiamo tempo per chiacchiere e burocrazie. Dobbiamo trovare oggi l’alternativa di un altro percorso. Ora sono le 11 del mattino, alle 14 dovete dirci se il nuovo percorso va bene, altrimenti salta tutto.

Come è andata a finire?

E’ stato tutto complicato, finché abbiamo individuato un’altra area, in cui però non c’erano le dune di sabbia, per cui abbiamo dovuto costruirle. I lavori sono partiti oggi (ieri, ndr) per costruire anche delle montagnette e il resto. Il giorno dopo la gara, verrà smantellato tutto. Abbiamo puntato tanto sul green, quindi abbiamo utilizzato solo materiali naturalissimi tra cui anche la sabbia, la terra e le pietre utilizzate. Stiamo parlando di un’area molto particolare ed è giusto rispettare le loro regole.

Nell’area prescelta per il percorso si stanno costruendo dune e montagnette che poi saranno rimosse
Nell’area prescelta per il percorso si stanno costruendo dune e montagnette che poi saranno rimosse
E poi c’è la logistica: quando arriveranno le squadre e come le avete sistemate?

Le squadre arriveranno il 7 mattina con un volo charter dal Belgio. Una problematica della Sardegna è che non ha collegamenti e per questo è stato organizzato un volo apposta, perché da Bruxelles non ci sono i voli che servirebbero. Per cui le squadre maggiori arriveranno dal Belgio, mentre i mezzi viaggeranno su nave Tirrenia, che ci darà una mano. Siamo riusciti a garantire il trasporto di tutti i mezzi che arrivano da Belgio, Olanda e Francia, passando da Genova. Gli altri italiani per la maggior parte arrivano da Livorno. Più complicato invece con gli hotel…

Non ce ne sono abbastanza?

Quelli di Oristano li ho riempiti tutti. Ne ho lasciati fuori un paio per una questione logistica, perché le squadre hanno i loro mezzi e hanno bisogno del parcheggio. La Alpecin viene giù con il pullman e il camion, ha bisogno dell’attacco per l’acqua e l’allaccio della corrente, quindi servono hotel attrezzati. In più tanti hanno chiuso, perché nelle zone di mare d’inverno fanno così.

Ieri sono iniziati i lavori per la costruzione del percorso di Coppa del mondo
Ieri sono iniziati i lavori per la costruzione del percorso di Coppa del mondo
Alla fine di tutto questo, quale sarà la soddisfazione secondo te?

Lo scopo è sempre quello iniziale, cioè rendere appetibile la Sardegna anche per il ciclismo invernale. A dicembre di media hai dai 18 ai 22 gradi, perché un team non dovrebbe valutare la possibilità di fare un ritiro in Sardegna? Questo è il mio scopo, creare di nuovo il movimento ciclistico che c’è stato anni fa. E poi richiamare l’attenzione sulla Sardegna. Abbiamo questa prova per due anni, stiamo lavorando per gettare basi importanti. Non è facile mettere in piedi un evento di questo tipo, soprattutto il primo anno. Io ho lasciato perdere tutto, anche la gestione della scuola di ciclismo. Ho dato tutto in mano agli allenatori e al team manager, mentre io da 7-8 mesi non ho più una vita. Perciò sarebbe un peccato, dopo tutto quello che è stato fatto, realizzare un evento così e poi non dare continuità.





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