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In arrivo bolla di freddo siberiano, gli esperti: «ora è il momento di vaccinarsi. In Puglia, in campo anche le farmacie»


(Adnkronos) – Bari, 19 novembre 2024 – È in arrivo in Italia, e colpirà anche la Puglia, una bolla di freddo dalla Siberia che nei prossimi giorni farà precipitare il colonnino delle temperature. Dopo un autunno primaverile si profilano le condizioni ideali per la diffusione di infezioni virali stagionali, influenza in testa (quest’anno l’australiana, che colpisce anche i bambini e può dare, secondo l’Iss, complicanze encefalitiche). Bisognerà fare i conti anche col Covid visto che le nuove varianti cono una brace che cova sotto la cenere in tutti i periodi dell’anno minacciando soprattutto i pazienti oncologici e cronici. 

È questo il momento di pensare alla prevenzione e di vaccinarsi: oltre alla rete dei medici di medicina generale in Puglia sono in campo, dal 16 ottobre, anche i farmacisti che quest’anno, grazie ad un accordo tra la Regione e Federfama, hanno ricevuto quasi il doppio delle dosi (150 mila contro le 84 mila dello scorso anno quando peraltro arrivarono solo a gennaio). Il punto sul ruolo delle farmacie dei servizi nel percorso di prevenzione vaccinale è stato tracciato nei giorni scorsi a Bari in una tavola rotonda promossa da Motore Sanità con il contributo non condizionante di Pfizer.  

“Crediamo nella farmacia dei servizi come punto di riferimento nell’informazione e nella prevenzione – ha sottolineato Vito Montanaro, direttore dipartimento regionale Promozione della salute, del benessere sociale e dello sport per tutti della Regione Puglia – per il rapporto diretto con gli assistiti. I farmacisti insieme con i medici di medicina generale devono sostenere gli organismi istituzionali per perseguire politiche di benessere per tutti i cittadini in particolare quelli più fragili”.
 

Ad illustrare il ventaglio di iniziative intraprese dalla Regione Puglia ci ha pensato Nehludoff Albano dirigente del settore Promozione alla Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro della Regione Puglia: “La farmacia è protagonista dei percorsi di prevenzione nella nostra regione. Da una fase sperimentale si è ora passati a un assetto più strutturato. Non esiste un solo Piano della prevenzione nazionale ma uno per ogni regione attorno al driver nazionale. Abbiamo promosso come Regione Puglia le “Scuole che promuovono Salute” e rinnovato il protocollo d’intesa con Federfarma per la distribuzione dei vaccini. Sul contrasto al Covid a livello nazionale non c’è una strategia forte su questo vaccino. Come Regione Puglia abbiamo posto sui tavoli nazionali un monitoraggio su questo e altri punti. Le agende di prenotazione e gli strumenti di gestione moderni sono da potenziare. È in corso il monitoraggio costante sulle attività vaccinali. Dalla fine del 2022 abbiamo portato il piano regionale della prevenzione sui social, nelle scuole, nelle farmacie, in studi e ambulatori del medico di medicina generale dando informazioni e fornendo il calendario della prevenzione. Stiamo investendo in un portale dedicato alla prevenzione e promozione della salute sulla piattaforma Puglia Salute. È poi in corso l’attivazione della piattaforma smart-vax al pari di quella degli screening per il supporto e la chiamata attiva che fornisce informazioni certificate e dettagliate alla popolazione sui temi della vaccinazione. Infine, è in pista un piano per la formazione nella comunicazione della prevenzione vaccinologica delle malattie infettive e la sicurezza nei luoghi di lavoro”.  

Al tavolo di lavoro è poi intervenuto Vito Novielli, presidente di Federfarma Puglia, che ha ricordato il ruolo da protagonista delle farmacie nelle campagne di prevenzione giocato in un momento di difficoltà e di scarsità di risorse del Ssn. “E’ saggio rivolgersi alle strutture che già esistono e lavorano sul campo considerando che la farmacia non si giova solo di risorse pubbliche. Ciò ci rende più resilienti. La farmacia – ha aggiunto – si occupa della sanità quotidiana non dei malati acuti. Siamo sempre aperti ed accessibili. Assumere oggi un ruolo di “Influencer di prevenzione” per raggiungere fasce di popolazione più lontane dalle offerte di salute pubblica è una sfida che abbiamo già raccolto”. Novielli ha poi ricordato che nelle farmacie pugliesi sono in corso tre screening, per il tumore del colon retto che nel 2024 ha già raggiunto 125 mila persone, per il diabete occulto che mira allo screening di 40 mila cittadini (non diabetici, non gravide e non minori) di cui si sa che il 25-30% è affetto da diabete sommerso e che in un mese ha già consentito esami su 10 mila pugliesi. “Numeri – ha concluso – che riguardano non poche farmacie ma tutte le 1.280 Croci verdi della regione di cui ognuna serve oltre 3mila abitanti. Sulle vaccinazioni: siamo pronti, siamo molti di più delle 200 farmacie coinvolte lo scorso anno e abbiamo somministrato già 24 mila vaccini. Abbiamo anche incontrato i colleghi come associazione di categoria e ce la metteremo tutta per aumentare la copertura vaccinale”.  

Contro l’influenza lo scorso anno in Italia le vaccinazioni sono scese al 18,9% rispetto alla stagione precedente che registrava il 20,2%: riportano le rilevazioni del ministero della Salute. La copertura negli anziani è diminuita di 3,4 punti percentuali rispetto alla stagione precedente portandola al 53,3% rispetto al 56,7% della stagione 2022-23, 1 su 2 quindi non si è immunizzato. C’è un trend in diminuzione nelle ultime stagioni dopo il picco raggiunto nella stagione pandemica 2020-21 con 65,3%. Lontano l’obiettivo fissato del 75%. Le Regioni dove si vaccina di più sono Liguria, Toscana, Umbria e Puglia. I fanalini di coda sono invece: la provincia di Bolzano, la Sardegna e la Campania. La Puglia è a metà del guado.  

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“La vaccinazione è la forma più efficace di prevenzione dell’influenza. Il vaccino antinfluenzale è indicato per tutte le persone che desiderano ridurre il rischio di contrarre la malattia influenzale o ridurne le complicanze e che non abbiano specifiche controindicazioni – si legge nella circolare del ministero che consiglia la profilassi agli over 65 enni e ai pazienti fragili per patologia” ha detto Domenico Martinelli, ordinario Igiene generale e applicata all’Università di Foggia, che ha sottolineato il valore della vaccinazione nelle popolazioni a rischio: “Ce lo insegna la letteratura scientifica. Le cure primarie sono il sistema per fare stare bene le persone. Le persone a rischio sono anche gli emarginati. La fragilità è anche legata ai comportamenti, agli stili di vita, non certo solo al superamento della soglia dei 65 enni”.  

“Ci aspetta una grande partita anche quest’anno nel vincere la riluttanza e diffidenza di alcuni, il rapporto medico paziente va riallineato” ha infine sottolineato Francesco Di Gennaro, docente associato di Malattie infettive e tropicali all’Università di Bari “Aldo Moro”. “L’Oms consiglia anti Sars-Cov 2 e antinfluenzale nella popolazione fragile. Ma chi sono i fragili? Tutti quelli che hanno patologie croniche, diabetici, oncologici, ipertesi, con patologie cardiorespiratorie a prescindere dall’età chiamati alla campagna vaccinale anche per evitere di finire in ospedale dove è tra l’altro alta la possibilità di un’infezione correlata all’assistenza. Il ruolo del farmacista è importante anche per informare gli adolescenti e i giovani anche che non hanno ancora rapporto col medico di famiglia”.  

Una delle categorie di rischio per Covid e influenza sono le donne in gravidanza che vanno sempre vaccinate per la paralisi immunitaria che accompagna lo sviluppo embrionario e il particolare trofismo del virus Sars-Cov 2 per i recettori placentari, che ha infatti causato un picco di aborti durante la pandemia.  

Sono infine intervenuti al tavolo di lavoro di Motore Sanità Donatella Martucci, presidente di Federfarma Brindisi, Maria Magliulo, segretario Federfarma Taranto e Stefano Vitti, vice presidente Federfarma BAT che ha acceso i riflettori sui piccoli Comuni. “Io rappresento territorio con 10 Comuni di cui 8 abbastanza piccoli. Qui anche se una sola farmacia somministra i vaccini dà una percezione di servizio al cittadino più elevata a fronte di una gestione più complessa per la mancanza di spazi adeguati e di collaboratori, anche perché il rapporto diretto col cittadino nei piccoli centri è molto più stretto e può essere anche più utile”. 

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