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Il Piemonte celebra la festa degli alberi ampliando il record delle piante monumentali: 80 in più


Il Piemonte si prepara a celebrare giovedì la “Giornata nazionale degli alberi” con un nuovo traguardo che ne rafforza il ruolo tra le regioni leader nel patrimonio verde: è sul podio dell’Atlante delle foreste messo a punto dal Sole 24ore, Legambiente e Compagnia delle foreste. Tra la primavera 2023 e i primi mesi di quest’anno nella regione sono stati messi a dimora quasi trecentomila alberi (286.102 per l’esattezza), finendo dietro Trentino-Alto Adige (652.725) e Basilicata (327,649). Nuovi boschi che garantiranno un valore sistemico annuo di quasi due milioni di euro. “Al di là del valore economico, proprio in vista della festa degli alberi – spiega l’assessore alle Foreste, ai parchi e alle Aree protette Marco Gallo – è fondamentale sottolineare l’impatto positivo che le nuove piante hanno sull’ambiente: migliorano la qualità dell’area, mitigano gli eventi estremi e prevengono il dissesto idrogeologico. In altre parole, rappresentano un alleato importante al tempo dei cambiamenti climatici”.

 

Ma il Piemonte sta puntando a valorizzare anche un altro elemento del suo patrimonio verde: la bellezza. Di qui l’idea di un tour tra gli alberi monumentali del Piemonte. Vent’anni fa, con la prima legge regionale, erano 40. Oggi sono più di trecento e, probabilmente, nel giro di qualche mese si avvicineranno a quota quattrocento a seguito dell’istruttoria in corso per 80 nuovi esemplari, frutto di pre-selezione sulle 150 segnalazioni arrivate tra la fine del 2022 e l’inizio del 2024. Chiunque può segnalare alberi di eccezionali età o dimensioni, compilando l’apposita scheda disponibile sul sito della Regione Piemonte (pagina Alberi monumentali), da inoltrare al Comune di competenza, al Settore Foreste della Regione Piemonte e all’IPLA, l’istituto che supporta Regione e Comuni nella valutazione degli esemplari. L’ultima parola, invece, spetta a un gruppo di lavoro che vede insieme rappresentanti di Regione, IPLA, Università di Torino, Carabinieri forestali e Soprintendenze. Tocca a loro decidere se una pianta abbia o no i requisiti per definirsi albero monumentale. I sopralluoghi di verifica vengono compiuti nel periodo vegetativo delle piante, tra maggio e ottobre. Un iter che richiede mesi, ma indispensabile per tutelare e valorizzare un patrimonio nel patrimonio. 

 

Spiega l’assessore Gallo: “Il Piemonte ha circa un miliardo di alberi, ma questi rappresentano l’eccellenza per età, dimensioni, rarità botanica, architettura vegetale, pregio storico-culturale, forma e portamento. E rappresentano un decimo dell’intero patrimonio di alberi monumentali che ha l’Italia a conferma del valore dei nostri boschi e delle nostre foreste. Considerato il crescente interesse che registriamo abbiamo deciso di diffondere su più piattaforme il censimento degli alberi monumentali del Piemonte. Il prossimo passo sarà il portale Piemonte outdoor perché l’andare a caccia di piante rare e antiche sta diventando un’attività sempre più gettonata tra chi ama spendere il proprio tempo libero in mezzo alla natura”.

 

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Di pari passo prosegue l’operazione di “denominazione” degli alberi monumentali. Sono già stati realizzati e installati i pannelli descrittivi per 250 esemplari censiti negli anni precedenti e si sta lavorando per preparare la carta di identità anche agli ultimi arrivati nella galleria dei “monumentali”. 

 

Attualmente gli esemplari monumentali in Piemonte inseriti nell’elenco degli alberi Monumentali d’Italia sono in tutto 315 distribuiti in circa 190 Comuni. Il numero più consistente lo registra la provincia di Torino (71) seguita da Cuneo (34), Alessandria (23) e Verbano Cusio Ossola (22).  A testimoniare la diversità ambientale della regione, dalla montagna (con alcuni esemplari ad oltre 2000 m di quota) alle rive dei fiumi e dei laghi, dagli ecosistemi naturali ai parchi storici e alle alberate cittadine, le piante censite appartengono a ben 88 specie: 45 autoctone del Piemonte, 37 esotiche, 6 non autoctone del Piemonte ma parte della flora italiana (cipresso, corbezzolo, pino domestico, pino nero, sughera e tamerice). Tra le specie esotiche, presenti soprattutto nelle aree urbane, la più rappresentata è il platano, con 24 elementi, poi l’ippocastano e il cedro dell’Atlante con 12; tra le autoctone prevalgono il larice (16), il castagno e la farnia (15), il faggio (14), il Frassino (10), la Roverella e il Salice bianco (9), il Pino cembro (7).

 

Cinque gli alberi la cui circonferenza supera i 10 metri: due cedri dell’Atlante (entrambi nel Torinese: il primo a Montalenghe con 1300 centimetri, l’altro a Perosa Canavese 1100 cm), un castagno (a Bioglio, nel Biellese, 1150 centimetri), un salice bianco nell’Alessandrino (a Momese, 1020 cm) e due platani (a Racconigi, nel Cuneese, quasi 11 metri, l’altro a Santena, vicino a Torino, 9, 70 metri). Non mancano i gruppi di alberi: i platani del viale di Cherasco e del Parco Cavour a Santena, i larici dell’Alpe Veglia (Varzo) e del Parco delle Alpi Marittime (Valdieri), i cembri di Usseaux, i tre Abeti di Douglas del Lago di Meugliano (oggi Comune di Valchiusa), con il record di altezza (56 metri per il soggetto più alto) per il Piemonte. Tra i comuni il primato spetta a Torino, con tredici esemplari. Seguono Stresa (7), Acqui Terme, Racconigi e San Secondo di Pinerolo (5).

c.s.





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