Si celebra domani la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’ONU per sensibilizzare su un fenomeno che, purtroppo, continua a essere un’emergenza globale e nazionale. In Italia, i dati restano drammatici: nel 2023, quasi una donna al giorno è stata vittima di femminicidio. Secondo il report annuale del Viminale, nei primi dieci mesi dell’anno sono stati registrati 89 femminicidi, il 64% dei quali avvenuti in ambito familiare o relazionale. I numeri. Il quadro delineato dal report mette in evidenza come le violenze di genere siano un problema strutturale: 89 femminicidi tra gennaio e ottobre 2023 e 88 nel 2024. Nello stesso anno ben 9 vittime solo in Campania. 64% delle vittime uccise da partner o ex partner. Oltre 15.000 richieste di aiuto ricevute dai Centri Antiviolenza solo nei primi mesi dell’anno. Nel 2024 in Campania le donne uccise sono state 4 mentre a livello nazionale si contano, fino ad aprile, 88 femminicidi. L’Osservatorio ha svolto anche indagini conoscitive da cui emerge che le giovani generazioni rispetto al fenomeno, anche se per tratti comuni lo condannano, poi nello specifico confondono o giustificano la violenza con la gelosia, con la malattia psichiatrica, con l’utilizzo di droga. Altro dato in miglioramento è quello relativo alle recidive. “A seguito dell’ammonimento le recidive sono bassissime – ha riferito Nunzia Brancati, dirigente della Divisione anticrimine della Questura di Napoli – abbiamo percentuali di recidive di violenze inferiore al 10 per cento del numero complessivo degli ammoniti, dato che è in regressione sul nuovo anno rispetto al 2023”. La pro rettrice della Federico II, Rita Mastrullo, ha sottolineato che “l’Università non può non fare rete su questo tema che richiede impegno sinergico di tutti.Dietro queste cifre si nasconde una realtà quotidiana fatta di abusi psicologici, fisici ed economici che spesso non vengono denunciati per paura o per mancanza di supporto adeguato. I dati mostrano inoltre che circa il 90% degli episodi di violenza si consuma tra le mura domestiche, rendendo ancora più difficile per le vittime liberarsi dalla spirale di abuso.
I casi in Campania. In Campania, regione tra le più colpite, i numeri confermano un trend preoccupante: il 2023 ha visto un aumento delle denunce di violenza domestica, ma anche una crescita delle richieste di protezione per stalking. A Napoli e provincia, in particolare, si registrano numerosi casi di violenza estrema. Tra gli episodi recenti spicca quello di una giovane donna di 28 anni, uccisa a Castel Volturno dal compagno, un uomo con precedenti di violenza domestica. Un altro caso ha scosso l’opinione pubblica a Salerno, dove una madre di due figli è stata aggredita e lasciata in fin di vita dall’ex marito, nonostante avesse già sporto denuncia per stalking. O quello di Anna Scala, una donna uccisa a Piano di Sorrento dal suo ex compagno l’estate scorsa. Questi tragici episodi non sono che la punta dell’iceberg di un fenomeno che richiede interventi immediati e incisivi. Le iniziative per combattere la violenza di genere si moltiplicano in tutta Italia, con manifestazioni, incontri e campagne di sensibilizzazione. Tuttavia, molte associazioni denunciano ancora una carenza di risorse per i centri antiviolenza e per i programmi di protezione delle vittime. In Campania, il potenziamento delle “case rifugio” e l’attivazione di numeri verdi regionali sono stati passi importanti, ma resta molto da fare. “Non basta ricordare queste donne il 25 novembre”, ha dichiarato Maria Rossi, rappresentante di un centro antiviolenza napoletano. “Servono politiche educative e un impegno costante per sradicare la cultura del possesso e della violenza”.
Le iniziative. Fino al 16 dicembre, le donne vittime di violenza potranno richiedere l’erogazione di voucher spendibili per interventi finalizzati all’inserimento ed all’inclusione socio-lavorativa dei beneficiari, nonché al conseguimento dell’autonomia ed indipendenza. Ad annunciarlo è il sindaco di Sant’Antonio Abate e consigliere metropolitano, Ilaria Abanale “La misura d’assistenza, promossa dall’Assessore regionale Lucia Fortini, punta a fornire un supporto concreto alle donne, ai loro figli e agli orfani di vittime di femminicidio nel difficoltoso percorso per la fuoriuscita dal circuito della violenza, don diverse linee di intervento. Soprattutto a pochi giorni dal 25 novembre, questo supporto si rende più che necessario” scrive il sindaco. La Linea A, in favore delle donne vittime di violenza, prevede un sostegno economico (voucher fino ad € 3.000,00) a copertura dei costi sostenuti per: canoni di locazione e utenze (sostegno abitativo); fuoriuscita dal circuito della violenza (ogni altra spesa a ciò necessaria secondo le indicazioni contenute nell’Avviso); formazione per inserimento e reinserimento lavorativo. La Linea B, prevede invece l’erogazione di un sostegno economico (voucher fino a massimo € 1.500,00) per il rimborso dei costi sostenuti per i figli delle donne vittime di violenza nonché orfani di vittime di femminicidio per: interventi per il completamento del percorso scolastico; attività extrascolastiche; formazione per inserimento e reinserimento lavorativo. “Il governo Meloni ha fatto molto per contrastare la violenza contro le donne, anche dal punto divista economico ha contribuito ad aumentare l’occupazione stabile femminile, ha supportato l’aumento dei centri antiviolenza che sono cresciuti del 5% negli ultimi due anni”. Lo ha detto la ministra della natalità e della famiglia Eugenia Roccella in vista della giornata mondiale contro la violenza sulle donne che cade il 25 novembre. Roccella ha inoltre lanciato un appello alle ragazze affinchè abbiano più a cuore la loro libertà, ed ai ragazzi affinchè non abbiamo paura della libertà delle ragazze, le parole del ministro che almeno per ora fanno dimenticare quelle del collega all’istruzione, Valditara finito al centro delle polemiche
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