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Tennis, Coppa Davis vinta capolavoro d’Italia. Il futuro ci sorride


Lo storico bis dopo il trionfo in Billie Jean King Cup, ma anche le imprese di Sinner e Paolini: è nuovamente esplosa la passione per il tennis




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Il capolavoro è compiuto. Abbiamo vinto la seconda Coppa Davis consecutiva, la terza della nostra storia. Siamo campioni del mondo e con orgoglio possiamo guardare tutti dall’alto in basso. Il sorriso di Jannik Sinner e le lacrime di Matteo Berrettini al termine della finale contro l’Olanda incorniciano un’impresa che entra negli annali dello sport italiano. Lì fuori il pianeta tennis osserva con ammirazione e invidia il nostro Paese che si tiene ben stretta l’Insalatiera d’argento e dentro ci mette le perle di un’annata magica, forse irripetibile. 

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È nostro il numero uno del mondo, un fenomeno assoluto, il giocatore che ormai non perde più con nessuno. Sinner ha chiuso questa stagione massacrante con un ruolino di marcia che parla da solo: 73 partite vinte e la miseria di sei perse. Durante il 2024 ha conquistato otto titoli tra i quali due tornei del Grande Slam (Australian Open e Us Open), le Atp Finals di Torino e tre Master 1000 (Miami, Cincinnati e Shanghai). Nessuno ha saputo e potuto fare meglio. La crescita di questo ragazzo è stata veloce e impetuosa al tempo stesso. È migliorato molto dal punto di vista tecnico, il suo servizio è diventato un’arma micidiale e gioca con un’intensità che alla lunga riesce a smantellare le difese di ogni avversario. È successo anche ieri pomeriggio contro l’olandese Tallon Griekspoor che pur stava disputando la partita della vita. Ma l’Italia non è solo Sinner. Possiamo contare su Jasmine Paolini, numero 4 del ranking femminile con all’attivo due finali Slam. Lei e Sara Errani si sono messe al collo la medaglia d’oro nel doppio alle Olimpiadi di Parigi e insieme hanno trascinato pochi giorni fa la Nazionale femminile azzurra al successo nella Billie Jean King Cup. Non ci dimentichiamo naturalmente del bronzo di Lorenzo Musetti nel tabellone di singolare ai Giochi e della coppia Simone Bolelli-Andrea Vavassori tra le migliori al mondo durante tutta la stagione. 

La magia della Davis, poi, ci ha fatto ritrovare anche Matteo Berrettini, un giocatore che solamente un anno fa sembrava perso alla causa. Lo spirito di squadra l’ha riportato sui livelli che gli competono. Entrato nella mischia per il doppio dei quarti contro l’Argentina, ha portato due punti pesantissimi in singolare: prima con l’Australia in semifinale e poi ieri nell’epilogo che ci ha visto opposti all’Olanda. Matteo è tornato e può essere la seconda colonna dell’Italtennis maschile nell’anno che verrà. Nessuno dimentica che è stato finalista a Wimbledon e numero sei del ranking mondiale nel gennaio del 2022. Il nostro “martello” può riprendere a battere forte e l’amicizia con Sinner, emersa in modo importante proprio in questi giorni, potrà solo fargli bene. Un plauso in questo senso va a Filippo Volandi, il capitano non giocatore della nostra Nazionale. È stato il collante della squadra e in Matteo ha sempre creduto. L’anno scorso durante la cavalcata che ci portò al trionfo con l’Australia l’aveva voluto in panchina per fare gruppo. Quest’anno l’ha lanciato al momento giusto e i risultati gli hanno dato ragione. 

Insomma, l’Italia del tennis è forte e il futuro sembra sorriderci. C’è una parte importante del nostro Paese che è tornata a innamorarsi di questo sport. Lo dicono gli ascolti registrati sui media, l’attenzione sui social, gli spettatori che hanno preso d’assalto gli Internazionali d’Italia a Roma e le Atp Finals. Ma soprattutto la controprova tangibile viene dalle iscrizioni alle scuole tennis, letteralmente esplose in questi ultimi mesi. I ragazzini vogliono giocare per emulare i loro idoli, Jannik in testa a tutti. Lui è l’eroe gentile della gente, sportivi e non. La febbre della passione che riesce a far salire il nostro giovane campione l’abbiamo misurata una volta di più proprio una settimana fa a Torino ed è qualcosa di straordinario. Stiamo vivendo un grande e meraviglioso sogno. Per favore non svegliateci.





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