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Monitoraggio digitale del paziente ortopedico rivoluziona il follow-up


Ultimo aggiornamento: 25 Novembre 2024

Ferdinando Iannotti

Con le nuove tecnologie è possibile monitorare da remoto e in continuo variabili come il passo, l’attività fisica, il range di movimento articolare. Con le protesi Smart si hanno invece informazioni su usura, allentamento e infezioni

Il monitoraggio digitale del paziente ortopedico si basa sull’utilizzo di molteplici tecnologie in continua evoluzione e la sua progressiva diffusione sta introducendo un nuovo paradigma nella terapia e anche nel rapporto tra medico e paziente.
Ce ne parla Ferdinando Iannotti, chirurgo ortopedico e traumatologo, dirigente medico presso la Asl Roma 4 e referente Ipb della chirurgia protesica robotica dell’ospedale, che ha un’esperienza diretta di questo scenario. «Presso il nostro istituto usiamo un sistema di monitoraggio digitale dei pazienti sottoposti ad artroprotesi di ginocchio con assistenza robotica, questo ci dà la possibilità di incrociare i dati intraoperatori del robot con quelli del recupero post operatorio e della riabilitazione».

 

Dottor Iannotti, quali sono i diversi tipi di tecnologie di monitoraggio digitale utilizzate in ortopedia?
Il monitoraggio può avvenire mediante l’utilizzo di device esterni come gli smartphone, di dispositivi impiantabili o integrati negli impianti protesici e di dispositivi indossabili come gli smartwatch e i sensori wireless di pressione, forza e movimento. Inoltre trova sempre maggiore diffusione la telemedicina con le piattaforme di teleconsulto e le applicazioni di monitoraggio della riabilitazione e del post operatorio.
Tutte queste tecnologie possono essere combinate tra loro per creare sistemi di monitoraggio integrati che possono essere implementati con algoritmi di intelligenza artificiale e machine learning in grado di analizzare i dati, fornire un’analisi predittiva dell’andamento clinico dei pazienti e creare piani di trattamento personalizzati.

 

Quali sono i dati più importanti da raccogliere?
I dati riguardanti il movimento e l’attività fisica forniscono importanti informazioni sul recupero funzionale del paziente. La rilevazione del range di movimento articolare, del numero di passi, della velocità e della simmetria del passo, del tempo di attività e inattività, della percentuale di sostegno su entrambe le gambe e della postura ne sono alcuni esempi. A questi si aggiungono dati sulla percezione del dolore, sull’assunzione di farmaci, sull’adesione al piano riabilitativo con i progressi nella forza muscolare e informazioni fotografiche sullo stato della ferita chirurgica. I questionari e le scale di valutazione soggettiva ed oggettiva del paziente possono inoltre essere raccolti digitalmente e a distanza.
Informazioni rilevanti potranno essere ottenute dagli impianti Smart (Self-monitoring analysis and reporting technology): sono impianti intelligenti caratterizzati da dispositivi integrati in grado di fornire informazioni circa la cinematica delle protesi articolari, l’usura, l’allentamento meccanico, la presenza di infezioni e la consolidazione delle fratture dopo l’osteosintesi.

 

Quali sono i vantaggi del monitoraggio digitale del paziente ortopedico rispetto ai metodi tradizionali?
In primis il monitoraggio è continuo, dettagliato e in tempo reale. Questo consente di identificare precocemente eventuali complicanze e intervenire tempestivamente. La raccolta dati è automatizzata e accurata, l’analisi dei dati permette di personalizzare il trattamento e modificarlo in base ai progressi raggiunti dal paziente e rilevati digitalmente. Inoltre le piattaforme digitali forniscono feedback in tempo reale, motivando il paziente a seguire il piano riabilitativo.
Il monitoraggio da remoto riduce la necessità di frequenti visite in clinica, con un’ottimizzazione delle risorse sanitarie e una riduzione dei costi anche per il paziente, che può accedere a consulenze specialistiche a distanza, indipendentemente dall’ubicazione geografica.
Infine, è possibile ottenere grandi quantità di dati da grandi coorti di pazienti in località disparate, consentendo un maggiore arruolamento e una maggiore rapidità nella raccolta di dati preziosi per la ricerca clinica e lo sviluppo di nuove terapie.

 

Come può il monitoraggio digitale migliorare la relazione medico-paziente?
La visita tradizionale, il contatto diretto e la costruzione di un rapporto umano e di fiducia tra medico e paziente rimangono imprescindibili. Oggi il rapporto di reciproca fiducia migliora quando il paziente è più consapevole e motivato. Da questo punto di vista il monitoraggio digitale può essere un vantaggio, in quanto il paziente riceve notifiche con le indicazioni da seguire al momento opportuno, riceve alert e feedback in tempo reale che lo informano sui suoi risultati e lo stimolano a migliorare. Inoltre sa che è in filo diretto con il team di cura, che i suoi progressi e le eventuali problematiche sono sempre sotto controllo. In questo modo si sente più coinvolto, seguito, consapevole della propria condizione clinica e motivato nel percorso di cura.

 

Quali sono le migliori pratiche per l’implementazione del monitoraggio digitale del paziente ortopedico?
Bisogna focalizzarsi su obiettivi specifici e misurabili e scegliere dispositivi di monitoraggio adeguati alle esigenze dei pazienti, validati clinicamente e che si integrino bene con la cartella cinica elettronica e con gi altri sistemi di gestione delle informazioni sanitarie.
È necessario educare i pazienti all’uso di queste tecnologie, formare e mantenere aggiornato il personale sanitario, fornire supporto continuo e raccogliere feedback per valutare l’efficacia del monitoraggio digitale e identificare aree di miglioramento.
Bisogna puntare su strumenti di analisi dei dati e sull’intelligenza artificiale per automatizzarne l’interpretazione e occorre implementare piattaforme in cui gli operatori possano condividere dati utili al miglioramento dei risultati clinici. Inoltre bisogna personalizzare il monitoraggio digitale in base alle esigenze specifiche di ciascun paziente e utilizzare i dati raccolti per creare piani di trattamento personalizzati.

 

Quali sono le barriere all’implementazione del monitoraggio digitale del paziente ortopedico?
Tutto quello che abbiamo appena detto non sarà facile da realizzare e ci saranno dei costi di implementazione che bisognerà valutare nell’ambito di un’analisi costo-efficacia.
Bisognerà controllare che la raccolta e la gestione dei dati sia sempre conforme alle normative sulla privacy e adottare misure di sicurezza robuste per proteggere i dati dei pazienti da accessi non autorizzati.
È importante che i dati raccolti siano accurati e affidabili e che la loro grande quantità venga gestita e analizzata in maniera adeguata.
Non sarà facile cambiare la pratica quotidiana di molti operatori sanitari, che potrebbero essere riluttanti ad adottare nuove tecnologie o a modificare le proprie pratiche tradizionali. Molti pazienti, inoltre, soprattutto quelli più anziani, potrebbero avere problemi a utilizzare dispositivi di monitoraggio digitale per motivi economici, scarsa connettività internet o per mancanza di competenze digitali.

 

Quali sono i potenziali rischi e le implicazioni etiche del monitoraggio digitale del paziente ortopedico?
Oltre alla violazione dei dati e ai cyberattacchi, che abbiamo già citato, c’è il rischio che malfunzionamenti o errori tecnici possano portare a diagnosi errate e trattamenti inappropriati. I medici devono evitare di affidarsi totalmente ai dispositivi, trascurando l’importanza dell’esame clinico tradizionale. Un altro rischio è che i dispositivi non abbiano standard uniformi, questo porterebbe a una discrepanza nella raccolta dei dati.
Dal punto di vista etico è fondamentale che il paziente venga ben informato sull’utilizzo dei suoi dati, che esprima un consenso veramente informato e che possa rifiutare il monitoraggio digitale senza che questo influisca sulle sue cure. Il monitoraggio digitale infatti potrebbe essere percepito come invasivo e potrebbe influire sulla percezione di autonomia e libertà del paziente.
È inoltre necessario che le tecnologie vengano progettate per essere utilizzate da tutti e che non ci sia una disparità legata a fattori economici, competenze tecnologiche, età o area geografica.

 

Renato Torlaschi
Giornalista Tabloid di Ortopedia

 


MONITORAGGIO DIGITALE, L’ESPERIENZA CLINICA ALLA ASL ROMA 4

«Presso il nostro istituto usiamo un sistema di monitoraggio digitale dei pazienti sottoposti ad artroprotesi di ginocchio con assistenza robotica, questo ci dà la possibilità di incrociare i dati intraoperatori del robot con quelli del recupero post operatorio e della riabilitazione». A raccontarlo a Tabloid di Ortopedia è Ferdinando Iannotti, chirurgo ortopedico e traumatologo, dirigente medico presso la Asl Roma 4 e referente Ipb della chirurgia protesica robotica dell’ospedale.

Iannotti spiega che i medici del suo gruppo ricevono inoltre notifiche in caso di calo delle prestazioni del paziente o di dolore eccessivo e l’intelligenza artificiale prevede se la velocità di camminata di quel paziente sarà ridotta a 90 giorni. «In alcuni casi, in considerazione degli ottimi risultati rilevati in alcuni pazienti, è stato personalizzato il piano riabilitativo anticipando gli step e velocizzando il recupero finale – ci ha detto il chirurgo –. In un altro caso invece è stata rilevata una riduzione del livello di attività e mobilità del paziente con elevati valori di dolore. Il paziente è stato contattato e prontamente curato per una lombosciatalgia che non riusciva a risolvere e per cui aveva interrotto la riabilitazione, con un ritardo nel recupero del movimento che avrebbe rischiato di condurlo a una rigidità articolare. Più in generale, quando un paziente viene a controllo, sappiamo quanta fisioterapia ha fatto e qual è stato il suo reale decorso fino a quel momento. A volte rileviamo informazioni che il paziente non ricorda durante la visita».

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