FORMIA – C’è una Futuro Rifiuti zero che fa incetta di riconoscimenti di livello medio-basso e c’è un’altra “Frz” che deve fare fronte ad una persistente stagione di veleni interni. A questa seconda “Formia Rifiuti zero” appartiene l’episodio, tutto da chiarire e definire avvenuto in questi giorni presso il centro di trasferenza in località ex Enaoli. Un operatore di 45 anni di Formia. V.S., è stato licenziato dall’amministratore unico Raffaele Rizzo perché destinatario da settimane di provvedimenti disciplinari alla luce di una condotta non proprio irreprensibile ha deciso di fare clamorosamente outing nel momento in cui aveva ricevuto dal dottor Rizzo l’ennesima lettera che censurava il suo comportamento non proprio ineccepibile sul lavoro di lavoro: “Se tanto lo vuole sapere – sarebbe stato questo in sintesi lo sfogo con alcuni suoi colleghi di lavoro del dipendente da giorni ‘attenzionato’ da Rizzo – sono stato io a chiamare qualche settimana i Carabinieri del Noe, il nucleo operativo ecologico”.
Apriti cielo! L’amministratore Rizzo non avrebbe mai immaginato – ottimisticamente parlando – che quanto chiedeva di conoscere da settimane l’ha saputo da un dipendente provato da una nuova, l’ennesima, lettera di richiamo. Di certo i Carabinieri del Noe erano giunti in località ex Enaoli nelle ore in cui l’amministratore Rizzo e l’assessore all’ambiente del Comune Fabio Papa stavano presentando ai cronisti il contenuto di un’ultima iniziativa di tutela ambientale della società per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti elettrici, elettronici ed informative.
I Carabinieri – secondo quanto appreso – avevano effettuato un’ispezione di routine invitando lo stesso amministratore ad attenersi ad alcune prescrizioni circa le modalità di gestione dello smaltimento dei rifiuti, soprattutto di quelli derivanti dalle potature e degli sfalci. Niente di che. Anche se i rimproveri dei militari del nucleo operativo ecologico dell’Arma sono sempre seguiti da sanzioni pecuniarie a carico della società. Rizzo aveva pensato che i Carabinieri fossero arrivati su incarico della Procura di Cassino o nell’ambito di un’attività d’ufficio inerente l’attività di controllo dei centro di trasferenza dei rifiuti. Non avrebbe mai immaginato, insomma, che la richiesta di intervento fosse partita da un dipendente a quanto pare infedele.
Lo sfogo di V.S. è stato naturalmente accompagnato da alcune di ore di tensione. L’amministratore della Frz – secondo le scarne informazioni trapelate dal centro dell’Enaoli – avrebbe convocato i dipendenti che avevano raccolto la “confessione” del 45enne che non avrebbe mai minimamente pensato che quello sfogo – naturalmente tutto da verificare – fosse il prologo del licenziamento. Che è avvenuto subito dopo due momenti: al termine del primo in cui i dipendenti hanno confermato la veridicità di quanto sostenuto da S.V. e subito dopo che lo stesso dipendente aveva naturalmente escluso di aver detto di essere stato lui a chiamare i Carabinieri del Noe.
Il 45enne, provato e scosso per quanto avvenuto, ha avuto il tempo di prendere i suoi oggetti personali, di salutare una parte di colleghi che in quel momento si trovavano a svolgere il turno di mattina e di rivolgersi presso uno studio legale di Formia che naturalmente impugnerà il licenziamento per le modalità, soprattutto le ultime, in cui è maturato. Al momento non ci sono state prese di posizioni ufficiali delle organizzazioni sindacali, né delle Rsu che quelle di categoria, ma la vicenda di sicuro appesantirà il clima all’interno della “Rfz” nel momento in cui ci sono due comuni del Golfo, Minturno e Spigno Saturnia, chiedono di far parte dell’assemblea dei soci e attendono una risposta positiva dai sindaci di Formia e di Ventotene, Gianluca Taddeo e Carmine Caputo
FRZ, ATTESA PER LA CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
E quelle che sono le criticità ma anche le future prospettive della Futuro Rifiuti zero campeggiano in una convocazione del consiglio comunale sollecitata da tutti i consiglieri comunali di minoranza. C’è davvero di tutto, dal “nuovo progetto della strada Pedemontana alla chiusura dei centri diurni per le persone diversamente abili, dallo smembramento dell’avvocatura alla gestione del personale passando per l’aumento dei dirigenti, la delocalizzazione degli impianti di itticoltura e miticoltura e, appunto, al nuovo volto della “Frz” alla luce delle richieste di adesioni (non ancora esaudite) dei comuni di Minturno e Spigno Saturnia. I consiglieri comunali Antonio Di Rocco, Nicola Riccardelli e Amato La Mura (Lega), Luca Magliozz e Alessandro Carta (Pd), Paola Villa (“Un’altra città) e Imma Arnone “Guardare Oltre” hanno atteso, secondo il regolamento del consiglio comunale, che il presidente d’aula Pasquale Cardillo Cupo convocasse la conferenza dei capigruppo per stabilire la data e l’agenda consiliare entro 20 giorni dalla presentazione della richiesta.
termine è scaduto da qualche giorno e, se “falchi” avrebbe voluto informare il Prefetto di Latina Ciaramella su questo avvenendo al comune di Formia, le colombe hanno preferito scrivere sulla chat di WhatsApp al presidente del consiglio comunale . L’avvocato Pasquale Cardillo Cupo ha risposto con un’invidiabile calma olimpica: “Ciao carissimi, sto aspettando i dirigenti mi mandino atti necessari per fissare il consiglio. Li sto sollecitando, a breve facciamo tutto”. E ci mancherebbe.
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