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Calabria. Robertino, i droni e gli incendi: breve storia (triste) di una propaganda piena di menzogne


Il presidente Roberto Occhiuto è iuto a Roma nella settimana scorsa accompagnato dal capo della Protezione Civile Domenico Costarella e dal dirigente della Forestazione Raffaele Mangiardi, un po’ come Totò e Peppino a Milano, e hanno incontrato il ministro per il Sud, il siculo Musumeci e al capo della Protezione Civile nazionale Fabio Ciciliano per festeggiare il grande successo dei droni nella campagna “Tolleranza Zero” in terra di Calabria. 

E’ stato tutto un grande: grazie, scusi, prego tornerò, un po’ alla Petrolini. Ci immaginiamo il tono sprezzante di Robertino a parlare ai calabresi: ignobile plebaglia, ecco  i sacrifici fatti per voi. Grazie a me la Calabria rinascerà più bella e più superba che pria. E Musumeci: bravo! E Occhiuto: GRAZIE! Ti è piaciuta questa parola – pria -? Il popolo quando sente parole difficili si affeziona… 

Il tutto nasce dai risultati eccezionali (sic!) conseguiti in Calabria nella lotta agli incendi e nella lotta ai piromani. Modestamente Roberto Occhiuto  ha voluto sottolineare come  “Tolleranza Zero” è stato un grande successo che è “stato riconosciuto  da unanimi apprezzamenti  arrivati dai nostri interlocutori”, e gonfiando il petto ha concluso: “andrà avanti con sempre  più vigore. La Calabria, una Regione del Mezzogiorno (e poi dicono che sia ignorante, ndr) si segnala come modello positivo a livello nazionale e internazionale, e questo allo stesso tempo ci riempie di orgoglio e ci stimola a fare ancora meglio”. E Musumeci: “L’esperienza calabrese può diventare da esempio e stimolo per le altri Regioni”. BRAVO, GRAZIE.

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Il buon Musumeci è l’ultimo di una lunga schiera a ripetere a favore di telecamera che i droni calabri saranno modello in tutta Italia. Non so se vi ricordate. Questa sceneggiata è iniziata l’anno scorso prima con l’arrivo della Metsola da Bruxelles, poi in piena estate è arrivato il capo della Protezione Civile dell’epoca Curcio e anche lui con ‘sta musica. Poi quest’anno è arrivato il nuovo capo della Protezione Civile Ciciliano, voluto da Giorgia, e anche lui a ripetere ‘sta sinfonia.

Quest’anno però Roberto Occhiuto cala la carta vincente. I dati degli incendi. La sceneggiata si basa sul fatto che rispetto al 2023 c’è stato un calo di incendi boschivi. I dati ufficiali sono offerti da Ispra. Nel 2024 la Calabria ha visto andare in fumo 8,188 ha. Nel 2023 gli ettari andati in fumo furono 13,697. Quindi c’è stato un calo del 40%…. Tutto falso.

Come negare la realtà. Per Roberto Occhiuto il merito è dei droni. Quei droni che tutti ci invidiano e che nessuno compra. Noi non abbiamo nulla contro le innovazioni tecnologiche, soprattutto quelle implementate da piccole imprese italiane, certamente mille volte meglio spendere i soldi dei cittadini in mezzi tecnici che possono contribuire alla difesa del nostro patrimonio naturale che in feste, festicciole e beveraggi vari.

Le notizie sui costi  della campagna tolleranza zero ci parlano di 2,5 milioni l’anno per il triennio 2024-2026. Nel Piano contro gli incendi boschivi 2024, approvato con delibera 174 dello scorso 15 aprile, al ruolo dei droni viene dedicata una paginetta con frasi riprese dalla propaganda occhiutiana e senza alcun dato reale. Per le restante pagine si parla di ben altri interventi più corposi necessari  per la prevenzione degli incendi.

Anche sui dati dei piromani denunciati abbiamo dati incompleti. Nella propaganda giornalistica quotidiana Occhiuto parla di 394 piromani scoperti mentre nel 2023 gli incendiar segnalati sono stati 245. Lui fa pensare che siano stati tutti scovati dai suoi droni, cosa non vera, basta leggere le cronache dei giornali. Nel Piano della regione Calabria contro gli incendi per il 2024 si riportano i dati regionali dei reati. Le pubblicazioni si fermano all’anno 2015, non si capisce perché il dato del 2023 sbandierato da Occhiuto  non venga riportato nel Piano antincendi 2023 (Aib). I dati – si scrive – “sono desunti dalle pubblicazioni del Corpo Forestale dello Stato. Le pubblicazioni si fermano all’anno 2015. In ogni caso fermiamoci ai dati riportati. Il documenti ci dice che nel 2007 sono state denunciate 596 persone, nel 2008: 463 persone, nel 2011: 455 denunciati, nel 2012: 592 denunciati, nel 2013: 300 denunciati; nel 2015: 239 denunciati. Tutti dati maggiori ai dati sbandierati da Occhiuto per il 2023 e in gran parte per il 2024 e allora non c’erano i droni. Come la mettiamo con l’intervento miracolistico dei droni?  Ce lo spiegasse Roberto Occhiuto. Ma tutti sanno che non è capace, unne cosa da sua come direbbero a Cusenza… 

Quello che contestiamo è ridurre la risoluzione di un problema serio e drammatico, come quello degli incendi boschivi, all’acquisto di 30 droni di ultima generazione. E’ una semplificazione ridicola che oggi si basa su un dato reale ma che non dice tutta la verità. Quello che non dice Roberto Occhiuto è che anche nel 2024 la Calabria rimane la seconda regione con maggior numero di ettari di terreno e di bosco bruciati. Al primo posto abbiamo la Sicilia con 15.076 ha, al secondo posto la Calabria con 8.188. Sempre secondo i dati Ispra, in particolare, la Sicilia ha il 45% del totale, la Calabria il 20% e la Sardegna e la Puglia 10% ciascuna.

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Prendiamo in esame questo primo dato sugli ettari complessivi andati in fumo nel 2024. Se in Calabria c’è stato un calo del 40%, in Sicilia il calo delle terre bruciate è di gran lunga maggiore. La Sicilia nel 2024 ha avuto una superficie interessata da grandi incendi pari a 15,076 ha, mentre nel 2023 la superficie interessata è stata di 51,397 ha. Quindi la Sicilia ha avuto una diminuzione di incendi pari  al 70%. Ci dica Roberto Occhiuto di chi è merito questo grande risultato. Del presidente Schifani? Della sua politica contro gli incendi? Nessuno si avventura su questa strada sapendo i ritardi della Protezione Civile siciliana. Allora sarà merito dei droni? Seguendo il suo ragionamento da prima elementare dovrebbe essere merito dei droni acquistati dalla regione Sicllia. E qui casca l’asino: la regione Sicilia non ha acquistato nessun drone. Come la mettiamo presidente Occhiuto? In Sicilia la sperimentazione dei droni l’hanno avviata i comuni di Monreale e di Erice.  Purtroppo Erice ad inizio settembre è stata flagellata da un un grande incendio. Dov’erano i droni? Ah, saperlo saperlo… Purtroppo la questione è molto più complessa da come la vorrebbe ridurre Roberto Occhiuto, ma lui è giustificato perché ragiona solo su binari elementari, bello e brutto, buono e cattivo: non riesce ad andare oltre per pacchiani limiti… culturali. 

Andiamo ad esaminare altri dati che ci dà l’Ispra e che sfuggono a Roberto Occhiuto. E qui abbiamo un secondo dato, perché se è vero che il dato generale registra un calo, se si vanno a leggere i dati specifici delle aree forestali interessati da incendi (i grandi boschi, le nostre foreste) abbiamo che nel 2024 sono stati bruciati 1.736 ettari di grandi foreste mentre nel  2023 eravamo a 1,896 ettari. Anche qui siamo al secondo posto dopo la Sicilia che risulta la regione con la maggior superficie percorsa da incendi sia come area totale, con 15.076 ettari, che come area a copertura esclusivamente forestale, con 2.178 ettari.

Non si capisce come fa Roberto Occhiuto a parlare di modello Calabria, visto che ogni anno va in fumo parte del nostro patrimonio forestale e dei nostri parchi e riserve. La superficie forestale interessata da incendi per le suddette regioni è dell’80% del totale forestale nazionale incendiato. In particolare, il 34% del totale nazionale ricade in Sicilia, il 30% in Calabria e il 12% in Sardegna”. Quindi anche nel 2024  abbiamo avuto incendi che hanno riguardato il 30% delle nostre foreste. Quindi siamo li, e ci è andata bene perché ad agosto le notizie giornalistiche riportavano un nuovo grande incendio in Aspromonte, nel Parco nazionale, negli stessi posti interessati dagli incendi di qualche anno fa, e l’incendio non è stato né previsto dai droni, né combattuto dai mezzi di intervento, solo la pioggia del mattino dopo ci ha evitato una grande catastrofe nel cuore della nostra Calabria.

E qui abbiamo  le dichiarazioni di gente che conosce bene il problema che riporta nella sua drammaticità la realtà vera e non quella virtuale di Roberto Occhiuto. Gerardo Pontecorvo, Portavoce della federazione metropolitana di Europa Verde/Verdi di Reggio Calabria affermava in quei giorni: “La pioggia degli ultimi giorni ha fermato gli incendi boschivi che imperversavano sul territorio della città metropolitana. Infatti, anche quest’anno abbiamo dovuto assistere alla devastazione di migliaia di ettari di boschi percorsi dal fuoco (nel 2023 erano stati ben 3.759 ettari) favorita da un sistema di avvistamento e spegnimento di terra del tutto inadeguato. Basti pensare che il Piano Antincendi boschivi della Regione Calabria per questa stagione estiva prevedeva per tutto il territorio metropolitano appena 55 addetti allo spegnimento e 8 addetti all’avvistamento! Eppure, già il Piano dell’anno scorso ammetteva che ‘vaste aree sono completamente scoperte e che quindi le squadre non garantiscono un intervento immediato e adeguato in funzione degli elementi naturali a rischio”. 

ll prof. Giuseppe Bombino, già presidente del Parco Nazionale d’Aspromonte dove s’era distinto per le più virtuose attività anti incendio adottate negli anni d’oro del Parco con il direttore Sergio Tralongo, su Facebook scriveva: “Dalla scorsa notte l’intimo ventre dell’Aspromonte è in fiamme. Era prevedibile, e nessuna zingara ce lo aveva anticipato. Ora diteci dei vostri droni, e delle vostre fasulle statistiche. Adesso noi ci giriamo dall’altra parte, per non vedere. Vi concediamo un solo istante, giusto il tempo del lampo; poi, quando torneremo a guardare, vorremmo vedervi di spalle, mentre ve ne andate, possibilmente senza voltarvi, ché le vostre facce non differiscono da ciò che prolunga la vostra schiena“.

Questa amarezza scaturisce dal fatto che un problema complesso come quello della lotta agli incendi viene ridotto a pura propaganda da parte di Occhiuto, tra l’altra nuocendo anche al ruolo che potrebbero avere i droni in una campagna seria  di prevenzione degli incendi. Oggi la società dello spettacolo di Roberto Occhiuto grida al successo, purtroppo la verità prima o poi viene a galla e porta con se le baggianate e la falsa propaganda. IN FONDO COME DICEVA PETROLINI NELLA PARTE DI NERONE: IL POPOLO QUANDO SI ABITUA A DIRE CHE SEI  BRAVO, PURE SE NON FAI NIENTE SEI SEMPRE BRAVO. IO VI DARO’ TUTTO BASTA CHE NON DOMANDIATE NULLA… Povera Calabria nostra!



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