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La Regione Toscana 22 milioni per i lavoratori delle cooperative sociali


di
Jacopo Storni

Pronto l’accordo, su 3 anni, per l’integrazione salariale. Giani: «Salvaguardiamo l’importante valore sociale delle cooperative a supporto del settore socio-sanitario, pilastro del welfare toscano». Protestano i gestori privati: «Noi non coinvolti»

Dalla Regione Toscana arrivano 22 milioni di euro in tre anni (fino al 2027) per l’integrazione salariale dei lavoratori delle cooperative sociali in appalto. Il prologo della vicenda è costituito dal rinnovo, a febbraio 2024, del contratto collettivo nazionale di lavoro per le cooperative sociali 2023-2025, che ha migliorato le condizioni economiche dei lavoratori e delle lavoratrici del settore. A parità di risorse e con gli appalti già in essere, gli aumenti rischiavano però di tramutarsi in minori servizi o razionalizzazioni che avrebbero penalizzato il welfare toscano.

«Si tratta – ha sottolineato il presidente della Toscana, Eugenio Giani – di salvaguardare e riconoscere l’importante valore sociale del lavoro delle cooperative a supporto del settore socio-sanitario, pilastro e nota caratteristica del welfare toscano. Una scelta per salvaguardare l’equilibrio del sistema».




















































«Una scelta – ha aggiunto l’assessora alle politiche sociali, Serena Spinelli – che coniuga qualità del lavoro e qualità dei servizi e che per noi costituisce anche un modello economico: un modello che parte dell’impegno per la collettività e dalla valorizzazione delle competenze».

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L’accordo, illustrato da presidente e dall’assessora nel corso di una conferenza stampa alla presenza dei rappresentanti del mondo delle cooperative e delle organizzazioni sindacali, sarà firmato entro il mese di dicembre. La Regione ha deciso nello specifico di mettere a disposizione del sistema delle aziende sanitarie 10 milioni di euro nel 2025 per l’adeguamento dei servizi in appalto e 12 milioni di euro tra il 2026 e il 2027 per l’incremento dei servizi a tariffa.

Soddisfazione da parte del mondo delle cooperative, ovvero le centrali Confcooperative-Federsolidarietà, Legacoop Toscana Dipartimento Welfare e Agci-Imprese Sociali. «Siamo molto soddisfatti – dicono – per le risorse aggiuntive decise dalla Regione Toscana a sostegno della cooperazione sociale e dei servizi sociosanitari, una decisione che arriva al termine di un percorso di lavoro lungo e complesso». Per Bruno Pacini (Cgil ) «è un accordo storico, che riconosce il lavoro buono, quello dato dai contratti sottoscritti da Cgil-Cisl-Uil, mettendo risorse e regole che ne garantiscano la piena applicazione. Gli addetti, gli utenti e le loro famiglie possono trovare una risposta di qualità in servizi delicati ed essenziali».

«Occorre garantire – aggiungono – che i fondi siano orientati a sostegno delle realtà che operano sul territorio. Rimaniamo a disposizione per collaborare in ogni fase di questo percorso, affinché benefici concreti arrivino a tutto il settore cooperativo e ai suoi lavoratori».

Subbuglio invece nel mondo dei gestori privati delle cooperative sociali che operano in convenzione con il pubblico, che hanno convocato una conferenza stampa e che spiegano: «Non eravamo coinvolti in questo accordo con la Regione e aspettiamo di conoscerne i dettagli. Certo il mondo del welfare toscano e del terzo settore è costituito anche dalle cooperative, ma il tema dell’integrazione salariale riguarda i lavoratori di tutti i servizi del welfare, perciò, una volta conosciuti i termini di quanto sottoscritto oggi, ci proponiamo di parlare della questione in una conferenza stampa».

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22 novembre 2024 ( modifica il 22 novembre 2024 | 17:30)



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