Il sindaco Giuseppe Falcomatà è intervenuto alla presentazione del volume “Cento anni di scuola”, opera di Laura Nicita dedicata al secolo di storia dell’istituto primario “Principe di Piemonte”. All’iniziativa, tenutasi nel salone dei lampadari “Italo Falcomatà” di Palazzo San Giorgio e moderata dalla docente Antonella Postorino, hanno preso parte, oltre all’autrice, anche l’assessora comunale all’Istruzione Anna Briante, il consigliere regionale Giovanni Muraca e Maria Morabito, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo “Vitrioli – Principe di Piemonte-Galilei-Pascoli”.
“Questo scritto di Laura Nicita – ha detto il sindaco Falcomatà – si inserisce, chiaramente, nel racconto della storia della nostra città attraverso una delle scuole più importanti e che ha aiutato Reggio ed i reggini nel periodo della ricostruzione. E un’opera che va ad affrontare, con coraggio, l’esperienza di aprire un archivio, uno scrigno dei ricordi fatto di scritti e oggetti che raccontano, in maniera incisiva e diretta, ciò che siamo stati come popolo e come comunità”.
Per Falcomatà, dunque, “non si tratta di un’opera fine a se stessa, ma che aiuta a comprendere meglio e di più ciò che il Principe di Piemonte ha rappresentato, nel corso degli anni, per la città. Ed è un esercizio fondamentale per chi lo sta frequentando adesso”. “Attraverso il lavoro della Nicita – ha proseguito – i bambini possono conoscere l’esempio di altri bambini che, come loro, si sono formati fra quelle mura e sono diventati grandi, dando lustro alla città, grazie anche alle loro insegnanti”.
“Credo – ha continuato – che uno dei pregi più importanti di questa pubblicazione sia, ovviamente, quello di avere sottratto all’oblio ed agli agenti del tempo documenti che di fatto, prima o poi, sarebbero andati persi, ma soprattutto l’aver ridato vita a delle pagine che possono rappresentare un anello di congiunzione fra il passato ed il futuro”.
“Cento anni di scuola – ha aggiunto Giuseppe Falcomatà – racconta, nel presente, ciò che la scuola ha rappresentato nel percorso di rinascita della città divenendo, al tempo stesso, vademecum per il domani, una traccia lungo il percorso di chi, leggendolo, avrà maggiormente acquisito la capacità di comprendere un pezzo di storia di Reggio Calabria. E la storia della nostra città va raccontata, riscoperta, conosciuta perché solo attraverso la consapevolezza del nostro passato si riesce a sedimentare e rafforzare il senso di appartenenza che serve a continuare a farla crescere”.
“Se pensiamo d’essere nati o di vivere in un posto senza memoria – ha concluso il sindaco – saremmo uomini e donne persi. Davvero, come si suole dire, un popolo senza memoria è un albero senza radici, destinato cioè a morire. Questo libro è, dunque, un pezzettino di una radice molto più forte e profonda che mancava alla nostra città”.
L’assessora Anna Briante ha, poi, sottolineato come “l’evento apra una serie di appuntamenti dedicati al centenario della scuola, rappresentando una tappa importante per chi ha vissuto, per chi vive o vivrà il Principe di Piemonte”. “Cento anni – ha affermato – sono tanti, una vera e propria certezza. In questo momento, avere delle certezze, ci rassicura e ci conforta nella consapevolezza che le agenzie educative, nel nostro territorio, sono tante e di livello eccellente”. Nel ringraziare Laura Nicita per “aver lasciato ai posteri un mirabile lavoro di approfondimento su dati storici”, l’assessora all’Istruzione si è detta sicura che “questo libro rappresenterà un prezioso documento nelle biblioteche dei reggini”.
Il consigliere regionale Giovanni Muraca, associandosi ai saluti per la dirigente Maria Morabito, ha specificato quanto “sia che fondamentale coltivare la memoria ed educare i ragazzi alla storia”. “Questa scuola – ha spiegato – ha fatto la storia per le persone che lì si sono formate. Lo stesso Italo Falcomatà, indimenticato sindaco della Primavera reggina, ne è stato studente, ma è soltanto una delle tante personalità cresciute al Principe di Piemonte e che hanno portato in alto il nome ed il prestigio della nostra città in Italia e nel mondo”. Per Giovanni Muraca, infine, il lavoro di Laura Nicita ha “una rilevanza importantissima e contribuisce a rendere ancora più grande una scuola che, nel corso di questa ricorrenza, va celebrata con tutti gli onori che merita”.
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