La Via Vandelli, antico percorso che collega Modena a Massa tra paesaggi mozzafiato e borghi intrisi di storia, è oggi al centro di un ambizioso progetto di valorizzazione. “Abbiamo presentato nel 2023 il progetto per la segnaletica escursionistica e turistico-culturale sul cammino – spiega il presidente dell’associazione Via Vandelli, Giulio Ferrari –. Nel 2022, grazie al censimento ‘I luoghi del cuore’ promosso dal Fai e al supporto straordinario di cittadini, delle sezioni del Cai e delle delegazioni locali, abbiamo raccolto oltre 26mila voti, permettendo alla Via Vandelli di essere riconosciuta come ’luogo del cuore’. Questo ha dato il via ai lavori iniziati lo scorso febbraio e ci ha portati oggi a metà del percorso”.
Il progetto, promosso e coordinato dall’associazione Via Vandelli in collaborazione con le delegazioni Fai di Modena e Lucca, e con il Cai del territorio, come spiegato da Federica Armiraglio, responsabile per il Fai della campagna ’I Luoghi del cuore’, ha beneficiato di un investimento complessivo di 23.500 euro (18mila euro dato dal Fai in collaborazione con Intesa Sanpaolo, e 5.500 euro messi a disposizione da otto Comuni dell’Emilia-Romagna) e rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra enti pubblici e privati. A partire dalla primavera scorsa sono iniziati i lavori per la realizzazione della segnaletica bianco e rossa dipinta con la sigla VV a cui seguirà l’installazione della segnaletica verticale e della pannellistica informativa. Termine dei lavori la prossima primavera.
“Sono luoghi del cuore, cari a chi vive sul loro percorso, e riportarli alla luce non solo contrasta lo spopolamento ma garantisce anche un ritorno economico e culturale – sottolinea Rosita Galanti Balestri, presidente del Fai Toscana –. La Via Vandelli, quarta a livello nazionale e prima in Toscana ed Emilia, è un esempio unico di cammino storico che merita di essere conosciuto e valorizzato”. Andrea Tagliasacchi, presidente del Parco Regionale delle Alpi Apuane e sindaco di Castelnuovo di Garfagnana, ha evidenziato il valore identitario del cammino: “Questo percorso è un luogo identitario molto forte, con un rapporto profondo con i territori che attraversa. Grazie al lavoro di Giulio Ferrari e del Fai, la Via Vandelli è diventata un punto di riferimento nazionale. Stiamo lavorando al riconoscimento ufficiale del cammino dalle due regioni, un obiettivo essenziale per garantire investimenti strutturali e promuoverne lo sviluppo”.
Anche Giorgia Garau, assessore al turismo del Comune di Massa, ha ribadito l’importanza del progetto: “La Via Vandelli è un patrimonio unico. Come amministrazione stiamo lavorando su bandi e servizi per garantire una segnaletica adeguata e il supporto necessario ai turisti. Proprio ieri abbiamo approvato un protocollo d’intesa con il Parco delle Apuane e diversi Comuni per rafforzare la rete di sostegno e sviluppare una cabina di regia organizzata per la gestione del percorso”. Il momento di svolta per il progetto è stato evidenziato da. Dina Dell’Ertole, rappresentante per la Provincia apuana: “Il versante toscano – ha detto – si sta attrezzando per garantire il giusto collegamento e la valorizzazione del percorso. Non posso che ringraziare il Cai, senza il quale saremmo più soli e avremmo meno strumenti per proseguire”. E proprio Paolo Simi, presidente del Cai di Massa, ha raccontato con orgoglio l’impegno straordinario dei soci volontari: “La segnatura della Via Vandelli, dai dislivelli impegnativi, è stata possibile grazie al lavoro instancabile dei soci. Il rifugio ’Nello Conti’, punto cruciale del cammino, è stato ristrutturato con il sostegno della comunità. È un luogo simbolico, non solo per il panorama spettacolare, ma anche per la memoria storica legata alla guerra e agli scambi sulla cosiddetta Via del Sale”.
Giulio Ferrari, infine, ha voluto ringraziare Vittorio Cavani, capo delegazione del Fai di Modena, e Andrea Bortolamasi, assessore alla cultura del Comune di Modena: “Questo progetto rappresenta un esempio virtuoso di rete tra enti locali. Promuove un turismo slow e sostenibile, in linea con le nostre politiche territoriali e culturali”.
Michele Scuto
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