Per imprese e startup nella nuova programmazione Fesr 2021-2027 saranno messe a disposizione somme complessive per un miliardo e mezzo di euro. Inoltre un plafond di 72 milioni di euro sarà dedicato, attraverso un bando di prossima pubblicazione, al mondo della ricerca.
L’ha annunciato ieri l’assessore regionale alle Attività Produttive, Edy Tamajo, in apertura del Premio Innovazione Sicilia 2024, promosso dal suo Assessorato e organizzato da Digitrend. L’evento ha raccolto centinaia di innovatori siciliani, ricercatori, imprenditori e startupper per guardare al futuro dell’isola.
L’assessore Tamajo ha parlato della “crescente capacità delle imprese di rispondere alle sfide globali e di valorizzare il proprio potenziale, come confermato anche dal record di imprese nate nel 2024 secondo Unioncamere Sicilia”. Tamajo ha riferito poi dei settori su cui si punterà in questi prossimi anni: “Stiamo lavorando intensamente per sostenere questo slancio imprenditoriale. Con il programma Fesr 2021-2027 abbiamo a disposizione un miliardo e mezzo di euro da investire nel sistema produttivo siciliano, mirando a settori chiave come ricerca, sperimentazione, trasferimento tecnologico, transizione digitale, cooperazione e artigianato. Stiamo elaborando una bozza di programmazione che punta a stimolare tutti i comparti produttivi dell’isola e, tra le nuove iniziative, prevediamo anche la creazione di un acceleratore per supportare le imprese, con un focus particolare sulle start-up. Questo strumento sarà cruciale per accompagnare la nascita e la crescita di nuove realtà innovative, che potranno trainare lo sviluppo del nostro territorio”.
«AGCI Sicilia, come componente il Tavolo del Partenariato per il ciclo di programmazione 2021/2027 del PR FESR Sicilia, sostiene pienamente la decisione di destinare un miliardo e mezzo di euro per imprese e startup annunciata dall’assessore alle Attività produttive Edy Tamajo». Lo dice Michele Cappadona, presidente Associazione Generale delle Cooperative Italiane-AGCI Sicilia. «Non bisogna dimenticare che la dotazione finanziaria complessiva del Programma regionale Fesr Sicilia 2021-2027 è di 5,86 miliardi di euro, il più cospicuo programma di finanziamento europeo adottato dalla Commissione Ue nell’ambito della Politica di coesione 2021-2027. Una fiche che l’Europa punta sulla Sicilia, una risorsa preziosa da non sprecare per il rilancio delle politiche di sviluppo siciliane. Oltre alle risorse destinate a investimenti nella transizione verde, nella ricerca e nella digitalizzazione delle imprese e della pubblica amministrazione, sul fronte della competitività del sistema produttivo, il Programma sosterrà gli interventi, l’internazionalizzazione e l’accesso al credito delle piccole e medie imprese.
Per la definizione delle Strategie Territoriali per il ciclo 2021-2027, la Regione Siciliana, come prevede la normativa europea, ha avviato una stretta e continua attività di cooperazione con le 29 Autorità Territoriali siciliane, in una cornice operativa denominata “Laboratorio Territoriale”, che ha condotto alla redazione della Strategia Territoriale (ST). AGCI crede fortemente nel modello di sviluppo bottom-up e nell’intenso coinvolgimento degli attori locali».
Il partenariato locale, insieme ai cittadini, riveste un ruolo di fondamentale importanza nella definizione delle strategie territoriali del 21-27 riconosciuto dai regolamenti di riferimento poiché questo coinvolgimento attivo e collaborativo dei vari attori locali, tra cui amministrazioni pubbliche, organizzazioni della società civile, imprese, associazioni di categoria e cittadini, consente di ottenere una prospettiva più completa e inclusiva sulla realtà territoriale. Attraverso il dialogo, la collaborazione e il confronto, gli attori locali possono identificare sfide comuni, individuare obiettivi condivisi e definire strategie efficaci per affrontare i problemi specifici della propria comunità.
«La cooperazione è un modello di solidarietà sociale e d’impresa, incarna il principio costituzionale di sussidiarietà garantendo insostituibili servizi di prossimità, traduce un modello di sviluppo dal basso (bottom-up) senza limiti di crescita nelle dimensioni aziendali e produttive – continua Michele Cappadona -. Il motto cooperativo AGCI è “Capitale e lavoro nelle stesse mani”, perfettamente coerente con il Primo Principio Costituzionale che proclama l’Italia repubblicana democratica e fondata sul lavoro. Ma soprattutto è un modello d’impresa resiliente, caratteristica indispensabile per fronteggiare più a lungo i periodi di crisi. Un modello aziendale che garantisce ad una startup che si attivi come microimpresa una maggiore sostenibilità. Una sostenibilità che non è però invulnerabilità da crisi, mancati pagamenti, disapplicazione delle norme da parte della malaburocrazia, aspetti rispetto ai quali chiediamo che la cooperativa venga costantemente tutelata dalla politica e dalle istituzioni. Un modello di forma societaria che, declinato nei settori di varia tipologia (produzione e lavoro, sociale, agroalimentare, culturale e creativo, etc.) ai fini della crescita economica, in applicazione dell’art. 45 della Costituzione, deve dalla legge essere promosso e incrementato. Per questi motivi», conclude Michele Cappadona, «abbiamo fiducia che le risorse destinate a innovazione, accelerazione e incubazione di imprese e startup, prevedano adeguate misura di valorizzazione delle società cooperative come presenza produttiva indispensabile e trainante per la crescita sostenibile dell’economia siciliana».
(Nella foto di copertina, Edy Tamajo premia Giulio Superti-Furga, di Rimed, come “Innovatore dell’Anno”. Il premio lo ha ritirato Emanuele Insinna).
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