Carceri: Morti ed evasi nel silenzio del Ministro e del DAP
Roma – “In un solo giorno un detenuto diciottenne, presunto innocente, è morto nel carcere di Milano San Vittore a seguito di un incendio, in un quadro che merita di sicuro approfondimenti, un altro è evaso dall’ospedale di Sessa Aurunca dov’era stato condotto, dalla Casa di Reclusione di Carinola, per essere sottoposto a una visita specialistica; 70 suicidi fra i detenuti e 7 fra la Polizia penitenziaria nel solo 2024, 15mila ristretti oltre i posti disponibili, 18mila unità mancanti alla Polizia penitenziaria, omicidi, stupri, traffici di sostanze e oggetti non consentiti, violenze di ogni genere e in tutto questo non una parola dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) e dal Ministero della Giustizia, molto più attenti nel tentare di ridimensionare, peraltro goffamente, una crisi senza precedenti. Ma cos’altro deve accadere affinché si assumano seri provvedimenti?”
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
IMMIGRAZIONE, MOLTENI: “CHI SI OPPONE AI CPR SI OPPONE ALLA SICUREZZA NEL PAESE”
Ferrara, 22 set – “Chi si oppone ai Cpr si oppone alla sicurezza nel Paese”. Lo ha detto il sottosegretario al Ministero dell’Interno Nicola Molteni oggi a Ferrara per salutare il contingente di 15 militari tornati in città nell’ambito dell’operazione Strade Sicure e attivi da questa settimana in diverse zone cittadine. “Attualmente – ha spiegato il sottosegretario – i dieci Cpr presenti in Italia hanno circa 1.200 posti, ma sono solo tra i 600 e i 700 quelli realmente funzionanti. Siamo strenui difensori della necessità di istituire questi centri, vigilati e protetti, per allontanare i soggetti che hanno sentenze di condanna e che sono un pericolo per il Paese. Sarà indispensabile anche per questo fine aumentare il contingente dell’operazione ‘Strade sicure’, portato a 5mila, dai 7mila originari, dal precedente ministro Guerini”. La situazione – ha spiegato Molteni – è di assoluta eccezionalità e urgenza. La Tunisia è sull’orlo della bancarotta economica, sociale e finanziaria. L’Italia è stata lasciata sola dalle istituzioni comunitarie. Qualcuno non ha capito che chi sbarca a Lampedusa sbarca in Europa”. “I Cpr si inseriscono proprio in questo percorso e sono necessari per bloccare l’immigrazione clandestina, allontanare chi rappresenta un pericolo e un problema per la sicurezza nazionale e, al contempo, sostenere chi realmente fugge per ragioni umanitarie”. “Ricordiamo – ha poi detto il sottosegretario leghista – che per il rafforzamento delle forze di polizia in bilancio abbiamo investito 100milioni di euro all’anno per dieci anni. Quest’anno assegniamo alle questure più poliziotti di coloro che andranno in pensione. Purtroppo oggi paghiamo scelte sbagliate fatte in passato, tra riduzione del contingente di Strade Sicure, voluta appunto dall’allora ministro Guerini, tagli della legge Madia, cartolarizzazioni e chiusure delle scuole di polizia”.
UNARMA – AUMENTARE LE PENE PER GLI SCIACALLI CHE ASSALTANO CON TRUFFE E FURTI I CITTADINI DELL’EMILIA ROMAGNA
«Stiamo assistendo a fenomeni odiosi, perpetrati da delinquenti, non solo locali, ma anche provenienti da altre regioni dediti a truffe e furti in abitazioni evacuate per via dell’alluvione che ha colpito i cittadini di Emilia Romagna e Marche. Comportamenti deprecabili che hanno necessità di attenzione da parte del legislatore: bisogna aumentare le pene per questi reati, che debbono essere perseguiti con procedibilità d’ufficio in deroga alla legge Cartabia»-Così Antonio Nicolosi Segretario Generale di Unarma Associazione Sindacale Carabinieri
MOBILITÀ SOSTENIBILE, IL BICIPLAN APPROVATO IN GIUNTA
PESCARA -La mobilità che sarà, a breve e a medio termine: interconnessa, sostenibile, leggera. La Giunta comunale di Pescara ha approvato il Biciplan, la rete per la viabilità ciclistica che costituirà, insieme e all’interno del Pums, (Piano urbano per la mobilità sostenibile) l’ossatura del nuovo modo di vivere la città. Che naturalmente non può prescindere dall’esistente, quindi dal sistema di piste ciclabili già attivo, che si è andato consolidando nel corso del tempo, e dalle aree a traffico condizionato (Ztl, isole ambientali, isole pedonali e zone 30). Da questi due elementi di base la pianificazione parte per agire su due livelli: una rete primaria composta da piste e corsie lungo la viabilità principale cittadina e da una rete secondaria, a servizio delle funzioni di quartiere per raggiungere i nodi di scambio con i trasporti pubblici.
“Non si tratta solamente di un lavoro sui percorsi – sottolinea l’assessore alla Mobilità Luigi Albore Mascia – ma di attuare un programma che preveda una vera e propria rigenerazione urbana, attraverso una riqualificazione complessiva del territorio, con interventi coerenti con la visione futura della città. Che gli ultimi due anni di emergenza sanitaria hanno cambiato e stanno cambiando ancora”. Fare di crisi virtù è, alla fin fine, uno degli scopi in cui si inserisce una programmazione che l’amministrazione sta attuando comunque da tre anni, che con il Biciplan trova una sintesi compiuta. L’obiettivo è quello di collegare non solo i punti di interesse sociale, culturale e turistico della città, ma di mettere insieme tutta quell’area vasta dalla quale affluiscono le auto private quotidianamente in ingresso a Pescara. Il piano punta ad un rafforzamento complessivo delle infrastrutture, quindi non soltanto dei collegamenti, ma delle aree di sosta sia delle auto che dei mezzi di micromobilità (monopattini oltre che biciclette) con incremento delle attrezzature di servizio e all’interazione con il trasporto pubblico locale e con il trasporto ferroviario.
Quindi nuovi percorsi (come quelli lungo la Tiburtina e nella zona dei Colli) ma anche cucitura di quelli esistenti in modo da migliorare la compattezza della rete e colmare quei vuoti che al momento magari rendono più difficile la mobilità leggera tra più poli attrattori, come ad esempio possono essere l’università e l’ospedale.
“Il Biciplan contiene anche azioni ‘politiche’ di diffusione delle biciclette – ricorda l’assessore Albore Mascia – e in questo senso si inquadra la convenzione per la fornitura dei mezzi a pedalata assistita attraverso l’accordo stretto con Bit Mobility. Si tratta di iniziative, come quella per moto elettriche e monopattini, che sono a costo zero per le casse comunali”.
PIANO DI RIORDINO DELLA RETE OSPEDALIERA: TAGLIERI “DAL CENTRODESTRA LA SOVRANITA’ DEL CONSIGLIO REGIONALE RICONOSCIUTA SOLO DOPO “LE SBERLE” ARRIVATE DAI TAVOLI DI MONITORAGGIO”
L’AQUILA – “E’ abbastanza ironico che il centrodestra riconosca la sovranità dell’Assise regionale solo quando arrivano le “sberle” dai tavoli tecnici di monitoraggio del Ministero. La verità è che dopo circa tre anni di legislatura della Regione a trazione Lega, Fratelli D’Italia e Forza Italia, in V° commissione abbiamo visto solo una bozza del Piano di riordino della rete ospedaliera e nel momento in cui sono arrivate le prime osservazioni da parte delle opposizioni, per migliorarne il contenuto, l’iter amministrativo del documento si è perso. Il Piano infatti non è stato approvato né dalla commissione competente né dal Consiglio regionale, ma inviato direttamente a Roma. Il risultato? L’ennesima brutta figura di una maggioranza incapace di programmare il servizio sanitario pubblico e che ha solo la medaglia nera per i vari stop dei tecnici ministeriali, l’aumento del disavanzo nelle casse della sanità e l’incremento della mobilità passiva verso strutture private o addirittura fuori regione. E’ chiaro, a questo punto, che a bocciare il centrodestra sulla gestione della sanità pubblica sono soprattutto gli abruzzesi” ad affermarlo è il Vicepresidente della Commissione sanità di Regione Abruzzo Francesco Taglieri che continua “Il centrodestra è alla guida dell’Abruzzo e ha l’onere e l’onore di redigere una programmazione conforme agli atti di indirizzo nazionali che, piaccia o non piaccia, sono quelli vigenti. Ogni azione intrapresa al di fuori di questi deve essere adeguatamente motivata e spiegata ai tecnici competenti per avere l’ok dei tavoli di monitoraggio. Ma se non si è capaci di scrivere un documento secondo le normative correnti, anche ascoltando le opposizioni, non pensino di arrivare con scorciatoie o atti di imperio a una soluzione che molto probabilmente non avrà le gambe per camminare. Qui parliamo del futuro del servizio sanitario pubblico dell’Abruzzo e un atto di forza, senza applicare le opportune modifiche, sarà puntualmente cassato dai tecnici ministeriali con il rischio di bloccare qualsiasi programma di investimento sia nei servizi che nell’edilizia sanitaria.
Con questi presupposti è facile intuire che il nostro territorio non uscirà dal pantano della disastrosa situazione che tutti i giorni abbiamo sotto gli occhi. Vincere le elezioni significa anche assumersi la responsabilità di fare delle scelte ma il centrodestra, tra ritardi e bocciature, sta perdendo un’intera legislatura senza dotare l’Abruzzo di una efficace Rete Ospedaliera, lasciando la palla probabilmente a chi verrà dopo.
I tavoli di monitoraggio, ricordiamolo, sono un organo tecnico e non politico, che basa le proprie osservazioni sulle leggi vigenti. Sta poi alle Regioni portare su quei tavoli dei documenti conformi e motivare le eventuali deroghe in modo efficace per ottenere l’approvazione. Il centrodestra evidentemente non riesce a farlo e mi sembra assurdo nascondere questa incapacità dietro la propaganda con affermazioni fuori luogo. Gli atti di indirizzo sono chiari: non si possono avere quattro Dea I primo livello con funzione di Dea di II livello su tutte le province, si faccia su questa base una programmazione efficace.
L’incapacità del centrodestra non si può più nascondere neanche dietro alla crisi generata dalla pandemia: sono stati erogati tantissimi milioni per superare l’emergenza sanitaria e anche in questo caso l’incapacità di programmazione di Regione Abruzzo è stata, ed è ancora, sotto gli occhi di tutti”. Conclude Taglieri.
PAZIENTE DECEDUTO DOPO ORE DI ATTESA, PETTINARI SI INCATENA AL PRONTO SOCCORSO DI PESCARA: “SITUAZIONE VERGOGNOSA”
PESCARA – “La morte di un paziente dopo ore e ore di attesa al Pronto Soccorso di Pescara è l’ultimo caso della vergogna che si sta consumando nella sanità pubblica della nostra regione e della Asl pescarese. Per questo ho voluto compiere un gesto fortissimo come quello di incatenarmi al cancello del Pronto Soccorso, perché tutti i cittadini e le cittadine devono sapere quello che accade a Pescara e provincia, dove non esistono né organizzazione né programmazione, dove non ci sono assunzioni e dove i presidi vengono depotenziati o abbandonati a loro stessi. Per anni abbiamo fatto proposte alla maggioranza di centrodestra che ha in mano la gestione della sanità regionale, ma davanti a noi abbiamo trovato un muro di gomma. La soluzione per evitare liste d’attesa chilometriche esiste e la voglio ribadire una volta di più. Servono incentivi economici in busta paga per incentivare i medici a prestare servizio in Pronto Soccorso, serve la previsione di premialità curriculuari nelle fasi di redazione dei bandi per le assunzioni, serve l’utilizzo del precetto, uno strumento con cui è possibile precettare medici di altri reparti per dare manforte al Pronto Soccorso. Sono tutte ipotesi percorribili da subito, eppure nessuno nel centrodestra muove un dito. Non vengano a dirci che mancano soldi perché sono bastate poche ore per trovare milioni e milioni di euro per ospitare il ritiro estivo di una squadra di calcio. I fondi ci sono, basta saperli usare. Io sono pronto a fare altri gesti ancor più eclatanti di questo dando voce a chi non ne ha e finché non sarò ascoltato da chi governa la Regione”. Ad affermarlo è il Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari.
SARÀ LA BIT MOBILITY DI VERONA A GESTIRE IL NUOVO SERVIZIO DI SHARING PER BICICLETTE E MONOPATTINI
E’ la Bit Mobility di Verona, una start up a capitale interamente italiano, la società che si è aggiudicata, per tre anni, il servizio unico di mobilità in sharing sul territorio del comune di Pescara. Oltre ai monopattini, che saranno di base 500 per salire a 750 nel corso dei mesi estivi, fornirà una flotta di 250 biciclette elettriche estendibili a 350 sempre in estate.
“Si completa così il panorama dell’offerta di mobilità integrata che offriamo ai cittadini – sottolinea l’assessore Luigi Albore Mascia – che potranno così spostarsi all’interno del tessuto urbano limitando al minimo l’utilizzo della macchina. La novità rilevante sono le 250 biciclette, tutte di ultima generazione, che consentiranno di viaggiare in sicurezza anche su distanze più lunghe. Ricordiamo che questa operazione non ha alcun costo per il Comune”.
Le bici hanno tutte telaio in alluminio e sono dotate di display multifunzione che indica, tra l’altro, velocità e stato della batteria, di portacellulare con caricabatterie wireless e di sofisticati sistemi di rilevazione e antifurto.
Anche i monopattini sono di ultimissima generazione ed hanno piccoli accorgimenti che si rivelano essenziali ai fini della sicurezza: hanno, ad esempio, la pedana più corta, particolare studiato per disincentivare l’utilizzo da parte di due persone, che non è mai consentito. Gli indicatori di direzione sono perfettamente visibili e dotati di un sistema acustico che aiuta a non lasciarli accesi. Anche sui monopattini ci sarà il portacellulare, con in più un gancio porta borsetta.
I mezzi che arriveranno a Pescara sono quelli che Bit Mobility sta attualmente testando a Verona, dotati di una tecnologia avanzata che attraverso una microtelecamera fisheye collegata a una Cpu rileveranno piste ciclabili, marciapiedi, parcheggi con rastrelliere e/o con segnaletica orizzontale, pedoni di fronte al monopattino, collisioni imminenti. Attraverso una iniziale attività di machine learning, di acquisizione dati sostanzialmente, per le vie di Pescara il sistema sarà in grado di rilevare precisamente le caratteristiche di ogni strada della città.
“Ringraziamo la Helbitz per il servizio importante e affidabile offerto in questi anni – conclude l’assessore Mascia – abbiamo iniziato come ‘pionieri’ in una realtà che ha accolto l’innovazione monopattini con un’attenzione e un risultato superiori a ogni aspettativa. Ora è tempo di implementare il servizio e dal 27 luglio lungo le strade pescaresi ci saranno i mezzi del nuovo operatore”.
IL PATTO PER L’AQUILA: IL PD LANCIA CON AMENDOLA LA CONCERTAZIONE PER UTILIZZARE BENE LE RISORSE PER LO SVILUPPO
Un Patto per L’Aquila: utilizzare bene le risorse a disposizione attraverso il dialogo stabile con le categorie e le forze sociali e un canale diretto di confronto con il governo. E’ stato presentato in occasione della visita di Vincenzo Amendola, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, a sostegno della candidata sindaca Stefania Pezzopane.
Michele Fina, segretario del Partito Democratico abruzzese, ha sottolineato: “Amendola torna, all’Aquila è già stato per raccontare un risultato raggiunto, ovvero la risoluzione della questione della richiesta della restituzione delle tasse sospese. E’ una delle pochissime personalità italiane riconosciuta come un punto di riferimento insostituibile in Europa. In questa città c’è un sindaco che all’Ue non crede, noi invece vogliamo L’Aquila centrale all’interno di un grande progetto europeo, è quello che si merita”. Anche per il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci “dobbiamo essere orgogliosi di avere risolto con Amendola il problema della restituzione delle tasse”.
Pezzopane ha elencato alcune delle questioni che saranno al centro dell’azione del Patto per L’Aquila: “Tempi, attuazione e costi in aumento dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, i preoccupanti dati che riguardano il lavoro, peggiori rispetto ad altre aree d’Abruzzo, un’evidenza che chiama in causa un utilizzo delle risorse che non è congruo”. L’incontro con Amendola è stato preceduto da un confronto con le categorie e le organizzazioni sindacali, nel corso del quale si sono acquisiti suggerimenti e proposte. Per la candidata sindaca “in questo territorio mancano i luoghi di concertazione, li voglio recuperare istituendo organismi di condivisione indispensabili per il buon utilizzo delle risorse. L’esempio è quello della Carta degli aiuti di Stato, un elenco gestito dalla Regione con strabismo togliendo pezzi del cratere sismico”. Ha ringraziato il sottosegretario “per il gran lavoro che ha fatto per noi. Ha risolto la questione delle tasse sospese con il precedente governo e poi il fondo complementare al PNRR: se l’abbiamo ottenuto è grazie al suo lavoro meticoloso, alla mia sollecitazione ed alla collaborazione con Legnini”.
Amendola ha sottolineato che “oggi tutti rivendicano il merito della provenienza delle risorse ma la differenza la fa saperle utilizzare, bisogna coordinare il lavoro, unire gli attori sociali, ascoltare il territorio. La scelta dei cittadini alle elezioni all’Aquila deve avere questa visione. Ci saranno altri incontri come questo, ma ce ne saranno di silenziosi e utili quando Stefania sarà sindaca. Occorre essere seri e concentrati, promuovere molta concertazione sociale”. Ha indicato come priorità la difesa e la creazione di lavoro.
IL PICCOLO MIRACOLO DI UNA RISERVA DIMENTICATA
A volte succede che il duro lavoro paga. I volontari delle Guide del Borsacchio e prima ancora il Comitato Borsacchio si battono per difendere e valorizzare un territorio splendido da anni sotto attacco da parte di speculatori.
Ed ecco che la chiave del futuro comincia a dare i suoi frutti. Dopo anni di oblio, ormai 17, grazie a un impegno costante di difesa e tutela da alcuni anni una Riserva dove al momento non esiste nulla: non esistono sentieri, punti ristoro, centri visita ed il poco che c’è è stato allestito a spese dei volontari.
Da alcuni anni molti turisti, scolaresche e progetti europei stanno scegliendo la nostra storia e la nostra natura come meta dei loro viaggi fuori stagione.
Ultimo esempio quello del 4 Aprile quando, classi da Piacenza , hanno scelto di pernottare a Roseto durante una loro gita , per visitare la Riserva Borsacchio, Montepagano e la fonte d’accolle.
In circa tre ore abbiamo visitato un museo meraviglioso, ma dimenticato , a Montepagano sulle arti materiali e e visitato dal vivo i luoghi della storia della città grazie ad Annamaria e Giancarlo Rapagna .
Poi sui sentieri antichi ,che manteniamo con gran fatica in ordine, passando per la meravigliosa fonte d’accolle siamo arrivati a visitare il mare, le dune e le specie di flora e fauna.
Il risultato è aver fatto innamorare decine di giovani, ancora una volta , della nostra città attraverso una ricetta semplice : valorizzare quello che abbiamo, la nostra storia e la nostra cultura. Fare turismo in una area naturale o in un borgo antico significa dargli valore per quel che sono, non inventarsi formule da villaggio vacanze.
Continuiamo ed annunciamo a breve l’uscita del quinto calendario primavera estate con patrocinio di Regione e Provincia che , ancora, credono in noi. Ora chiediamo alla nuova amministrazione di sostenerci, aiutarci concretamente. I numeri ormai sono importanti. Dalle 4000 alle 5000 visite a stagione di eventi. Il tutto fino ad ora senza un solo euro di denaro pubblico.
Marco Borgatti Presidente Guide del Borsacchio
Balneari, Lega: “No alla svendita delle spiagge abruzzesi”
ROMA – “Per Gentiloni la soluzione alle concessioni balneari è semplice: riassegnare le gare con le attuali commissioni, in barba ai sacrifici e gli investimenti di tantissimi lavoratori. In Abruzzo parliamo di 890 stabilimenti balneari con un indotto di almeno 10.000 occupati. La Lega dice no alla svendita delle spiagge abruzzesi e sta lavorando con i suoi ministri ed i suoi parlamentari ad una soluzione nel rispetto delle regole”. Dichiarano i parlamentari abruzzesi della Lega Alberto Bagnai, Giuseppe Ercole Bellachioma, Luigi D’Eramo e Antonio Zennaro. “Ci stiamo muovendo anche con i rappresentanti in regione e l’assessore al Demanio, Nicola Campitelli per evitare in ogni modo che vengano danneggiate le nostre imprese locali con riflessi evidenti anche sull’occupazione del settore turistico”, aggiunge il Segretario Regionale della Lega D’Eramo. “L’ex presidente del Consiglio forse non conosce il settore: così facendo si mettono a rischio migliaia di posti di lavoro e si favorisce la svendita delle nostre spiagge ai grandi gruppi turistici stranieri o finanziari. Troverà la nostra ferma opposizione”, conclude il deputato tortoretano Antonio Zennaro.
NUOVO DECRETO LEGGE EMERGENZA COVID-19
Provvedimento approvato il 5 gennaio
IL Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo decreto legge, il terzo dalla vigilia di Natale, per contrastare la diffusione dell’epidemia. Queste, in sintesi, le principali misure previste.
OBBLIGO VACCINALE
Il testo introduce l’obbligo vaccinale per tutti coloro che hanno compiuto i 50 anni. Dal 15 febbraio prossimo, per i lavoratori pubblici e privati con 50 anni di età sarà necessario il Green Pass Rafforzato per l’accesso ai luoghi di lavoro.
GREEN PASS BASE, LE DATE DELLE NUOVE ESTENSIONI
L’obbligo del Green Pass ordinario è esteso dal 20 gennaio prossimo a coloro che accedono ai servizi alla persona. È inoltre necessario, dal 1° febbraio prossimo, per accedere a pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari, attività commerciali, fatte salve eccezioni che saranno individuate con un prossimo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona.
PARTE LA BONIFICA DELLA LOCALITÀ ” I TRE MONTI” DI BUSSI. SEMPRE PIÙ LONTANA È LA BONIFICA DELLE AREE EX 2A E 2B. DUE MODALITÀ DIVERSE NONOSTANTE IL SOGGETTO INQUINATORE SIA UNICO. SI VALUTI LA BONIFICA PRESENTATA DA EDISON.
Oggi il gruppo regionale PD ha indetto questa conferenza per annunciare l’inizio dei lavori di bonifica della località Tre Monti di Bussi e per evidenziare la grande confusione che si fa dopo la recente ordinanza della Cassazione civile n. 31541-21 del 3 novembre 2021 e l’inattività che accompagna il progetto di bonifica cd. Goio, aggiudicato alla RTI Dec. Deme sulle aree ex 2A e ex 2B di Bussi sul Tirino.
Iniziamo dalla bella notizia dell’inizio dei lavori di bonifica della località Tre Monti di Bussi, per cui il PD ringrazia la Procura della Repubblica, il Corpo forestale dello Stato, i tanti tecnici di Arta e dell’Avvocatura di Stato per la passione con cui hanno svolto i rispettivi compiti. Ricordo a tutti che l’area “I Tre Monti” è l’area di massima criticità ed è quella che più di tutte ha influito sull’inquinamento del Campo Pizzi e quindi sull’acqua che hanno bevuto in val Pescara e a Pescara città.
La settimana prossima o comunque nei giorni a seguire, vedremo operare nell’area “i Tre Monti di Bussi”, localizzata sotto al cavalcavia dell’autostrada e in prossimità della stazione ferroviaria di Bussi sul Tirino, la società Tremonti s.r.l. E’ stata costituita ad hoc e il Ministero dell’Ambiente, con decreto n. 165 del 29 settembre 2021, ha riconosciuto il suo subentro a Edison (ferma restando la solidarietà passiva di Edison in caso di mancato adempimento rispetto al progetto di bonifica approvato con Decreto MATTM n. 403/STA del 6 agosto 2018).
L’area “I Tre Monti” è un’area di circa 30.000 mq. sita nel Comune di Bussi sul Tirino. La stima quantitativa di materiale antropico è di 130.000 m3, con rifiuti che hanno uno spessore che varia tra i 3 e i 6 metri nella parte settentrionale e tra 2 e 4 metri nella parte meridionale. E’ stata scoperta nell’ambito di un’indagine commissionata dalla Procura della Repubblica di Pescara nel 2006, con rilevazione del Corpo forestale di Pescara nel 2007. E’ un’area lungo il fondovalle del Fiume Pescara, sulla sponda sinistra, e in prossimità della confluenza col Fiume Tirino, in parte sotto al viadotto dell’autostrada e in prossimità della stazione ferroviaria di Bussi.
L’importo dell’intervento è superiore a 37 mln. di €. e sarà a carico di Tremonti srl e quindi di Edison. L’intervento dovrebbe durare circa 3 anni.
Tremonti s.r.l. inizierà a lavorare sulle fasce indicate, e cioè la 13 e la 14, rimuovendo una volumetria di rifiuti di circa 8.000 m3 su un totale di 11.500 m3. Si è ipotizzato di rimuovere circa 500 m3 al giorno, ma questo dato tecnico è ancora da verificare. Ciò che conta è che la settimana del 22 novembre 2021 si inizi la rimozione dei rifiuti nella parte a sud del sito, procedendo verso la parte centrale. La parte a nord, invece, sarà trattata con la tecnica sperimentale del desorbimento termico.
Il progetto di bonifica, presentato da Edison, soggetto inquinatore, risale al 2018 ed è stato approvato con decreto di approvazione n. 403/sta del 6 agosto 2018.
Il progetto si articolerà per fasi. Se nella parte a sud si procederà con la rimozione dei rifiuti, nella parte a nord si procederà, invece, con la tecnica del desorbimento termico dopo un test pilota. E’ una tecnica del tutto sperimentale ed è la ragione per cui chiediamo una grande attenzione ad Arta, anche nella valutazione del test pilota di prossima realizzazione, e consiste nel riscaldamento del terreno attraverso iniezioni di vapore che provoca lo strippaggio dei contaminanti organici volatili che vengono convogliati in una rete di estrazione off gas e trattati.
Nelle prossime settimane dovrebbe partire un test pilota sul desorbimento termico, per una porzione di area delimitata. Se questo processo non dovesse portare a dei risultati, si procederà comunque alla rimozione dei rifiuti, con le stesse modalità con cui si procederà nell’area a sud.
Terminata la fase di rimozione dei rifiuti si procederà alla fase IV, che è il completamento del ripristino morfologico.
Oggi è una giornata felice, ma non dimentichiamo che il ritardo e il danno ambientale per Bussi e per tutta la Val Pescara aspettano dal gennaio 2020 lo scioglimento dell’ordinanza nel processo civile incardinato presso il Tribunale de L’Aquila. Chiediamo che possa sciogliersi definitivamente la riserva di ordinanza sulla prescrizione per il risarcimento dei danni che, se al Ministero compete per i danni ambientali (totale stimato €. 1.376.954.137), alla Regione Abruzzo compete per i danni di immagine (€. 50 Mln.), ma anche i Comuni e gli enti che si sono costituiti parte civile attendono di comprendere se la causa di risarcimento civile contro Edison possa entrare nel merito o se viceversa quella richiesta sia da considerare prescritta. Sono somme importanti per la rigenerazione ambientale e compensativa del nostro territorio e del fiume Pescara.
Le date sono importanti e le vogliamo ripetere, perché ci aiutano anche ad un parallelo con il secondo argomento. Parliamo di un’area scoperta dal Corpo forestale dello Stato nell’ambito di un processo penale, nel 2006/2007, il cui progetto è stato approvato ad agosto 2018, inizia a fine 2021 e durerà tra i 3 e i 4 anni. Questo è importante per un confronto con la situazione ben più complicata delle aree 2A e 2B, dove tutti quelli che oggi esultano per l’ordinanza della Cassazione n. 31541-21 che, riconoscendo la sentenza del Consiglio di Stato, ha ritenuto la società Edison come soggetto responsabile dell’inquinamento delle aree ex 2A e ex 2B, in realtà hanno impugnato la revoca del MAATM del progetto Goio/DEC DEME, facendo di fatto in modo che, a differenza della località ” i Tre Monti”, dove oggi chi ha inquinato esegue la bonifica, per queste aree si proceda con fondi pubblici (cioè di tutti) e con un progetto che potrebbe avere serie difficoltà a superare il vaglio e che, se lo superasse, lo farà con tempi lunghi e probabilmente con la necessità che la Regione Abruzzo debba collaborare economicamente, in virtù dell’Accordo di Programma sottoscritto il 3 maggio 2017 (art. 4) ), salva poi la richiesta a Edison delle somme spese.
Ø Ricordiamo che il MATTM (oggi Ministero della transizione ecologica) aveva diffidato Edison a presentare un progetto di bonifica per queste aree, (ricomprendendo anche le aree ex Iprite e fosgene – di proprietà del Comune di Bussi e non oggetto del progetto di bonifica Goio), ponendo la bonifica a carico della società inquinatrice. Edison ha presentato questo progetto, ma la scelta di procedere con Dec Deme ha fermato la bonifica di queste aree;
Ø La causa intentata dalla DEC DEME, che ha visto partecipare anche la Regione Abruzzo, il Comune di Bussi e l’Arta, tutte a sostenere l’erroneità dell’atto di autotutela del Ministero, con cui si revocava la gara che aveva visto l’aggiudicazione dei lavori a RTI DEC DEME;
Ø La sentenza del Consiglio di Stato ha fermato il progetto di bonifica di Edison e ha rimesso in moto la bonifica con i fondi stanziati nella legge del terremoto, la L. 10/11, che ora ammontano a circa 38 Mln;
Ø Questa situazione rischia di avvantaggiare solo Edison, che prima viene diffidata dal Ministero a presentare la bonifica e poi viene fermata mentre non risolve i problemi del territorio che potrebbe non vedere a breve la bonifica;
Ø Da cosa nascono le nostre preoccupazioni? Dal verbale del 25 giugno 2021, in cui il Ministero della transizione ecologica convoca la Regione Abruzzo, il Comune di Bussi, l’Arta, la Polizia Provinciale e l’Ispra per illustrare le fasi successive alla sentenza del Consiglio di Stato.
Sono 7 i punti che vogliamo evidenziare e su cui nutriamo dei dubbi che andrebbero verificati.
A) Il Percorso di valutazione del Progetto Goio richiede ancora tempi lunghi. Il progetto di bonifica aggiudicato al RTI DecDeme dovrà essere sottoposto ad un organismo di controllo accreditato (società di valutazione) a norma dell’art. 26 comma 6 del D.Lgs. 50/2016. Questa società, che da verbale di gara n. 548 (all.) è stata individuata a seguito di gara pubblica nella seduta della commissione di gara del 20 settembre 2021 nella la R.T.P. Inarcheck/Conteco/No Gap Controls, non ha ancora avuto l’affidamento dell’incarico e siamo al 15 novembre. Percepirà (a base d’asta era € 180.882,23) quei fondi pubblici stanziati per la bonifica dalla L. 10/11, dovrà essere individuata, dovrà eseguire la valutazione e avrà possibilità di chiedere integrazioni. Ciò significa che occorreranno almeno tra i sei mesi/1 anno per la valutazione, che ad oggi ancora non parte. Parliamo del solo progetto definitivo.
B) Se il progetto supererà il vaglio, il RTI DEC DEME potrà procedere alla progettazione esecutiva, ed anche questa dovrà essere sottoposta ad un organismo di controllo accreditato. I fondi verranno presi ancora una volta dallo stanziamento per la bonifica di cui alla L. 10/2011 (fondi pubblici e che si ridurranno ulteriormente) e ci vorrà tanto altro tempo sia per l’individuazione della società, sia per l’esame del progetto esecutivo. E’ falso quindi prospettare l’inizio della bonifica ad agosto 2022.
C) Nel corso di questi passaggi, non sono solo il tempo che passa e le risorse che diminuiscono, ma si potrebbe paventare il rischio che qualcuno degli appunti del Consiglio Superiore dei lavori pubblici, già mossi nel parere del 24 gennaio 2019, possano trovare conferma, primo fra tutti il divieto di appalto a misura ex art. 63 D. Lgs. 163/06 che vigeva nel momento dell’appalto, mentre il progetto preliminare DEC DEME è per il 90% a misura, circostanza che peraltro rischia di trasformare questo appalto in un vero e proprio bancomat sulle casse dello Stato.
D) Cosa prevede il disciplinare di gara se il progetto DecDeme non dovesse superare il vaglio? Le disposizioni del disciplinare di gara del 2015 prevedono che se il progetto DecDeme non fosse ritenuto approvabile, la stessa si dichiarerebbe immediatamente decaduta e si passerebbe alla seconda classificata, con tutta la medesima procedura da ripetere (composta anche qui della valutazione affidata all’esterno, sia della progettazione definitiva che di quella esecutiva).
E) Abnorme differenza dei costi tra progetto presentato da DecDeme e progetto Edison approvato con Decreto direttoriale 16448 del 08.08.2018 (di questo punto abbiamo trattato approfonditamente nella precedente conferenza Stampa del 12 luglio 2021, a cui rinviamo). Dal confronto tra i due progetti presentati emerge che DEC DEME con 33 Mln. di €. vorrebbe bonificare 255.000 m3, mentre Edison ne richiede 46 Mln. solo per la prima bonifica di 133.000 m3. Il RTI DecDeme sembrerebbe bonificare il doppio delle quantità alla metà dei costi.
F) Rischio che un importo importante della bonifica sia a carico della Regione. L’art. 4 dell’Accordo di programma per l’affidamento della bonifica, sottoscritto da Regione Abruzzo e Ministero il 3 maggio 2017, prevede che la Regione, (che ha già versato sotto la Giunta D’Alfonso 1,5 Mln di €. in aggiunta ai 44.755.338,08 €. di cui alla L. 10/2011), dovrà assicurare la copertura di ogni ulteriore spesa necessaria per la procedura di gara. Un vero paradosso per la comunità abruzzese che ha subito l’inquinamento della vallata del Pescara.
G) Il progetto Goio, che è quello a base di gara per l’aggiudicazione al RTI DecDeme, non prevede la bonifica di tutte le aree, restando fuori quelle dello stabilimento dove veniva prodotto il gas iprite e il fosgene, che erano invece ricomprese nel progetto presentato da Edison.
Conclusioni
Il PD, nell’esprimere tutto il suo compiacimento per la partenza della Bonifica in località “I Tre Monti” di Bussi, progetto giustamente a carico di Edison che per il principio del “chi inquina paga” lo eseguirà, auspica che siano seguiti con attenzione tutti i passaggi relativi alla tecnica sperimentale del cd. desorbimento termico, per verificarne la validità ai fini di una bonifica dell’area, con un controllo continuo da parte di Arta.
Per la bonifica delle aree ex 2A e 2B chiede che anche qui, per lo stesso principio del “chi inquina paga”, si verifichi la possibilità che proceda Edison, che è stata riconosciuta in via definitiva soggetto inquinatore, invitando il Presidente Marsilio a verificare con il MITE questa possibilità prima che inizi la valutazione ex art. 26 comma 6 del D.Lgs. 50/2016 del progetto definitivo, in ragione del fatto che il progetto definitivo DEC DEME lascia fuori le aree degli stabilimenti Iprite e fosgene, potrebbe avere valutazione negativa e dilatare oltre misura la bonifica, e comunque sarebbe costoso per gli abruzzesi che potrebbero essere chiamati ad anticipare più fondi di quelli a disposizione, salvo poi richiederli a bonifica terminata alla Edison.
Pescara, 15 novembre 2021
I Consiglieri regionali PD
Antonio Blasioli
Silvio Paolucci
NAIADI, PESCARA
LIRIS: “È stata approvata oggi dalla giunta regionale la deliberazione circa l’atto di indirizzo per l’emanazione di un bando urgente sull’affidamento temporaneo della gestione del complesso sportivo Le Naiadi. Dopo aver stanziato €100.000 nell’ultimo consiglio regionale del 21 luglio, ancorché nelle more della pubblicazione e promulgazione della correlata legge, la giunta, su impulso dell’assessore Liris, ha evidenziato la necessità di una immediata riapertura dell’impianto natatorio pescarese. La gestione prevista avrà la durata di un anno e sarà una soluzione “ponte” in attesa della decisione finale circa l’affidamento pluriennale da decretare, dopo aver valutato anche l’ipotesi prospettata dal Comune di Pescara, circa il trasferimento della proprietà nella sua disponibilità. Il compito di tale verifica, sinora mai disposta ma chiesta dall’intero consiglio comunale di Pescara, spetterà al dipartimento Risorse della Giunta regionale e all’esito, dopo aver istituito appositi tavoli istituzionali, si determinerà la migliore scelta sul destino delle Naiadi. “I dipendenti verranno tutelati con apposita clausola sociale – rassicura Liris e conclude – le Naiadi devono tornare a brillare e la Regione Abruzzo non può permettersi di sbagliare nelle scelte strategiche pluriennali. Qualsiasi decisione dovrà essere ben ponderata ma intanto abbiamo il dovere di riaprire l’impianto e tornare a dare un servizio che la collettività ci chiede a gran voce. Gli ultimi due affidamenti del vecchio bando 2019 hanno dato negativi riscontri; miglioreremo anche l’avviso per trovare un gestore che ci dia ed abbia le giuste garanzie.”
BLASIOLI SOLLECITA LA REGIONE: NECESSARIO INSERIRE GLI INFORMATORI SCIENTIFICI DEL FARMACO TRA LE CATEGORIE DI LAVORATORI DA VACCINARE IN VIA PRIORITARIA
Quest’oggi ho fatto pervenire una nota al Presidente della Regione Marco Marsilio, all’Assessore alla Sanità Nicoletta Verì e al Direttore del dipartimento Sanità Claudio D’Amario per sottoporre alla loro attenzione la situazione degli Informatori Scientifici del Farmaco, i quali, nell’ambito della campagna vaccinale Covid-19, sono stati esclusi dalla possibilità di prenotarsi come operatori sanitari sia nella prima fase che in questa nuova manifestazione di interesse appena aperta dalla Regione.
Pur essendo consapevole che il Piano strategico per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19, elaborato da Ministero della Salute, Commissario Straordinario per l’Emergenza, Istituto Superiore di Sanità, Agenas e AIFA, non prevede espressamente la possibilità di considerare operatori sanitari gli Informatori Scientifici del Farmaco, ho segnalato che molte Regioni, come Basilicata, Calabria, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Piemonte, Puglia e Sicilia, nelle loro linee guida hanno ricompreso questa figura, assimilandole giustamente a operatori di pubblica utilità.
Troppo spesso in questi mesi gli informatori scientifici si sono visti precludere l’accesso agli ospedali e agli ambulatori, nonostante avessero ricevuto una rigorosa formazione circa l’adozione di precisi protocolli di sicurezza e sull’utilizzo degli adeguati dispositivi di protezione individuale. Né il loro lavoro può essere svolto “da remoto”, in quanto esso si basa sullo scambio continuo di competenze ed informazioni nei riguardi della classe medica, senza dimenticare il delicato compito di farmacovigilanza che la legge attribuisce loro. Parimenti importante è il caso in cui gli stessi vengono ammessi all’interno degli ospedali. Quello che è recentemente accaduto all’ospedale Santo Spirito di Pescara, con reparti contagiati, per citarne un esempio, impone che l’accesso sia consentito a persone il più possibile immunizzate.
Ho chiesto un pronto riscontro a questa mia segnalazione, perché ritengo sia necessario inserire gli Informatori Scientifici tra le categorie di lavoratori da vaccinare in via prioritaria.
Antonio Blasioli
“LO SCANDALO DELLE MANCATE BONIFICHE A BUSSI IERI A TITOLO QUINTO DI RAITRE: UNA STORIA DI “ORDINARIA FOLLIA”
BUSSI “E’ il giornalista del Corriere della Sera in studio propone sarcasticamente di censurare il servizio altrimenti la Commissione Europea non ci manda più un euro…
Simbolo dell’Italia che non vuole risolvere i problemi anche in vista del recovery fund.
Ieri sera il programma Titolo Quinto ha dato ampio risalto al caso delle mancate bonifiche in val Pescara a Bussi sul Tirino, con le sue enormi discariche e il sito industriale che da 13 anni aspettano interventi risolutivi per far finire l’inquinamento.
L’inviato Gabriele Paglino ha ripercorso le principali tappe dell’intricata vicenda facendo risaltare come in tanti anni neanche un chilo di rifiuti sia stato portato via, con lo Stato centrale, rappresentato dal Ministero dell’Ambiente, inerte davanti ai responsabili dell’inquinamento, in questo caso Edison che ha ereditato quanto fatto da Montedison.
Il pezzo era all’interno della puntata che trattava del recovery fund e della capacità dell’Italia di spendere i finanziamenti in arrivo dall’Europa.
In studio, dopo la prima parte, il giornalista Goffredo Buccini del Corriere della Sera, colpito dalla situazione, ha proposto sarcasticamente di censurare il servizio affinché non venga visto oltralpe perché altrimenti “non ci daranno un euro”.
Ecco, dobbiamo ringraziare un Ministero dell’Ambiente che nel 2008 decise di avocare a sé tutte le competenze per poi fermare di fatto tutto, con la piccola parentesi che si aprì con la dirigente D’Aprile che cercò effettivamente di procedere più speditamente, tanto da aggiudicare la gara poi annullata, secondo il TAR illegittimamente, dai suoi successori, Distaso e Lo Presti.
Ora il Ministero dell’Ambiente, non contento dei ritardi, ha pensato pure di proporre ricorso al Consiglio di Stato sulla gara di appalto che avrebbe consentito di rimuovere tutti i rifiuti e i terreni contaminati, rimettendo poi tutte le spese anticipate dallo Stato sul conto di Edison, come peraltro già fece il commissario con successo per i primi interventi sulla Tremonti.
Davanti a questo disastro generale che si aggiunge a quello ambientale non possiamo non evidenziare l’inerzia della Magistratura, che dopo essere riuscita a far andare in prescrizione il processo per disastro ambientale e avvelenamento delle acque, ora da un lato ci sembra guardare dall’altra parte rispetto alle bonifiche che non vengono effettuate e alla situazione di inquinamento diffuso che ne deriva e dall’altro tiene fermo incredibilmente il procedimento civile per il risarcimento del danno.
Noi continueremo a lottare ma il principio “chi inquina paga” sembra essere sconosciuto da queste parti grazie ad un Ministero dell’Ambiente del tutto inefficiente ed inefficace che in tutti i siti nazionali di bonifica spesso ci sembra più intento a mettere i bastoni tra le ruote alle attività necessarie per il risanamento rimandando di fatto quelli che sarebbero obblighi miliardari per le grandi aziende multinazionali che stanno lasciando questa eredità di veleni al paese.
La puntata è qui (il pezzo su Bussi a 1 ora e 30 minuti): https://www.raiplay.it/video/2021/01/Titolo-V-ad825d93-86a2-45d7-94f0-b69d90512783.html
Segreteria Operativa Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua
CON LO STOP AGLI SPOSTAMENTI TRA LE REGIONI ENTRANO IN VIGORE I DIVIETI DI NATALE, QUINDI PER MUOVERSI NELLA PROPRIA REGIONE O ANCHE NEL PROPRIO COMUNE È NECESSARIA L’AUTOCERTIFICAZIONE
La jungla di provvedimenti tiene banco nei discorsi degli italiani, indaffarati a fare gli acquisti per imbandire la tavola e a comperare gli ultimi regali. Punto fermo del lockdown di Natale è che si trascorrerà in famiglia e che il coprifuoco scatterà sempre alle 22.
– SPOSTAMENTI Fermo restando che il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione è sempre un motivo legittimo di spostamento, e che è sempre possibile spostarsi per motivi di lavoro, salute o necessità, senza distinzione tra giorni e orari, fino al 6 gennaio sono vietati gli spostamenti fuori Regione, anche per andare a trovare parenti e amici. Ma ci sono alcune deroghe: nei giorni rossi (24, 25, 26, 27, 31 dicembre e 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio) è possibile effettuare un solo spostamento al giorno per andare a far visita a parenti e amici, comunque per un massimo di due persone a cui si possono aggiungere i minori di 14 anni, i disabili o persone non autosufficienti; questi spostamenti saranno consentiti anche al di fuori del proprio comune, purché nella stessa Regione, sempre dalle 5 alle 22. Nei giorni arancioni (28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio) gli spostamenti sono liberi all’interno del proprio comune, dalle 5 alle 22, così come le visite, mantenendo lo stesso principio e un massimo di due persone non conviventi in visita per abitazione. Negli stessi giorni sono consentiti gli spostamenti al di fuori dei comuni con meno di 5mila abitanti in un raggio di 30 chilometri (anche in un’altra Regione), ma non nei capoluoghi di provincia. Per ogni spostamento bisogna avere l’autocertificazione.
– SECONDE CASE Fino al 6 gennaio sono consentiti gli spostamenti nelle seconde case all’interno della stessa Regione, ma solo dalle 5 alle 22. Sono invece vietati quelli in altre Regioni.
– VISITE A PARENTI NON AUTOSUFFICIENTI Gli spostamenti saranno consentiti fino al 6 gennaio anche tra comuni e Regioni diverse.
– RICONGIUNGIMENTO PER COPPIE CHE VIVONO IN CITTA’ DIVERSE E’ possibile spostarsi solo se il luogo scelto per il ricongiungimento coinciderà con quello in cui si ha la residenza, il domicilio o l’abitazione.
– MULTE PER GLI SPOSTAMENTI In caso di violazione si applica una multa che può andare dai 400 ai 1.000 euro, e che può essere aumentata di un terzo se la violazione avviene “mediante l’utilizzo di un veicolo”.
– ATTIVITA’ COMMERCIALI Restano aperti anche nei giorni rossi gli alimentari, le farmacie e le parafarmacie, i tabaccai, le edicole, le librerie, i parrucchieri, le lavanderie. Chiusi i negozi di abbigliamento, le gioiellerie, i centri estetici, i centri commerciali (ad esclusione degli esercizi consentiti). Chiusi per tutto il giorno bar e ristoranti, ma sarà consentito prendere cibo da asporto; prevista la consegna a domicilio dalle 5 alle 22.
– SPORT E’ consentito svolgere sia attività motoria, individualmente e in prossimità della propria abitazione purché nel rispetto della distanza di almeno un metro e con l’obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione, sia attività sportiva, ma anche questa solo in forma individuale ed esclusivamente all’aperto.
– MESSE I fedeli si potranno recare a messa sia nei giorni rossi che in quelli arancioni purché muniti di autocertificazione. Nei giorni rossi si dovranno scegliere chiese vicine alla propria residenza, negli arancioni i fedeli potranno raggiungere qualsiasi luogo sacro sito nel Comune di residenza, domicilio o abitazione. Se esso ha una popolazione non superiore a 5.000 abitanti è possibile recarsi in chiese situate in altri Comuni che non siano capoluoghi di provincia e distanti non oltre i 30 km.
– FESTE ED EVENTI Le feste all’interno di locali pubblici e privati sono sempre vietate.
COVID ABRUZZO: MARSILIO, “IMPENNATA CONTAGI A CAUSA DELLA RIAPERTURA SCUOLE”
L’AQUILA – “Gentile Consigliera, apprezzo lo spirito e il tono con cui mi scrive, e le confermo che sono e resto sempre pronto a collaborare con tutti e a condividere responsabilità difficili. Le dico subito che nel merito della questione relativa alle scuole condivido la sua preoccupazione. Il ministro Lucia Azzolina e l’intero Governo hanno ritenuto che la priorità numero uno del Paese fosse la riapertura in sicurezza delle scuole. Abbiamo tutti lavorato per raggiungere questo obiettivo intervenendo sulle scuole, distribuendo anche gratis le mascherine lavabili per gli alunni più piccoli. Detto questo, a mio parere non c’è dubbio (anche se su questo il dibattito è aperto e nessuno ha certezze granitiche), che la correlazione tra l’impennata dei contagi a due/tre settimane dalla riapertura delle scuole in ogni dove è difficile ritenerla del tutto casuale”.Lo scrive il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, in risposta al consigliere regionale Marianna Scoccia, eletta con il centrodestra nella lista dell’Udc e poi passata all’opposizione, che in una nota, pur premettendo che “il nostro rapporto non è mai stato fondato su basi di grande simpatia o di stima reciproca”, ha elaborato una serie di proposte, sottolineando, tra le altre di valutare “con determinazione il problema relativo alle scuole”, e chiedendo al presidente “di farsi portavoce presso il Governo centrale” , perché “bisogna prendere atto che il virus è presente negli istituti scolastici”.
ALPINISTA, FINITO A TESTA IN GIÙ E SVENUTO, SALVATO DOPO UN VOLO DI 30 METRI SULLA PARETE EST DEL CORNO PICCOLO
CORNO PICCOLO (TE) Tre alpinisti, uno di 53 anni e l’altro di 54 anni entrambi di Ancona, e una donna di Roma di 53 anni, stamattina si stavano arrampicando in cordata lungo la Via Mirka, a quota 2.400 metri, sulla parete est del Corno Piccolo del massiccio del Gran Sasso (Te). Durante la scalata il primo di cordata, l’uomo di 53 anni, al quarto tiro di via, ha perso l’appiglio in parete ed è precipitato lungo la ripida parete rocciosa per 30metri, finendo a testa in giù. A quel punto l’amico, il 54enne, secondo di cordata, facendosi aiutare dall’alpinista romana, terza di cordata, si è calato lungo la parete per raggiungere il compagno precipitato e finito a testa in giù. L’alpinista volato a testa in giù era svenuto, raddrizzato dal compagno, il 53enne ha poi però finalmente ripreso i sensi. Nel frattempo la terza di cordata ha allertato il 112 e i carabinieri hanno immediatamente richiesto l’intervento del 118, che ha attivato il Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo. Decollato dall’aeroporto di Preturo (Aq) l’elisoccorso ha caricato a Prati di Tivo (Te) i tecnici del Soccorso Alpino e ha raggiunto il luogo dell’incidente. Sul luogo i tecnici sono scesi e hanno recuperato il ferito con il verricello, l’uomo è stato subito trasportato all’ospedale di L’Aquila, dove gli sono stati diagnosticati un trauma facciale e uno al collo. Un’altro tecnico del Soccorso Alpino invece è rimasto con i due alpinisti illesi e tutti e tre sono poi stati recuperati dell’elisoccorso dopo aver trasportato il ferito in ospedale.
TURISTA CAMPANO DISPERSO SUL GRAN SASSO, RECUPERATO IERI SERA DAL SOCCORSO ALPINO
CORTINO (TE) Doveva essere un’esperienza unica, ma ha rischiato di trasformarsi in una tragedia. Il protagonista della storia, fortunatamente a lieto fine, è un turista campano di 25 anni.
Il ragazzo era partito il giorno prima (mercoledì) da Cortino (Te), comune di 600 anime ai piedi del Gran Sasso, per raggiungere la vetta del Monte Gorzano, che con i suoi 2.458 metri e la montagna più alta dei Monti della Laga e la cima più alta del Lazio, posta a cavallo tra Abruzzo e Lazio, al confine fra la provincia di Teramo e quella di Rieti, tra il territorio del comune di Amatrice (Ri) e quello di Crognaleto (Te).
Per arrivare al Monte Gorzano, raggiunto verso le 10 di ieri mattina, il ragazzo aveva dormito nel sacco a pelo in montagna. Una volta raggiunta la vetta del Gorzano il turista era pronto a tornare a Cortino. Ma lungo la via del ritorno, vuoi per la stanchezza vuoi per il disorientamento, il giovane escursionista si è perso.
Preoccupato per l’arrivo della sera, il ragazzo nel tardo pomeriggio di ieri ha chiamato il 118, che ha allertato il Soccorso Alpino d’Abruzzo, subito intervenuto con delle squadre di terra, ma non con l’elicottero del 118, a causa della nebbia che ne impediva il decollo.
L’equipe di terra del Soccorso Alpino in una ventina di minuti ha raggiunto il luogo e hs ritrovato il ragazzo, sano e salvo ma solo un po’ spaventato, e lo ha riaccompagnato a Prati di Tivo (Te), dove ha trascorso la notte per poi rientrare oggi in Campania.
LE NAIADI, DALLA GIUNTA PROROGA DELLA GESTIONE
LIRIS: “COME PROMESSO NON CI SARA’ ALCUNA CHIUSURA”
L’AQUILA – “Come promesso, il complesso sportivo Le Naiadi di Pescara non cesserà la sua attività neanche per un giorno”. Lo annuncia l’assessore regionale allo Sport, Guido Liris, alla luce dell’approvazione, nella seduta straordinaria della giunta regionale che si è tenuta oggi a palazzo Silone, all’Aquila, della delibera con cui si è stabilito di approvare la proroga tecnica della gestione all’attuale società, l’associazione temporanea di imprese (Ati) “Naiadi 2020” che fa capo alla Pinguino Nuovo Ssd Srl, fino al subentro di un nuovo concessionario e, comunque, non oltre il 31 luglio 2021.
“La decisione – spiega Liris – è stata assunta a seguito dell’impossibilità, non dipendente dalla Regione, di portare avanti positivamente la procedura per individuare un nuovo gestore avviata nel 2018 attraverso una proposta di project finanzino. E’ per questa ragione che si è stabilito di concedere una proroga nelle more della quale completare una nuova procedura ad evidenza pubblica, da avviare entro settembre, sulla base di una concessione decennale con canone da stabilire”.
“In questo modo – spiega Liris – si eviteranno tutti i danni, economici, a carico del personale e dei cittadini, che avrebbe comportato la chiusura di un complesso sportivo di simile importanza. La Regione ha dimostrato buon senso e lungimiranza, salvaguardando l’esistente, assicurando la prosecuzione di un servizio nodale e soprattutto avviando con celerità l’individuazione di un soggetto che possa garantire continuità ed efficienza negli anni a venire”.
“SIAMO TUTTI A FARE IL TIFO PER TE, ALEX!” IL MESSAGGIO DI PIERPAOLO ADDESI E DI TUTTO IL TEAM GO FAST PER ALEX ZANARDI
“Siamo tutti a fare il tifo per te, Alex! Forza che sicuramente ce la farai a vincere questa dura battaglia”. È il grido all’unisono di tutto il Team Go Fast di Roseto degli Abruzzi, con in testa il presidente Andrea Di Giuseppe e l’atleta di punta della nazionale di paraciclismo Pierpaolo Addesi, affinchè il grande Alex Zanardi torni ad essere il campione di sport e di vita che noi tutti amiamo con le sue imprese e il suo NON MOLLARE MAI.
Tante le manifestazioni di vicinanza e di affetto da tutto il mondo dello sport e non solo verso il pluridecorato azzurro del paraciclismo, tutt’ora ricoverato all’ospedale Le Scotte di Siena in terapia intensiva, dopo l’incidente con la sua handbike in Toscana a Pienza durante lo svolgimento della staffetta promozionale Obiettivo Tricolore.
“E ringrazio chi mi ha dato la possibilità di organizzare questi ritiri indimenticabili nella nostra terra d’Abruzzo tra Rovere, Pineto, Pescara, Roseto degli Abruzzi e Francavilla al Mare – aggiunge Pierpaolo Addesi, che ricopre anche l’incarico di segretario regionale del CIP Abruzzo -. Sono orgoglioso della mia nazionale, di tutti i miei compagni azzurri e di un commissario tecnico come Mario Valentini che è un padre per tutti noi. Alex non fare scherzi, abbiamo tutti bisogno di te, ci sono ancora tante altre sfide davanti che dobbiamo affrontare ma supererai brillantemente anche questa perché sei un grande esempio di coraggio”.
Gli fa eco il presidente Andrea Di Giuseppe: “Lui ha una volontà e una forza interiore fuori dal comune, è esemplare in tutto quello che fa. Solo lui può far capire al mondo intero come rialzare la testa di fronte alle avversità. Non dimentichiamo le emozioni e i momenti che abbiamo condiviso al suo fianco pedalando durante i ritiri della nazionale italiana di paraciclismo che abbiamo ospitato negli ultimi anni in Abruzzo. Era molto fiero del lavoro e del sostegno verso la causa paralimpica insieme al nostro Pierpaolo Addesi e al cittì della nazionale Mario Valentini. Caro Alex, stavolta non devi mollare, noi del Team Go Fast ci stringiamo a te e vogliamo essere idealmente i tuoi gregari per farti uscire da questo brutto momento”.
LA GIUNTA REGIONALE AUMENTA UNA COMPONENTE DEGLI STIPENDI AI DIRETTORI DI REGIONE ABRUZZO
PETTINARI (M5S) “ MENTRE GLI ABRUZZESI FATICANO A RIPARTIRE, ARRIVA UN ALTRO PRIVILEGIO TARGATO LEGA, FDI, FI”
Incredibile ma vero, appena hanno avuto la possibilità hanno aumentato una componente degli stipendi dei direttori di Regione Abruzzo. Uno schiaffo, l’ennesimo, agli abruzzesi in difficoltà attuato con la delibera 273 del 2020. Ci avevano già provato ad Aprile ma poi, a seguito anche delle nostre denunce, avevano fatto marcia indietro e un componente della Giunta, che avevo personalmente contattato, mi aveva rassicurato sul fatto che quel punto sarebbe stato cancellato e non riproposto. A distanza di un mese ci riprovano, a dimostrazione che le promesse di una certa politica valgono come una moneta da 5 euro” Ad affermarlo è il Vice Presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari che continua “Sono estremamente deluso, per me una parola data è un impegno preso. Avevo preso l’impegno che su questo tema, come su tutti gli altri del resto, non avremmo fatto sconti a nessuno. Per questo voglio denunciare quanto accaduto e chiedo l’immediata rettifica della Delibera 273/2020 che aumenta la Retribuzione di posizione annuale dei direttori. La Retribuzione di Posizione annuale è una delle tre voci che costituisce il compenso dei direttori e che, a seconda di criteri di valutazione sul lavoro svolto, verrà aumentata da circa 55 mila euro l’anno (anche meno per valutazioni più basse) a circa 66 o addirittura a circa 69mila euro annuali nel caso di particolare merito.
In un momento così difficile per tutti gli abruzzesi, in cui l’economia è appesa a un filo, questi aumenti sono inaccettabili. Abbiamo dimostrato con i fatti che i costi della politica possono essere ridotti e per farlo basta il buon senso. Come gruppo consiliare ci tagliamo lo stipendio dal primo giorno in cui siamo entrati in consiglio regionale, lo facciamo senza una legge che ce lo imponga, ma a differenza nostra il centro destra in Regione Abruzzo si è distinto maggiormente per nomine, poltrone e aumenti di stipendio della classe dirigenziale che, seppur legittimi sottol’aspetto giuridico, sono da condannare senza se e senza ma come scelta politica. Se avessimo vinto le elezioni e governato Regione Abruzzo sicuramente non avremmo preso queste decisioni.
Ci tengo a precisare che questo aumento disposto dalla Giunta si applica solo ai direttori della Giunta e non a quelli del Consiglio regionale” conclude.
RICOSTRUZIONE ALTA VALLE DELL’ATERNO, VERTICE CON LEGNINI E SINDACI. LIRIS: «OTTIMA INTESA, E’ ORA DI ACCELERARE»
L’AQUILA – «E’ il momento di accelerare e di cambiare passo. Il tempo che passa gioca solo a favore dello spopolamento». Lo ha detto l’assessore regionale al Cratere Guido Liris che stamattina, su delega del governatore Marco Marsilio, ha partecipato al vertice che si è tenuto nell’Alta valle dell’Aterno, a Campotosto, alla presenza del neo commissario per la ricostruzione 2016-2017, Giovanni Legnini e dei sindaci dell’area. «E’ stato un incontro molto proficuo – ha detto Liris – Con Legnini c’è un’ottima intesa che ha consentito di reimpostare quasi completamente il percorso che deve condurre a un’accelerazione immediata della ricostruzione di zone che hanno patito due catastrofi e che rischiano seriamente di scomparire. La Regione potenzierà il suo ruolo di regia tra il vecchio Cratere 2009 e quello del 2016, affinché si superino tutti gli ostacoli, burocratici e procedurali che hanno rallentato la rinascita».
Diversi i temi affrontati nel corso del vertice. «La microzonazione sismica – ha spiegato Liris – servirà per mappare dettagliatamente il territorio, con le sue faglie attive, in modo da capire dove poter ricostruire e dove no. Stimoleremo poi l’Enel affinché i costi dell’energia non gravino completamente su un territorio già fiaccato da un’emergenza continuativa e, al momento, alle prese con enormi difficoltà. E poi ci sarà un’opera di perfezionamento delle misure urbanistiche in modo da poter accelerare la ricostruzione, in particolare quella leggera. Grande attenzione è stata posta al tema delle seconde case, centrale in un territorio che aveva una grande vocazione turistica ora da recuperare con velocità».
Per accelerare le procedure Regione e Ufficio speciale hanno dato la disponibilità al distacco di personale. «Ci sono le condizioni per partire in brevissimo tempo – ha concluso Liris – Già domani ci sarà un incontro con i sindaci e con il capo dell’Ufficio speciale, Vincenzo Rivera, per precisare ulteriormente alcuni temi cruciali. Ci sarà da correre, perché il tempo lavora contro il territorio e a favore della spopolamento. L’Aquilano e l’Abruzzo in genere non possono permettersi di lasciare indietro un territorio così ricco di bellezze e di potenzialità, piegato dai terremoti ma certamente vivo e pronto a ripartire se messo nelle giuste condizioni».
DAL TAGLIO DEI PROPRI STIPENDI I CONSIGLIERI REGIONALI DEL M5S DONANO 10MILA MASCHERINE FFP2 ALLE ASL: “AIUTIAMO IL PERSONALE SANITARIO ABRUZZESE IN PRIMA LINEA NELLA BATTAGLIA AL COVID-19”
Il Gruppo Consiliare del MoVimento 5 Stelle in Regione Abruzzo dona 10mila mascherine protettive FFP2 alle Asl abruzzesi. Si tratta di una donazione finanziata con il taglio degli stipendi dei Consiglieri regionali, che fino ad oggi, dal 2014, hanno accantonato un fondo di circa 800mila euro restituiti ai cittadini attraverso l’acquisto di beni e servizi per l’Abruzzo.“La grave emergenza causata dal Covid-19 che stiamo vivendo sia in Abruzzo che in tutto il Paese, la carenza di dispositivi di protezione individuale all’interno delle strutture sanitarie e la consapevolezza che ci sarà la necessità di utilizzarne in numero cospicuo anche in futuro, ci ha spinto a indirizzare parte delle nostre restituzioni a sostegno di tutte le persone che si trovano in prima linea nella lotta al Coronavirus. Sono tante, infatti, le richieste di aiuto che ci arrivano, soprattutto dal personale sanitario: medici, infermieri e OSS. Abbiamo deciso, quindi, di acquistare e consegnare le mascherine in parti uguali per ogni Asl sul nostro territorio. Ora saranno le aziende sanitarie, ci auguriamo il più in fretta possibile, che dovranno effettuare la distribuzione a seconda delle necessità di ogni singola struttura”. È quanto hanno dichiarato i Consiglieri regionali M5S Sara Marcozzi, Domenico Pettinari, Pietro Smargiassi, Francesco Taglieri, Barbara Stella, Giorgio Fedele e Marco Cipolletti, questa mattina nel corso di una conferenza stampa.“Adesso – continuano – è dovere di tutti fare squadra per uscire dalle difficoltà dell’emergenza e per pianificare la Fase 2 con responsabilità, affinché non si creino nuove occasioni di contagio che mettano ancora più a rischio la popolazione abruzzese. Pur nella consapevolezza che il quantitativo di mascherine da noi donato non azzera il fabbisogno della nostra regione, vogliamo offrire un sostegno importante ed immediato al sistema sanitario con dispositivi di qualità e dotati della necessaria certificazione. È il nostro modo, con i fatti e non solo a parole, per dire ai nostri medici e infermieri, e a tutti gli uomini e le donne impegnati a combattere questa battaglia: ‘Non siete soli'”.”È tempo – incalzano i 5 stelle – che tutti facciano il massimo delle loro possibilità e si utilizzi ogni strumento possibile per sostenere i cittadini abruzzesi. Stiamo giocando una partita che non possiamo perdere e per vincere è fondamentale che ognuno svolga il suo ruolo sapendo che l’altro farà al meglio il suo dovere, nella speranza di tornare il prima possibile a una vita normale”, concludono.Il MoVimento 5 Stelle è l’unica forza politica a tagliarsi lo stipendio e a restituirlo agli abruzzesi attraverso servizi che possano migliorare la qualità della loro vita, pensando a chi ha più bisogno di aiuto. A oggi i portavoce del Gruppo MoVimento 5 Stelle in Regione Abruzzo hanno donato al territorio circa 800mila euro. Fondi con i quali hanno già creato un fondo per il microcredito, a sostegno delle piccole e medie imprese abruzzesi, acquistato la prima turbina spalaneve di proprietà della Regione, donato quattro ambulanze per le rispettive Asl del territorio e finanziato un contest di idee destinato ai giovani professionisti e studenti abruzzesi per la realizzazione di un progetto di riconversione dell’area denominata S.I.N. Bussi.
POLIZIA DI STATO: INDIVIDUATO AUTORE INCENDIO DOLOSO
AVEZZANO – La Procura della Repubblica di Avezzano ha chiuso le indagini relative all’incendio avvenuto all’interno di un garage condominiale di via America il 24 febbraio scorso, che aveva causato la distruzione di due autovetture nella disponibilità di M.M., cittadino marocchino di 29 anni.
Già nel corso di un primo sopralluogo da parte di personale della Polizia Scientifica del Commissariato di P.S. di Avezzano erano emersi chiari elementi che riconducevano il fatto ad ipotesi dolosa.
Le successive laboriose ed incessanti indagini eseguite con l’utilizzo di intercettazioni telefoniche e attraverso la comparazione di filmati acquisiti dalle telecamere poste nella zona immediatamente interessata dal fatto e nelle zone limitrofe, hanno permesso di individuare, in tempi brevi, quale autore del gesto, A.O. ventinovenne residente in Avezzano, anch’egli di origini magrebine.
Gli ulteriori accertamenti e l’esecuzione di alcune perquisizioni locali hanno confermato le sue responsabilità.
E’ emerso, tra l’altro, che tra A.O. e la parte offesa vi erano rapporti di conflittualità legati a precedenti episodi riconducibili allo spaccio di sostanze stupefacenti, reato per il quale i due erano stati precedentemente tratti in arresto.
DEP. ANDREA COLLETTI – BONIFICHE AMIANTO: 20 MILIONI DI EURO PER L’ABRUZZO DAL GOVERNO
“L’Abruzzo con i suoi 20 milioni di euro è tra le regioni italiane che più potranno usufruire delle risorse messe a disposizione del piano nazionale per la bonifica dell’amianto presente negli edifici pubblici predisposto dal Ministero dell’Ambiente. Un intervento su scala nazionale che ha come obiettivo la rimozione e sostituzione dell’amianto negli edifici pubblici, nelle scuole e negli ospedali” sono le parole del deputato Andrea Colletti (M5S) a seguito della pubblicazione del decreto del Ministero che stanzia 20 milioni di euro per finanziare il ‘Piano di bonifica da amianto’ per edifici scolastici ed ospedalieri.
“ Il governo, sentite e valutate le necessità regionali ha distribuito i fondi, cercando di sanare le più gravi situazioni senza stare a guardare le convenienze politiche. Ecco perché in Abruzzo, un territorio dove l’amianto è purtroppo ancora molto presente la somma stanziata è così cospicua. L’unico merito è quello del governo nazionale che nei fatti prosegue politiche di tutela ambientale e verso la salute dei ciiitadini” conclude Colletti.
PARCO SIRENTE-VELINO, FEDELE: “DOPO 5 ANNI CONTINUA IL COMMISSARIAMENTO, NON C’È UN DIRETTORE E IL PIANO DEL PARCO È IN UN CASSETTO DELLA REGIONE. HO DEPOSITATO UN’INTERPELLANZA PER SBLOCCARE QUESTA SITUAZIONE INACCETTABILE”
Un Parco Regionale commissariato da cinque anni, con un Piano già pronto e inviato a Regione Abruzzo da un anno e mezzo che, inspiegabilmente, rimane bloccato. È questo il contenuto di un’interpellanza firmata dal Consigliere regionale M5S Giorgio Fedele, con cui chiede spiegazioni alla Giunta in merito alla gestione del Parco Sirente-Velino.
“Il primo Commissariamento – afferma Fedele – è datato 2015, ed è difficile comprendere come mai non sia mai terminato. Addirittura, in seguito alle dimissioni nel 2018 dell’allora Commissario Annabella Pace, l’ex Presidente D’Alfonso ne nominò un secondo, Igino Chiuchiarelli. Non è ancora stato nominato nemmeno il nuovo Consiglio di Amministrazione, così che diventa impossibile indire il concorso per un nuovo Direttore, ruolo che risulta ancora vacante da ormai due anni”.
“Altra cosa estremamente grave, in questa superficiale gestione da parte della politica, è il blocco completo dell’iter di approvazione del Piano Parco. Il testo venne approvato nel febbraio 2017 dal Commissario e trasmesso ai Sindaci della Comunità del Parco. Dopodiché è stato trasmesso, nel luglio del 2018, a Regione Abruzzo, affinché venisse portato in Consiglio regionale per l’approvazione definitiva. Invece, da allora, del Piano del Parco non si hanno notizie. Il testo è ancora fermo in qualche cassetto della Regione e le motivazioni sono sconosciute. Ciò determina il blocco completo del documento e l’impossibilità di fare una programmazione a lungo termine per il futuro del Parco Sirente-Velino”.
“Quello che pretendo dalla Giunta e dall’Assessore Imprudente è fare chiarezza sulla gestione del Parco, un bene pubblico fondamentale per la nostra Regione, la più verde d’Europa, sia a livello turistico-ambientale che di sviluppo economico. A cominciare dal perché il Commissariamento prosegua da 5 anni e come mai nessuno, nemmeno con la nuova Giunta di centro destra, sia andato a recuperare il Piano del Parco per portarlo all’attenzione della commissione competente. La nostra è una Regione caratterizzata da sempre da pratiche bloccate senza motivo e burocrazia infinita, portando a una inaccettabile forma di immobilismo. È il momento di cambiare e che il centro destra inizi ad occuparsi seriamente di tematiche come questa”, conclude.
CORONAVIRUS; IL M5S INTERROGA L’ABRUZZO SULLA PREPARAZIONE DELLA STRUTTURA CHE FA CAPO ALL’ASSESSORE VERÌ PER LA GESTIONE DI EVENTUALI EMERGENZE SANITARIE.TAGLIERI (M5S): “CHIEDIAMO LA MASSIMA CHIAREZZA POICHÉ LA REGIONE HA IL COMPITO DI GARANTIRE LA SALUTE E RASSICURARE I CITTADINI”
È pronto l’Abruzzo a gestire nuove ed eventuali pandemie? Il Piano Pandemico Regionale è aggiornato e operativo? Le ultime linee guida risalgono al 2009, e lo scenario tecnologico nel frattempo è molto cambiato. A chiederlo, al Presidente della Giunta Marco Marsilio e all’Assessore competente Nicoletta Verì, è il MoVimento 5 Stelle che porta in Consiglio regionale la questione, attraverso un’interpellanza firmata dal Vice presidente della Commissione Sanità Francesco Taglieri e sottoscritta da tutti i componenti del Gruppo consiliare M5S.
“Chiediamo la massima chiarezza alla Giunta regionale di centrodestra – spiega Taglieri – poiché la narrazione mediatica sul Coronavirus, in alcuni casi, ha assunto toni allarmistici producendo anche ingiustificate forme di panico alimentate, a nostro avviso, da informazioni poco chiare e spesso contrastanti. Ecco perché riteniamo che sia importante dar vita a un dibattito istituzionale sul tema: Regione Abruzzo ha il dovere sia di garantire ai cittadini una corretta gestione dell’emergenza, qualora venissero a crearsi le condizioni, sia di rendere note le azioni messe in campo al fine di tutelare e rassicurare tutti gli abruzzesi”.
“Ciò che si sta vivendo in queste ore deve essere gestito con la stessa responsabilità mostrata fin dall’inizio dell’emergenza dal Governo nazionale. Pertanto abbiamo rivolto alla Giunta dodici quesiti tra i quali chiediamo espressamente quale sia il livello operativo di tutte le strutture sanitarie regionali predisposte ad affrontare le emergenze pandemiche; quale sia lo stato degli investimenti su nuove e possibili strutture; se esiste un aggiornamento del protocollo presso i luoghi preposti alla prima assistenza. Abbiamo chiesto anche quali strutture ospedaliere hanno predisposto e aggiornato il piano pandemico aziendale e quali siano i centri di coordinamento e controllo. Quali le modalità di pre allarme delle strutture regionali adeguate alla presa in carico delle pandemie ad alta diffusione e se ci siano piani di formazione in corso e previsti per gli operatori. Se e come la popolazione sarà avvisata nell’attuazione di piani di emergenza”.
Risposte che, insieme alle altre contenute nel documento, secondo il Vice Presidente della Commissione Sanità, renderebbero la situazione in Abruzzo più chiara e gestibile ottenendo, da un lato una maggiore risposta degli operatori medico sanitari nel caso della gestione di una pandemia, dall’altro una rassicurazione per la popolazione abruzzese sui servizi messi in campo dall’azienda sanitaria regionale. Qui i dodici quesiti posti alla Giunta dal M5S:
Il livello di operatività di tutte le strutture sanitarie regionali predisposte ad affrontare il bioterrorismo e le emergenze pandemiche.
Quale sia lo stato degli investimenti economici nelle strutture sanitarie esistenti, di cui al punto precedente, e il piano di investimento su nuove possibili strutture, in modo da rispondere con efficacia ad un possibile fenomeno pandemico nel territorio regionale.
Se esista un aggiornamento del protocollo presso le strutture di prima assistenza sanitaria finalizzato alla prevenzione, riconoscimento e trattamento dei casi sospetti in periodo di allerta pandemico o in periodo pandemico.
Quale sia la catena di comando e la relativa nomina di un Coordinatore Unico Aziendale per la Pandemia in ogni ASL, Azienda Ospedaliera, Policlinico Universitario.
Quale sia il piano di coinvolgimento diretto delle strutture del servizio 118, della ASR, della Croce Rossa Italiana e della rete di associazioni di volontariato che affiancano le attività del Servizio Sanitario Regionale.
Quali ASL e quali strutture ospedaliere nel territorio regionale abbiano predisposto e aggiornato un Piano Pandemico Aziendale.
Dove siano pubblicate sul sito della Regione Abruzzo le procedure di sicurezza sanitaria di emergenza, con eventuali aggiornamenti del documento “Strategie e misure di preparazione e risposta a una pandemia influenzale nella Regione Abruzzo” ormai datato 2009.
Quali siano i centri di coordinamento e controllo pandemie nel territorio regionale, con le relative responsabilità nella gestione dei piani di isolamento e quarantena della popolazione, dei piani di emergenza per mantenere la funzionalità dei servizi sanitari e altri servizi essenziali, della sorveglianza epidemiologica e virologica.
Quali siano le modalità di preallarme delle strutture regionali adeguate alla presa in carico delle pandemie ad alta diffusione.
Quali siano i piani di formazione in corso e previsti per gli operatori sanitari che sarebbero esposti con maggiore probabilità all’infezione.
Quali siano i piani di informazione per i cittadini del territorio regionale.
Se esiste, o per lo meno è stato ipotizzato, uno strumento di intelligenza artificiale, di tipo predittivo, per l’identificazione e la pianificazione di epidemie sanitarie globali, in relazione alla diffusione sul territorio regionale in collaborazione con l’Osservatorio Epidemiologico ASR Abruzzo, o altre istituzioni di ricerca pubblica e universitaria.
A MONTESILVANO ARRIVA “FACCIAMO ECOSCUOLA” L’INIZIATIVA E’ PRESENTATA DAI CONSIGLIERI COMUNALI STRACCINI E BALLARINI (M5S) “QUESTA E’ UNA GRANDE OPPORTUNITA’ CHE VIENE DAL TAGLIO DEGLI STIPENDI DI DEPUTATI E SENATORI”
MONTESILVANO – E’ stata consegnata dai consigliere comunali del M5S Paola Ballarini e Gabriele Straccini una lettera a tutti i dirigenti scolastici e agli insegnanti di Montesilvano per far conoscere il progetto FacciamoEcoScuola, la nuova iniziativa del Movimento 5 Stelle finanziata con 3 milioni di euro di restituzioni dei portavoce del Movimento di Camera e Senato per progetti di sostenibilità all’interno delle scuole italiane.“E’ una grande opportunità che coinvolge insegnanti, studenti e genitori, volta a migliorare, con azioni concrete, il luogo dove i nostri ragazzi vengono formati – commentano i consiglieri comunali – “I progetti potranno riguardare sostenibilità ambientale e abbattimento delle barriere architettoniche. Quelli da finanziare, con 20mila euro per l’Abruzzo, saranno votati su base regionale, attraverso la piattaforma Rousseau. ““Con le scuole” conclude il consigliere Straccini, “abbiamo avuto già modo di interagire positivamente per una iniziativa legata alla sostenibilità ambientale, piantando alberi con gli alunni nei cortili delle loro scuole. Noi saremo a disposizione per qualsiasi informazione o aiuto per dare informazioni. I progetti dovranno essere inviati entro il 29 Febbraio. Tantissime scuole, da tutta Italia, hanno già aderito”.
SPACCIATORI DI BANCONOTE FALSE IN TRASFERTA
AVEZZANO – Nella mattinata di ieri 14 gennaio 2020, nell’ambito del potenziamento dei servizi di controllo del territorio marsicano per il contrasto dei reati predatori, i militari della Stazione Carabinieri di Celano, in collaborazione con quelli di San Benedetto dei Marsi ed Ortona dei Marsi, hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avezzano due pregiudicati di origini catanesi in trasferta, per spendita di banconote false.
I militari hanno rintracciato i prevenuti lungo la S.S. nr.5 “Tiburtina Valeria”, dopo che questi, spacciandosi per Carabinieri ed approfittando della buona fede dell’ignaro commerciante, hanno effettuato un pagamento con una banconota da €.100 falsa. I malfattori, inoltre, sono riusciti a farsi cambiare altre banconote, sempre da €.100, “ben contraffatte” in tagli più piccoli, giustificandosi di dover effettuare delle spese minute.
Successive indagini hanno consentito di accertare che F.L. classe ‘99 e G.L. classe ‘95 avevano ingannato anche una commerciante 68enne di Goriano Sicoli.
Nel corso dell’operazione sono state complessivamente recuperate e sottoposte a sequestro cinque banconote contraffatte da €.100 con matricola X14302576620 e S03729436520. I due sono stati proposti all’Autorità provinciale di Pubblica Sicurezza, in quanto socialmente pericolosi, per l’applicazione della misura di prevenzione del rimpatrio con “foglio di via obbligatorio” per la città di origine con divieto di ritorno nella provincia di L’Aquila per un periodo di tre anni.
Previa autorizzazione della Procura della Repubblica di Avezzano ed attesa anche l’ampia area geografica su cui gli stessi potrebbero aver agito (Marsica e Valle Subequana), si diffondono le fisionomie dei soggetti ritenuti responsabili al fine di individuare altre persone che, per paura o vergogna, potrebbero non aver denunciato alle Autorità di esser rimasti vittima del predetto reato e soprattutto per scongiurare che gli stessi individui possano nuovamente colpire nella Provincia di L’Aquila o in altri comuni della Regione.
DEPUTATO ANDREA COLLETTI (M5S) – DATI OCCUPAZIONE: RECORD DI OCCUPATI
“Il tasso di disoccupazione è salito ancora e ha raggiunto il 59,4%, più 0,1 punti percentuali rispetto a ottobre 2019. In numeri assoluti abbiamo registrato 41mila posti di lavoro in più. Un ottimo dato in quanto si tratta del valore più alto registrato dall’inizio delle serie storiche, avviate nel 1997” sono le parole del deputato (M5S) Andrea Colletti a seguito della pubblicazione dei dati sull’occupazione dell’Istat.
“Dati positivi dell’occupazione femminile, ma, soprattutto, lasciano ben sperare i dati positivi sui 25-34enni e gli ultracinquantenni. Ottimo anche il dato che conferma l’aumento di contratti stabili (+67mila) a scapito di quelli a termine. Anche il dato di chi cerca lavoro (+0,5) è un dato positivo che ci fa capire come sia tornata in questo Paese la speranza, chi conosce il valore di questo dato sa bene cosa intendo” sottolinea Colletti.
“Questi dati confermano nei fatti i risultati positivi che questo Governo sta ottenendo in campo economico, soprattutto sul versante occupazionale. Il Governo ha dimostrato come i provvedimenti – tanto criticati dalle opposizioni – stanno portando benefici sopra ogni aspettativa. L’impegno della maggioranza è di proseguire su questa strada volta alla crescita economica, allo sviluppo sostenibile e all’equità” conclude Colletti.
OMICIDIO AL FERRO DI CAVALLO, PETTINARI “ I “SIGNORI DELLE SANATORIE” DOVREBBERO SOLO NASCONDERSI, VERGOGNARSI E TACERE, ALTRO CHE PONTIFICARE”
Ho letto che i “signori delle sanatorie degli occupanti senza titolo”, per intenderci coloro che hanno approvato una legge in Regione che prevede di sanare le occupazioni senza titolo delle case popolari, vorrebbero abbattere tutto. Abbattere il Ferro di cavallo, abbattere Via Lago di Borgiano, abbattere le case popolari di Via Rigopiano… L’abbattimento che è stata una delle tante proposte in tema di sicurezza del M5S alle elezioni comunali di Pescara e che loro ci hanno copiato, rappresentata sicuramente uno dei tantissimi interventi per bonificare l’assetto urbanistico di un territorio diventato ghetto, ma è pericolosissimo sotto l’aspetto sociale se, allo stesso tempo, non si adottano le misure repressive che noi del M5S chiediamo ormai da anni. Abbattere, senza contenere il fenomeno con una militarizzazione dell’area dove insistono i criminali, significa spostare il problema da un’altra parte. E “un’altra parte” non è neanche troppo lontano bensì a dieci metri. I criminali molto probabilmente, a seguito di un abbattimento degli alloggi occupati, si sposteranno a pochi metri, ad esempio nella vicinissima Via Lago di Capestrano o in Via Lago di Borgiano, dove vi sono decine e decine di alloggi popolari vuoti e abbandonati. Si sposteranno anche a Fontanelle, San Donato, in Via Aldo Moro, a Borgo Marino, a Zanni dove vi sono alloggi vuoti, abbandonati e non assegnati, pronti per essere abusivamente occupati dalla criminalità. I criminali sfonderanno quelle porte e quei muri e prenderanno possesso di un altro fazzoletto di periferia dove già insiste droga, degrado ed emergenza. Quindi non prendiamoci in giro! Abbattiamo tutte le periferie della nostra città?
L’unica strada per risolvere questo problema è fermare la criminalità, che deve essere controllata e contenuta con una vera ed efficace militarizzazione delle aree che la ospitano e la ospiteranno perché queste famiglie sono insidiate da decenni, alcune si definiscono più pescaresi di tutti noi e mai andranno via dalla città. Parlare esclusivamente di abbattimento degli edifici significa, per un’amministrazione comunale e regionale ammettere di aver fallito, ammettere di non essere riusciti a governare il fenomeno criminale e lasciare che peggiori sempre di più.
E allora la soluzione che ripropongo è questa: militarizzare le aree dove vivono e operano questi criminali con unità operative h24 che possano scoraggiare i loro affari sporchi. Intervenire con indagini patrimoniali continue per togliere loro tutto ciò che hanno guadagnato illecitamente: bisogna spogliare questi delinquenti dei propri averi perché, non dimentichiamo mai, che parliamo di gente che ha reddito zero e gira con macchine di lusso e Rolex ai polsi. Installare telecamere che posano aiutare il controllo del territorio e far ripartire gli sfratti degli occupanti abusivi pregiudicati e non lasciare più alloggi popolari vuoti dove nascondersi e pronti per essere occupati abusivamente. E poi, “I signori delle sanatorie”, pensassero a dotare le periferie di servizi utili ai cittadini. Le loro forze politiche hanno governato per decenni la nostra Pescara ed oggi è ancora tutto come prima. Dobbiamo ancora credere a queste persone? Negli ultimi 30 anni per quanti a Pescara ha governato il centro destra? E per quanti anni il centro sinistra?
Il centro destra ha governato per decenni la nostra città come anche il centro sinistra. Hanno governato mentre nel Ferro di cavallo si sparava e si ammazzava e oggi vogliono scaricare le responsabilità politiche del degrado su altri. Cosa hanno fatto loro nei decenni di governo cittadino per il Ferro di cavallo, come per altre periferie? Ormai è evidente, il centro destra governa Comune e Regione da un anno e in precedenza ha governato per decenni il Comune di Pescara ed ha fallito proprio sulla sicurezza. Pescara è una città insicura. Lo è il centro, dove si spaccia quotidianamente in Piazza Salotto, come lo sono le periferie. Ammettano il fallimento e stiano zitti. In Regione fanno leggi sulle sanatorie e a parole dicono di volerli cacciare. Una contraddizione che grida vendetta. Tutte le forze politiche che hanno avuto l’onere e l’onore di governare Pescara dovrebbero sol tacere e nascondersi perché se il Ferro d cavallo, Fontanelle, Via Rigopiano, Zanni, San Donato, Borgo Marino sono diventati quello che sono non è certo colpa del M5S che non ha mai amministrato il comune di Pescara tantomeno la Regione Abruzzo .
Da anni grido per strada, anche davanti casa dei criminali dove sono andato centinaia di volte, che ci sarebbe scappato nuovamente il morto e nessuno mi credeva anzi tutti mi attaccavano. Ero io, solo alcune settimane fa, a denunciare che a seguito degli sfratti al Ferro di cavallo avevano rioccupato per bene 5 volte e le forze politiche che governano Comune e Regione mi attaccavano dicendo che non era vero mentre oggi è chiaro a tutti. Amministrazioni talmente sorde che non sono riuscite nemmeno a dare un ascensore all’anziana disabile che non può più uscire di casa alle case popolari Gescal. Adesso basta!
POLIZIA DI STATO: ESEGUITE MISURE CAUTELARI NEI CONFRONTI DI APPARTENENTI ALLA COMUNITA’ ROM E DELL’AUTORE DI REATI IN AMBITO FAMILIARE
AVEZZANO – Nella serata del 19 dicembre u.s., il personale del Commissariato di Avezzano ha dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Procuratore della Repubblica di Avezzano nei confronti di M.B., di anni 44, e M.F., di anni 38, entrambi appartenenti alla locale comunità rom,.
I provvedimenti restrittivi sono stati emanati a seguito dello svolgimento di una laboriosa attività investigativa, supportata da riscontri probatori, che hanno permesso di assicurare alla giustizia gli autori di quei reati contro il patrimonio che destano notevole allarme sociale (nel caso di specie, furti, rapine, estorsioni).
Nella stessa serata, gli operatori di Polizia hanno proceduto all’arresto di una giovane ventenne, S.G., già destinataria del provvedimento di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dai suoi familiari, in quanto responsabile di reati in ambito familiare.
Nello specifico , la ragazza, violando le prescrizioni della misura restrittiva cui era sottoposta, è stata sorpresa nella flagranza di reato, mentre offendeva, minacciava e strattonava un suo congiunto che nel frattempo era riuscito a richiedere l’intervento della volante attraverso il numero di emergenza 113.
Al termine delle formalità di rito, l’arrestata è stata accompagnata presso il carcere femminile di Teramo, a disposizione dell’A.G. procedente.
NOMINA GATTI, LEGA: ‘METODO MARSILIO NON CAMBIA, MA ALMENO NON E’ ROMANO’
“Apprendiamo, solo da notizie di stampa, che il presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, ha provveduto, il 26 novembre, alla nomina di Paolo Gatti come componente della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti della Regione Abruzzo. Prendiamo atto della sostanza del provvedimento e, soprattutto, del fatto che, nonostante i ripetuti richiami della Lega a una maggiore concertazione delle decisioni, il “metodo Marsilio” non sia affatto cambiato nel corso dei mesi, continuando a perseguire la via di scelte effettuate in maniera pressoché personalistica. Constatiamo con favore, invece, quella che è quasi un’anomalia: Paolo Gatti, stranamente, non è romano”. Lo dichiara il coordinatore regionale della Lega Abruzzo, Luigi D’Eramo.
DEPUTATO ANDREA COLLETTI (M5S)- FACCIAMO SCUOLA: I PORTAVOCE RESTITUISCONO 100 MILA EURO ALLE SCUOLE ABRUZZESI
“Facciamo scuola, l’iniziativa promossa dai portavoce del Movimento 5 Stelle, riparte con la sua terza edizione. Questa edizione si chiama “Facciamo EcoScuola” e ha come obiettivo la cura e la tutela dell’ambiente. Ogni scuola, infatti, potrà presentare entro il 15 di gennaio 2020 il proprio progetto di sostenibilità e di educazione ambientale, purché esaudisca una delle sei finalità dell’iniziativa: riduzione dell’impronta ecologica, interventi di messa in sicurezza, mobilità sostenibile, percorsi formativi di educazione ambientale, rigenerazione degli spazi scolastici, giornate per la sostenibilità. A seconda della finalità ciascun progetto potrà ricevere un finanziamento fino a 20.000 euro” sono le parole del deputato Andrea Colletti a seguito della terza edizione dell’iniziativa “FacciamoScuola” l’iniziativa del Movimento 5 Stelle nata per devolvere le restituzioni dei portavoce a sostegno delle scuole pubbliche italiane per la realizzazione di progetti che promuovano la sostenibilità e l’educazione ambientale.
“A disposizione dell’iniziativa ci sono 3 milioni di euro, derivanti dalla volontaria decurtazione degli stipendi dei portavoce del Movimento 5 Stelle e potranno concorrere le scuole pubbliche d’Italia di qualsiasi grado. Per partecipare attivamente all’iniziativa e conoscere i dettagli del progetto è sufficiente consultare il Blog delle Stelle (il sito del Movimento 5 Stelle). È importante chiarire che, nel rispetto delle disposizioni normative vigenti in materia, nessuna scuola sarà chiamata a partecipare ad eventi di natura politica, né saranno richieste forme di pubblicizzazione dell’iniziativa di alcun genere da parte delle stesse” sottolinea Colletti
“Ogni istituto, pertanto, nel rispetto della propria autonomia, potrà presentare la propria idea-progetto che sarà poi votata dagli iscritti del MoVimento 5 Stelle su base regionale. I progetti, successivamente, saranno finanziati in ordine di preferenze ricevute fino ad esaurimento della cifra stanziata per ogni singola regione” conclude Colletti.
DEPUTATO ANDREA COLLETTI – PRESENTATO EMENDAMENTO AL DL SISMA PER EVITARE CHIUSURA O IL RIDIMENSIONAMENTO DEGLI OSPEDALI NELL’AREA DEL CRATERE
“Con questo emendamento si scongiura la chiusura o il ridimensionamento degli ospedali nell’area del cratere come previsto dal decreto del Ministro della salute 2 aprile 2015,n. 70. Territori che hanno subito calamità naturali e successivamente l’incapacità della politica che non ha saputo dare le risposte alle conseguenze che i disastri naturali hanno provocato alle popolazioni colpite è necessario che il Governo intervenga invertendo la rotta” sono le parole del deputato Andrea Colletti (M5S) a seguito della presentazione di un emendamento come primo firmatario al DL Sisma che proroga per le aree interessate il regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, decreto Ministeriale n. 70.
“Un emendamento che permette di prorogare fino al 31 dicembre 2023 il decreto Ministeriale che per il suo contenuto probabilmente implicherebbe la chiusura o il forte ridimensionamento degli ospedali di Popoli e Penne. L’incapacità del Governo regionale abruzzese che ancora non riesce a presentare il piano di riordino della rete ospedaliera abruzzese, in applicazione a quanto previsto dal decreto Lorenzin, impone la necessità di mettere una pezza con un emendamento che proroghi ulteriormente i tempi. La speranza è che la giunta regionale attuale di centrodestra riesca a salvaguardare, con questa proroga, come nelle sue possibilità i territori e cittadini abruzzesi tutti, su un settore come quella della sanità dove non è possibile avere aree svantaggiate. Sarebbe uno schiaffo troppo dure per aree che già hanno subito un colpo durissimo come il sisma” ci tiene a sottolineare Colletti.
“Credo e mi auspico che su questa mia iniziativa il Governo sia compatto, ma spero sinceramente che le opposizioni tutte contribuiscano con un voto favorevole. Qui non è in ballo il consenso, qui è in ballo la salute e il futuro dei cittadini” conclude Colletti.
PIANO DI EMERGENZA DEL LAGO DI CAMPOTOSTO, BLASIOLI: “UN IMPONENTE LAVORO TARGATO CENTROSINISTRA”
PESCARA – “E’ stato il tenace lavoro della Giunta regionale di centrosinistra a curare il piano di emergenza e protezione civile per il Lago di Campotosto, presentato ieri dall’esecutivo di centrodestra come se fosse venuto fuori dal cilindro della nuova maggioranza”, sottolinea il consigliere regionale Antonio Blasioli. “Marsilio ha solo immaginato un lavoro messo in piedi dalla A alla Z nei 1.500 giorni di Giunta di centrosinistra, tanto da risultare all’avanguardia su tutte le dighe nazionali e colmare un’attesa durata vent’anni – illustra il consigliere PD – Per arrivare al documento l’allora Presidente D’Alfonso ha costruito un lavoro imponente, gomito a gomito con il Prefetto dell’Aquila, il Genio civile e la Protezione civile, che risulta dai numerosi verbali delle decine di riunioni e tavoli tecnici e di confronto svoltisi per l’accertamento delle necessarie condizioni di staticità e sicurezza idraulica e sismica delle dighe presenti nella Regione Abruzzo. Questo, a fronte anche dell’emergenza che si è creata dopo il sisma del 18 gennaio 2017, che ha fatto diventare prioritaria la messa in sicurezza delle tre dighe del lago di Campotosto, l’invaso artificiale più grande d’Europa, che nella primavera scorsa hanno finalmente ottenuto il certificato di Protezione civile, necessario per la redazione del piano e a cui nessuno, prima, aveva lavorato.
E’ stata la Regione, a guida centrosinistra ad attivarsi nei confronti degli altri enti interessati e del gestore delle tre dighe per risolvere la grave mancanza dei certificati di Protezione civile e a predisporre le migliori professionalità del settore che hanno materialmente redatto il piano approvato nei giorni scorsi, pronto già nella primavera, in modo da poter diventare operativo per le stagioni più a rischio idrogeologico. Subito dopo, su proposta del Ministero delle Infrastrutture e dell’Enel, che gestisce le dighe di Campotosto, due dipartimenti regionali, di Protezione Civile e delle Infrastrutture, hanno messo a punto una capillare rete di numeri telefonici e persone preposte a intervenire in caso di calamità, primo fra tutti il terremoto. Parliamo di un lavoro davvero certosino che ha coinvolto soprattutto i sindaci ciascuno dei quali ha dovuto e dovrà, a sua volta aggiornare i piani di Protezione civile del proprio Comune, avendo ben chiara la situazione di risorse e mezzi sul fronte e prioritario il controllo del territorio per attivare prevenzione, oltre che interventi”.
MARIANI: SUBITO IL PIANO FAUNISTICO, NO ALLE AREE CONTIGUE
Il Piano faunistico in discussione nella nostra regione e gli interventi di associazioni che con posizioni diverse, a livello nazionale, hanno portato nuovamente alla ribalta i temi dell’attività venatoria e della tutela dei Parchi, obbligano oggi ad una attenta riflessione per assicurare da una parte, che le comunità faunistiche siano distribuite sul territorio regionale nelle migliori condizioni quantitative e qualitative e dall’altra, garantire a chi caccia l’esercizio dell’attività venatoria. La regione Abruzzo ha bisogno, in tempi brevi, di un Piano faunistico che sia nuovo e aggiornato punto di riferimento per coordinare e armonizzare tutti gli interventi di gestione e pianificazione che riguardano la fauna selvatica presente sul nostro territorio, assegnando maggiori responsabilità gestionali e di controllo agli ATC territoriali, le strutture più adeguate poiché a contatto diretto e costante con le aree di riferimento. Assolutamente inadeguato ed eccessivamente limitante risulterebbe introdurre, in un territorio come quello abruzzese, le cosiddette Aree contigue. Oggi, come già nel 2018, quando peraltro eravamo al governo della Regione, ribadisco la necessità di ritirare la delibera 480, delibera non pubblicata che prevede l’istituzione delle aree contigue, che avrebbe come unico risultato quello di un insopportabile aggravio per numerosi Comuni e privati cittadini di zone già sottoposte a limiti, progetti e restrizioni di diverso tipo. È utile ricordare che la legge quadro sulle aree contigue non fu altro, già dalla sua apparizione nell’ordinamento giuridico, che il frutto di un conflitto ideologico fra mondo venatorio e associazioni ambientalistiche: da una parte si riteneva necessario mantenere l’attività di caccia per controllare alcune popolazioni di specie, dall’altra si escludeva a priori l’attività venatoria nei parchi. Riproporre, oggi, questo conflitto in Abruzzo non porterebbe a nessun risultato, tranne quello negativo di inasprire la tensione tra due diritti. L’esperienza degli ultimi anni e le immagini dei cinghiali che mangiano nei bidoni della spazzatura in diverse città, ci insegnano che se è fondamentale difendere le aree dei Parchi regionali e nazionali lo è altrettanto non escludere la presenza e l’attività dell’uomo come azione regolatrice e di controllo su alcune specie. Pertanto, l’unica discussione seria e analitica da fare è quella in seno alla Commissione regionale che dovrà celermente licenziare il piano faunistico abruzzese.
Il Capogruppo regionale di Abruzzo in Comune
Sandro Mariani
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