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“nei negoziati conta anche la voce dei giovani”. L’intervista al Ministro dell’Ambiente



Home > Policy > Policy Italia > Italia alla COP29: “nei negoziati conta anche la voce dei giovani”. L’intervista al Ministro dell’Ambiente

Il ruolo dell’Italia nella COP29 si configura come un impegno chiaro a sostenere il progresso dei negoziati sul clima, specialmente per rispondere alle aspettative delle nuove generazioni. Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha evidenziato ai microfoni di Earth Day Europe come, in un periodo segnato da conflitti, cambiamenti di leadership e nuove governance la Conferenza Internazionale sul Clima rappresenti un’occasione per affrontare i negoziati con maggior serietà e determinazione.

Cop29, uno stimolo per essere più seri

Portare avanti i negoziati sul clima è una responsabilità che l’Italia si assume, soprattutto nei confronti delle nuove generazioni. È quanto emerge dalle parole del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ai microfoni di Earth day Europe, nel corso della Cop29 in corso a Baku.

Se li chiamiamo negoziati è perché vi sono posizioni diverse. In un momento caratterizzato dalle Guerre, dal cambio ai vertici come negli Stati Uniti, ma anche dal rinnovo delle governance come nell’Unione Europea, Cop29 deve essere considerata uno stimolo per essere più seri e più determinati. Le mediazioni hanno lo scopo di soddisfare tutti, anche se poi così non è. I negoziatori, però, hanno il dovere di agire” ha dichiarato il Titolare dell’Ambiente, facendo riferimento al numero crescente di istanze su energia e ambiente pervenute dalle rappresentanze giovanili mondiali in occasione della Conferenza Internazionale sul Clima. 

Il ruolo dei giovani nella lotta al cambiamento climatico

Rimarcare l’importanza dell’apporto che i ragazzi possono dare alla lotta al cambiamento climatico, mediante l’ascolto, certo, ma anche attraverso l’applicazione delle loro proposte. Questo il nucleo dell’intervista rilasciata dal Ministro Gilberto Pichetto Fratin all’organizzazione che si propone di rafforzare il dialogo tra Istituzioni, imprese e società in Europa. 

È un grande diritto urlare e protestare – ha affermato il Ministro citando il Papa – ma se si protesta con una proposta si da un contributo in più”. Fratin ha quindi parlato di Youth for Climate, il movimento globale che riunisce giovani attivisti impegnati nella lotta contro i cambiamenti climatici e nella promozione di politiche ecologiche e sostenibili. Uno degli eventi più noti organizzati sotto questa sigla, che ha fatto da anticamera a Cop26 coinvolgendo milioni di giovani provenienti da tutto il mondo, è stato Youth4Climate: driving Ambition, tenutosi a Milano nel settembre 2021. In risposta, il Governo italiano e il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) si sono impegnati a identificare, sostenere e ampliare le iniziative innovative guidate dai giovani per il clima.

La simulazione dei negoziati nel G7 ambiente di Torino

Ma l’Italia, grazie alla Presidenza del G7, si è portata avanti rispetto a Youth4Climate e alla partecipazione attiva dei giovani alle questioni climatiche. Gli Stati Generali dell’Ambiente dei giovani, che in occasione del G7 energia, clima e ambiente di Torino ha visto riuniti 500 giovani, hanno rappresentato un contributo rilevante da parte delle nuove generazioni alle discussioni globali sui cambiamenti climatici e le politiche ambientali.

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La sintesi dei tavoli di lavoro è entrata a far parte del documento finale del G7” ha dichiarato Pichetto, ricevendo una copia simbolica delle istanze giovanili all’interno di Cop29, consegnata anche al Direttore Generale per gli Affari Europei Internazionali e per la finanza climatica Alessandro Guerri. 

Verso il Giubileo

Quale occasione migliore del Giubileo per rilanciare le questioni climatiche tra i giovani. A detta del Titolare dell’Ambiente, finalizzata a questo scopo, sarà la Scuola di Educazione Ambientale istituita dall’ISPRA, un tassello importante nella strategia nazionale italiana per aumentare la consapevolezza ambientale e preparare la società a rispondere in modo più informato e responsabile alle sfide climatiche ed ecologiche. “Attraverso la formazione e la sensibilizzazione, la scuola vuole essere uno strumento per costruire una cultura della sostenibilità diffusa, promuovendo azioni concrete a livello individuale e collettivo, ma anche e soprattutto amministrativo”.



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