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Festival del Futuro, il lavoro di domani visto dal mondo ITS


Milioni di professionisti nel mondo, ma anche un’intera generazione di studenti ancora alle prese con la formazione, si pongono la domanda: “Come lavorerò domani?”

Tra mansioni che scompaiono, altre in ridefinizione e una fortissima richiesta, dal basso, di ripensare i modi e i tempi in cui le attività lavorative vengono svolte, il tema è sempre più caldo e al tempo stesso nebuloso. La discussione sul lavoro di domani approda anche al Festival del Futuro 2024, l’evento organizzato da Eccellenze d’ImpresaMIT Sloan Management Review Italia e Gruppo editoriale Athesis di scena dal 27 al 30 novembre con la sua sesta edizione a Veronafiere, all’interno e in sinergia con JOB&Orienta, il Salone dedicato a Orientamento, Scuola, Formazione e Lavoro. Ci sarà anche TuttoITS ad alimentare la discussione, forte del suo punto di vista su nuove skills e bisogni delle imprese (ne abbiamo scritto qui).

Con il macroframe “Società 5.0: come costruire un mondo umano centrico” il Festival dichiaratamente pone il focus sul rapporto fra uomo e macchina, in una fase in cui gli equilibri sono in riscrittura ma resta forte il bisogno di ribadire il primato umano, anche per gestire in maniera etica e benefica le tecnologie. La discussione sul futuro delle mansioni e delle competenze è al centro del panel “Come lavorerò domani”, moderato da Gianluca Dotti, Coordinatore editoriale TuttoITS. Al tavolo della discussione, Marco Bentivogli, co-fondatore di Base Italia; Ilaria Cingottini, funzionario Unioncamere Area Formazione e Politiche attive del lavoro; Francesca Grego, co-fondatrice Kika srl; Fabian Gatti, Production and Logistic Manager Bianchi Bicycles; Margherita D’Aponte, studentessa ITS Academy Turismo Veneto.

La presenza di D’Aponte all’appuntamento in programma il 29 novembre apporterà al dibattito il punto di vista di chi si sta formando per entrare nel mercato del lavoro con competenze e consapevolezze nuove, ma anche con aspettative tutto sommato “tradizionali”, come il desiderio di lavorare in presenza, meglio se in Italia.

D’Aponte frequenta il corso in Tourism Innovation Digital 4.0 a Jesolo, parte dell’offerta formativa di ITS Academy Turismo Veneto: in una visione del settore hospitality sempre più digitalizzata, il corso vuole formare professionisti che possano, tra l’altro, “gestire operazioni nel settore delle agenzie di viaggi (tradizionali e on line) ed organizzare itinerari turistici ed eventi con il valore aggiunto di possedere competenze e autonomia nella gestione degli strumenti di industria 4.0“.

In occasione della partecipazione al Festival del Futuro 2024, abbiamo intervistato Margherita D’Aponte chiedendole, in primis, perché ha scelto di frequentare un Istituto tecnologico superiore e cosa si aspetta dal mondo del lavoro di domani. Risponde a TuttoITS la studentessa: “Ho scelto di frequentare un ITS perché ti insegna cose più concrete ed è una formazione meno teorica di quella accademica. Mi piace inoltre che l’ITS proponga, ai fini della didattica, l’incontro con professionisti di un settore che portano la loro esperienza. L’ITS prepara noi studenti a nuove sfide, concretizzandole sui problemi del lavoro del futuro. Personalmente, mi piacerebbe lavorare in un’agenzia di marketing, restando nel contesto italiano. Nei prossimi dieci anni ci sarà un’evoluzione ma credo che lavoreremo sempre in presenza e la tecnologia sarà un valore aggiunto”.

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Se è vero che il mondo sta accelerando velocemente, i giovani tecnici superiori italiani devono però confrontarsi con un contesto di piccole imprese che non sempre sono al passo. Tuttavia, sarà di fatto la generazione nativa digitale a poter determinare una svolta, forte delle competenze aggiornate ma anche di un uso molto pragmatico delle tecnologie. D’Aponte lo spiega con un esempio molto concreto, frutto della sua esperienza in stage: “Ho svolto al primo anno 400 ore di stage in un resort a Bibione, e tutte queste competenze digitali sul campo non si sono presentate. L’ITS ti prepara bene ma non tutte le aziende hanno questo tipo di tecnologie o sono salite sull’onda tecnologica. Tuttavia, in occasione di qualche recensione non positiva, ricordandomi di un corso dove ci avevano insegnato come rispondere ai clienti, ho utilizzato ChatGpt e la risposta al cliente è stata pubblicata sul sito. Il vantaggio di utilizzare una tecnologia di intelligenza artificiale generativa? Più velocità, una risposta più formale ma sempre monitorata dal professionista”.

Il macrotema dell’evento veronese è la costruzione di un mondo umano centrico, pur in presenza di una tecnologia come l’artificial intelligence che viene utilizzata sempre più per compiti dal tocco umano, dalla risposta a un cliente all’elaborazione di un contenuto editoriale.

D’Aponte non sembra però preoccupata e cita le sue esperienze per confermare un approccio che resta, appunto, umano-centrico. “Mi è piaciuto molto lavorare a un progetto per una potenziale startup: il focus era il processo di organizzazione di un viaggio che, di solito, è lungo e noioso. Come la tecnologia può aiutarci a risolvere questo problema focalizzandoci sul cliente? Abbiamo ideato, teoricamente, un’app basata sull’artificial intelligence in grado di aiutare l’utente a creare un viaggio, personalizzato sulle proprie esigenze. L’AI aiuta a venire incontro all’esigenze, tuttavia il valore lo diamo noi umani, il tool è uno strumento di aiuto”.

La studentessa di origini friulane ha anche presentato il progetto Pre-Experience per Italian Hotel Group , nell’ambito di ITS 4.0 Day 2024 con la collega Vivian Silvestri. “Era un progetto concepito in modalità design thinking e si basava sulla pre experience per visualizzare la camera anticipatamente nel metaverso, al fine di consentire al cliente un’esperienza immersiva pre prenotazione”.

Con un futuro tutto da scrivere, complice la giovane età e ancora un anno di formazione in corso, le prospettive restano aperte, anche se le idee sono abbastanza chiare. “L’ITS ci ha preparato molto su strategie di marketing tech driven. La parte dello studio dei clienti, del mercato, dei competitor mi ha catturato, ascolto anche molti podcast al riguardo. Mi piacerebbe capire se la mia strada futura è il digital marketing o tornare nel mondo dell’hotellerie. Prima di iniziare la formazione terziaria superiore non pensavo mi sarebbe piaciuto il digital marketing ma l’ITS mi ha aiutato a capire cosa mi piacerebbe fare nel futuro”.

Le esperienze di Margherita, e il suo punto di vista sul lavoro di domani, approderanno al Festival del Futuro, organizzato all’interno e in sinergia con JOB&Orienta. Una manifestazione, quella dedicata all’orientamento, a cui D’Aponte ha già partecipato e in cui ha potuto maturare qualche idea anche sul contesto in cui vive: “Credevo che a Pordenone e in Friuli non ci fossero molti contesti professionali digitali ma, andando in fiera, ho scoperto numerose aziende non molto conosciute sul territorio, ad esempio un’azienda che lavora con l’AI e fa marketing per più player. Ci sono delle realtà ma sono poco pubblicizzate e non tanto conosciute (al grande pubblico, ndr)“.

Il gap informativo non è una tema di poco conto, per capire come stare in ufficio o nella libera professione nel mondo di domani. A fronte di un quadro mutevole, anche l’orientamento assume un ruolo cruciale per far comprendere agli studenti quale tipo di formazione risponde alle esigenze delle imprese ma anche come stanno cambiando settori che fanno parte del Dna italiano, hospitality compresa. Ma iscriversi a un ITS mette al riparo dalla paura di entrare in un mercato del lavoro dove le competenze digitali e tecnologiche sono sempre più richieste? “Ho capito che l’ITS può portarmi a un lavoro che, se non avessi frequentato questo tipo di istituto, non avrei conosciuto o a cui non avrei ambito” conclude Margherita.

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