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Neuronova, startup deep tech milanese focalizzata sull’innovazione sostenibile, chiude un round pre-seed da 1,5 mln euro per realizzare chip per l’AI


I fondatori di Neuronova. Da sinistra Marco Rasetto (31), Alessandro Milozzi (28), Michele Mastella (30)

Neuronova, startup deep tech con sede a Milano focalizzata sull’innovazione sostenibile, ha chiuso un round pre-seed da 1,5 milioni di euro per la realizzazione di chip per l’AI a bassissimo consumo energetico.

Questo finanziamento sosterrà lo sviluppo del processore ultra-low power di Neuronova, una tecnologia rivoluzionaria che riduce il consumo di energia di mille volte, consentendo di portare l’AI su smart device e sensori alimentati a batteria.

Il round di finanziamento è stato guidato da 360 Capital, fondo italo-francese con sede a Parigi e Milano e da Tech4Planet, il Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico per la Sostenibilità Ambientale promosso da CDP Venture Capital.

Ricordiamo che Neuronova, fondata da tre giovani ingegneri, Marco Rasetto, Alessandro Milozzi e Michele Mastella, tutti con un dottorato in calcolo neuromorfico e studi compiuti tra Europa e Stati Uniti, a inizio anno è stata una delle cinque startup selezionate dal Politecnico di Milano, per il suo programma Switch2Product edizione 2023-2024, che hanno ricevuto il grant S2P da 30 mila euro ciascuno, destinati ad attività di prototipazione e validazione dei progetti  (si veda qui il comunicato stampa). Investor partner del programma erano peraltro proprio il fondo Poli360, gestito da 360 Capital, e Tech4Planet.

Ora Neuronova potrà ampliare il proprio team, concentrare risorse sulla ricerca e sviluppo, e avviare il design e la produzione del primo prototipo del processore. Questo importante passo avvicina l’azienda al suo obiettivo di rendere l’intelligenza artificiale più sostenibile e scalabile. La tecnologia della società infatti mira a facilitare l’integrazione dell’AI per creare soluzioni avanzate in diversi settori, dall’elettronica di consumo ai dispositivi IoT, aprendo nuovi scenari per prodotti smart ma anche per modelli di business innovativi.

Neuronova sta emergendo come leader nelle soluzioni AI a basso consumo energetico, rispondendo alla crescente domanda dei principali produttori di dispositivi smart. Sfruttando un paradigma che emula il funzionamento del cervello direttamente a livello hardware, la tecnologia di Neuronova implementa neuroni e sinapsi come vere e proprie strutture fisiche su silicio. Questo design consente di eseguire l’elaborazione AI in modo simile ai sistemi biologici, con un consumo energetico fino a 1000 volte inferiore rispetto alle soluzioni attuali, tutto all’interno di un chip compatto grande solo qualche millimetro compatibile con l’integrazione ad alti volumi.

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“Il nostro obiettivo in Neuronova è rivoluzionare la scalabilità dell’AI tramite una tecnologia sostenibile che permette ai dispositivi di fare di più con meno energia”, racconta a BeBeez Alessandro Milozzi, ceo e co-fondatore di Neuronova. “Questa iniezione di capitale ci avvicina di un altro passo verso la rivoluzione dell’infrastruttura per l’AI, abilitando una nuova generazione di dispositivi e sensori intelligenti”.

Il prototipo del processore di Neuronova, in uscita il prossimo anno, dimostrerà le sue capacità nella risoluzione di task AI, andando a definire nuovi standard di mercato. Il posizionamento strategico di questa tecnologia ha già suscitato l’interesse di aziende leader nel settore dei dispositivi smart, alcune delle quali stanno già collaborando a stretto contatto con Neuronova per integrare questo processore innovativo nei loro prodotti.

È bene sapere che nel 2023 le vendite globali di dispositivi smart hanno sfiorato i due miliardi di unità, evidenziando una crescente necessità di tecnologie sempre più efficienti. Con l’espansione di questo mercato, affidarsi esclusivamente a infrastrutture cloud centralizzate per l’elaborazione dei dati diventa sempre meno sostenibile, a causa dell’elevato consumo energetico, dell’impatto ambientale e dei costi in continuo aumento. Il processore di Neuronova affronta questa sfida portando l’esecuzione dell’AI direttamente sul dispositivo, spostando il calcolo dai data center centralizzati a soluzioni a basso consumo energetico integrate nei dispostivi smart. È possibile in questo modo decongestionare l’infrastruttura cloud abilitando allo stesso tempo applicazioni altrimenti irrealizzabili di real-time processing, che vanno dall’interazione fluida con assistenti vocali AI ad apparecchi medici avanzati.

“Integrare efficacemente l’intelligenza artificiale nei dispositivi di uso quotidiano è una delle sfide tecnologiche chiave di oggi. Crediamo che l’approccio pragmatico e ispirato al cervello biologico di Neuronova sia la risposta, sbloccando il grande potenziale di mercato del calcolo neuromorfico”, ha spiegato Alessandro Zaccaria, Partner di 360 Capital.

“Il nostro investimento in chip neuromorfici rivoluzionari riflette il nostro impegno nel guidare l’innovazione sostenibile”, ha sottolineato Claudia Pingue , senior partner e responsabile fondo Technology Transfer di CDP Venture Capital. E ha concluso: “I chip di Neuronova hanno il potenziale per ridurre i consumi di energia per l’AI sui sensori e dispositivi di un fattore mille, rappresentando una soluzione strategica a una delle più grandi sfide nella sostenibilità dell’intelligenza artificiale”.

L’ultimo round, prima di questo in Neuronova, guidato da Tech4Planet, in questo caso accanto a MITO Tech Ventures, fondo di venture capital art. 9 SFDR lanciato da MITO Technology, è stato quello ini i-Foria Italia, startup innovativa specializzata nel riciclo di rifiuti derivanti da prodotti assorbenti per la persona che, lo scorso ottobre, ha completato un round di investimento seed da 1,7 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).

Quanto a 360 Capital, l’ultima operazione del fondo in Italia prima di questa appena conclusa è stato il round pre-seed guidato accanto a 14Peaks Capital, fondo internazionale con sede a Zurigo che investe in aziende B2B SaaS in Europa e negli Stati Uniti, nei confronti di Zefi srl, la startup che ha sviluppato Zefi.ai, piattaforma di data analysis per le aziende utilizzando l’intelligenza artificiale, che ha incassato lo scorso maggio 1,6 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).

 

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