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“Una cordata per l’aeroporto del Mela, strategico per la Sicilia”


Le dichiarazioni del manager Pettina, del Consorzio Cassiopea di Patti, mentre Sciara Holding è pronta a farsi promotrice

“Siamo interessati a partecipare alla cordata per la realizzazione dell’aeroporto del Mela. Un aeroporto strategico per tutta la Sicilia. Ci candidiamo a diventare partner”. A dichiararlo è Giuseppe Pettina, advisor del Consorzio Cassiopea di Patti. Evidenzia il manager: “Il progetto dell’aeroporto della Valle del Mela torna al centro del dibattito pubblico, portando con sé nuove prospettive di sviluppo economico e turistico per la Sicilia. Anche gli imprenditori del settore guardano con interesse all’iniziativa, offrendo il proprio contributo e avanzando proposte. Dopo decenni di discussioni e tentativi falliti, l’idea di realizzare uno scalo nella Piana del Mela, tra i Comuni di San Pier Niceto, Pace del Mela e Monforte San Giorgio, riceve un nuovo slancio grazie a diverse iniziative, lettere ufficiali e al coinvolgimento di investitori privati”.

Nel frattempo, su “Milano Finanza”, si legge di Sciara Holding come promotrice. “Siamo interessati ad aprire un aeroporto commerciale per potere dare spazio alle produzioni siciliane”, ha annunciato Fabio Bertolotti, rappresentante della società, durante un convegno a Milazzo. L’ipotesi è quella di realizzare l’opera in project financing anche grazie al supporto di Credit of London, guidata dal presidente Giuseppe Grippaldi, presente anche lui a Milazzo.

“Il sostegno del ministro Salvini al progetto”

A sua volta Pettina (nella foto in basso), advisor del Consorzio Cassiopea, parla di una “accurata analisi di fattibilità condotta dal professor Francesco Karrer e il sostegno già espresso da oltre 80.000 cittadini e 64 sindaci della zona”.

Continua Pettina: “L’aeroporto avrebbe una posizione strategica, facilmente collegabile alle infrastrutture autostradali, statali e ferroviarie. Potrebbe stimolare sia l’economia locale che il turismo, in particolare verso le Isole Eolie, patrimonio Unesco”.

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“Il progetto dell’aeroporto assieme a un potenziamento delle infrastrutture in Sicilia”

Secondo Pettina, il progetto deve inserirsi in un quadro più ampio di “potenziamento infrastrutturale sul territorio. Questo include il raddoppio della linea ferroviaria, il miglioramento della rete autostradale e stradale, il collegamento tra le fasce ionica e tirrenica — come la tratta Patti-Taormina — e la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Questa opera darebbe un impulso significativo alle imprese florovivaistiche del territorio e ridurrebbe la dipendenza dall’aeroporto di Catania, distante e difficilmente raggiungibile a causa di infrastrutture inadeguate”.

Un investimento di 300 milioni di euro e una realizzazione in due anni

E ancora: “Secondo le stime, l’aeroporto del Mela potrebbe essere completato entro due anni con un investimento di circa 300 milioni di euro. Lo scalo sarebbe in grado di gestire un traffico di 1,4 milioni di passeggeri all’anno, servendo l’intera provincia di Messina e le aree limitrofe”.

“L’aeroporto un ponte tra nord Europa e nord Africa”

Pettina auspoca la realizzazione dell’opera “tramite project financing, coinvolgendo gruppi finanziari e assicurativi che hanno già espresso il loro interesse al Consorzio Cassiopea. L’idea vincente è quella di concepire uno scalo intercontinentale, specializzato nel transito turistico e, soprattutto, nel trasporto merci. Questo permetterebbe di valorizzare le produzioni siciliane, rendendole competitive sui mercati internazionali. La nostra idea è quella che la struttura possa sviluppare al meglio e diventare un punto cardine per il trasporto aereo merci, che farebbe da ponte tra il nord Europa e il nord Africa”.

Il team tecnico del Consorzio Cassiopea punta su crescita economica, sviluppo turistico e nuovi posti di lavoro collegati alla realizzazione. In particolare, “l’aeroporto diventerebbe un motore di sviluppo per le imprese locali, in particolare per i settori agricolo e florovivaistico. Sviluppo turistico: favorirebbe l’accesso a destinazioni iconiche come le Isole Eolie e i Nebrodi, incentivando il turismo internazionale. Creazione di posti di lavoro: ci sono opportunità occupazionali sia durante la costruzione, sia nella gestione operativa dello scalo”.

Secondo il Consorzio, “questa infrastruttura potrebbe trasformare radicalmente l’economia locale, riducendo la dipendenza della Sicilia dai poli industriali del Nord Italia e contribuendo a renderla più autonoma e competitiva”.

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