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Cosenza. Sport in lutto per la morte di Giovanni Manganaro, pioniere dell’atletica e del calcio giovanile in città



Lo sport cosentino è in lutto per la scomparsa di Giovanni Manganaro, 90 anni, pioniere dell’era moderna dell’atletica leggera calabrese e cosentina e grande appassionato di calcio giovanile. Le società da lui fondate, la Cariocas e la Santos di Cosenza, ma anche quelle diretta emanazione dell’ente di promozione sportiva dell’Acli sono state un pezzo di storia dell’atletica leggera e del calcio cosentino.

Giovanni Manganaro, diplomatosi ragioniere all’Istituto Tecnico Commerciale “Pezzullo” all’inizio degli anni ’50, è stato anche un dirigente importante della Provincia di Cosenza: 42 anni di servizio, dal 1958 al 2000, prima come ragioniere-capo e poi come dirigente dei settori Sport, Turismo e Spettacolo. Una vita dedicata al lavoro e alla promozione dello sport. Il presidente Manganaro ha avviato allo sport centinaia di atleti cosentini, compreso chi scrive. Le sue qualità migliori sono sempre state la disponibilità e la generosità: una figura paterna per i giovani atleti, che si lasciavano guidare da lui e lo avevano inevitabilmente eletto a loro modello e punto di riferimento tecnico e organizzativo.

Noi lo ricorderemo tracciando due profili, quello legato all’atletica leggera e quello legato al calcio. Oggi partiamo proprio dalla regina di tutti gli sport, anche perché non si può prescindere dal ricordo del padre Lillo, che a sua volta, da atleta, ha lasciato una traccia indelebile nello sport calabrese.

La pratica ‘pedestre’ a Cosenza fu avviata dalla Fortitudo, unico circolo sportivo attivo negli anni Venti, immediatamente successivi alla prima guerra mondiale. Nella corsa prolungata l’atleta più rappresentativo fu proprio il papà di Giovanni Manganaro, Letterio (detto Lillo), nato a Cosenza il 16 marzo 1909, vincitore di diverse edizioni del ‘Giro di Cosenza’ organizzato dalla Fortitudo. Lillo Manganaro è stato il primo mezzofondista famoso della città di Cosenza.
“Al campionato calabrese di corsa campestre disputatosi a Catanzaro nel marzo del 1923 – scrive Gianni Colistro nel libro “Un secolo di sport a Cosenza” –, valevole come selezione per la finale centro-meridionale, ai primi tre posti si classificarono tre cosentini: Luigi Covello, Francesco Morelli e Lillo Manganaro.

Il 23 marzo 1924 i ginnasti bruzi con maggiori attitudini atletiche parteciparono ai ‘Campionati Atletici Calabresi’ svoltisi a Cosenza, aggiudicandosi la staffetta 4×400 composta da Gentile, Fazzari, Manganaro e Tagarelli. Tra i ginnasti cosentini spiccava nel salto in alto Oreste Cavalcanti, convocato a Roma con la misura di 1,89m alle selezioni per le Olimpiadi di Parigi del 1924. Anche a Lillo Manganaro arrivò la convocazione sui 1500m, ma dovette rinunciarvi per il netto diniego del padre. Ad ottobre del 1925 il mezzofondista bruzio si aggiudicò due allori al ‘Convegno Sportivo di Bari’ sulle distanze 800m e 1500m. A quel tempo non c’erano tecnici e per mantenersi in forma Lillo Manganaro seguiva dei sistemi d’allenamento sviluppati in proprio che comprendevano ripetute lungo la famigerata ‘salita della delegazione’, con aggiunta di diversi chilometri di corsa piana all’interno della Villa Vecchia…”.

Conclusa la carriera, il 7 novembre 1935 Lillo Manganaro assunse il ruolo di presidente provinciale della neonata Fidal, e passò il testimone nel gennaio del 1938 ad Armando Della Valle. Poi la seconda guerra mondiale fa cessare tutte le attività.

Lillo Manganaro aveva coinvolto il figlio Giovanni nella sua grande passione per l’atletica. Il giovane Manganaro, pertanto, è tra i più attivi a metà degli anni Cinquanta nell’istituzione a Cosenza degli enti di promozione sportiva legati ai partiti politici. Giovanni Manganaro era già dipendente della Provincia di Cosenza ed era vicino alla Democrazia Cristiana e sarà tra i fondatori dell’Us Acli, che per decenni ha animato e anima ancora lo sport cosentino.

L’inaugurazione del campo scuola Coni nel 1959

“La Circolare emanata dal Ministero della Pubblica Istruzione nel 1950, che annunciava l’ingresso dello sport nella scuola, indicando nel programma di Educazione Fisica la preminenza della pratica dell’atletica leggera – ricorda ancora Colistro nel suo libro -, a Cosenza fu recepita e messa in pratica, grazie all’interessamento di Massimo Cavalcanti, primo presidente del Comitato Provinciale Coni di Cosenza, ma solo dal 1959 in poi, dopo la cerimonia d’inaugurazione a fine ottobre del Campo Scuola Coni. La nuova pista in terra battuta di via degli Stadi fu la seconda infrastruttura disponibile in regione nella storia dell’atletica calabrese, dopo quella creata all’interno dello stadio comunale di Reggio Calabria….

Solo da allora a Cosenza si iniziò a registrare un nuovo e concreto interesse intorno alla regina di tutti gli sport, soprattutto grazie alle iniziative scolastiche, vero motore propulsore che stimolò la nascita di tante nuove società di atletica. La prima manifestazione ufficiale organizzata al Campo Scuola fu il X Criterium Studentesco svoltosi il 4 maggio 1960 e riservato a studenti calabresi e siciliani. L’allora Ministro alla Pubblica Istruzione, Riccardo Misasi, fece disputare a Cosenza nei primi anni ’60 anche due edizioni delle finali nazionali dei Campionati Studenteschi di corsa campestre. Il 17 settembre 1961 Cosenza ospitò la semifinale nazionale maschile su pista del CSI. Il 22 ottobre dello stesso anno si concluse a Cosenza la fase regionale del 1° Trofeo delle Province e l’occasione fu propizia per arruolare tanti giovani alla pratica dell’atletica…”.

E’ in quel periodo che Giovanni Manganaro, con le sue due prime leggendarie società, la Cariocas e la Santos, irrompe con decisione nel mondo dell’atletica leggera cosentina. La Fidal cominciò a dare fiducia all’intraprendenza del movimento bruzio assegnando a Cosenza il 24 agosto 1969 la 3ª prova del campionato italiano assoluto di 10km, vinta dal palermitano Luigi Zarcone del G.S. Vigili del Fuoco. L’anno dopo ad ottobre Cosenza ospitò la 2ª e conclusiva prova del campionato italiano di corsa su strada vinta da Aldo Tommasini dell’U.S. Quercia Rovereto.

Nel 1971 fu istituito il ‘Trofeo Lillo Manganaro’, due anni dopo la sua scomparsa. Il figlio Giovanni è in prima linea nella storica organizzazione delle prime edizioni. Il “Trofeo Manganaro” era un meeting su pista di levatura interregionale che plasmò diverse generazioni di atleti cosentini e calabresi, la cui prima edizione si svolse al campo scuola di Cosenza il 17 giugno 1972. E fu proprio a società cosentina Santos presieduta da Giovanni Manganaro che vinse l’edizione inaugurale e quelle del 1974, 1975, 1976 e 1977. Il settimo Trofeo disputatosi il 2 giugno 1978 se l’aggiudicò un’altra delle creature di Giovanni, la Polisportiva Acli Manganaro. L’edizione successiva la Riccardi di Bisceglie (BA).

Il 6 marzo del 1977, ai campionati italiani Allievi, sbocciò il talento della Santos Antonio Zumbo, curato in maniera perfetta dal presidente Manganaro, classificatosi 22° su 239 concorrenti. Zumbo, classe 1958, era un mezzofondista (800, 1500, 3000 metri ma anche 5000 metri e corsa campestre) proprio come Lillo, il papà di Giovanni Manganaro, che attraverso di lui continuò la tradizione del mezzofondismo cosentino. 

“Il 28 giugno 1977 – scrive ancora Colistro – Antonio Zumbo si piazzò al 5° posto ai campionati italiani su pista di Firenze sulla distanza dei 3000 metri, coperti in 8’44’’4 (record regionale). Il 3 settembre Antonio Zumbo coglie la sua prima vittoria in campo nazionale, imponendosi al 10° Trofeo Cino del Duca di Ascoli Piceno nei 3000m in 8’42’’5 migliorandosi ancora. Sempre nel 1977 realizza il record regionale nella mezzora di corsa Allievi con 8.855mt. Passato Juniores nel 1978, il 12 febbraio conquista l’argento ai campionati italiani di cross. A giugno sfiorò addirittura la convocazione in Nazionale per l’incontro Italia-Spagna-Grecia, sfuggita al fotofinish ai campionati giovanili di Firenze, classificandosi al 2° posto sui 5000m. Si rifarà il 25 marzo del 1979, vestendo la maglia azzurra Under 20 al Cross delle Nazioni in Irlanda…“. Sarà poi Maurizio Leone, all’alba degli anni Novanta, a rinnovare in maniera ancora più forte questa splendida tradizione della corsa cosentina.

Oltre ad Antonio Zumbo, c’erano anche molti altri atleti che mietevano successi e facevano parte delle società fondate da Giovanni Manganaro. Luigi Covello (11.0 sui 100m; 22.5 sui 200m); Roberto Nardi (52.8 sui 400m), Massimo Grandinetti (60.0 sui 400m H), Amedeo De Marco (8’41’’ sui 3000m; 15’02’’ sui 5000m; 31’04’’ sui 10.000m), Gianfranco Nardi (1,80 nel salto in alto; 6,52m nel salto in lungo; 14,10 nel salto triplo; 5.073 nel decathlon), Vincenzo Caira (6,58 nel salto in lungo; 13,55 nel salto triplo), Fausto Bruno (42,52m nel lancio del disco).

Nel settore femminile Katia Fiorentino (10.04 sugli 80m), Anna Porto (37.6 sui 200m H), Lidia Cino (2’21’ sugli 800m; 4’47’’ sui 1500m), Carmela Tropeano (4,88 nel salto in lungo), Anna De Marco (11,08m nel lancio del peso), Lina Senatore (27,84 lancio del giavellotto; 1.715 nel pentathlon).

Alla fine degli anni Settanta, su 11 società cosentine attive nell’atletica leggera, ben sei sono quelle fondate da Giovanni Manganaro. Acli Dipendenti Amm. Prov. presidente Giovanni Manganaro; S.S. Cariocas presidente Pietro Florio; Polisportiva Lillo Manganaro presidente Giovanni Manganaro; Polisportiva Settecolli presidente Francesco De Napoli S.S. Acli Bruzia presidente Giuseppe Colacino; U.S. Acli Luigi Bruno presidente Fausto Bruno.

Nel corso degli anni Ottanta, lentamente, si avvia il declino della “scuderia” di Manganaro, la cui lezione di vita e di sport non potrà mai essere dimenticata non solo a Cosenza ma in tutta la Calabria. Vi rinviamo ad un altro doveroso articolo a parte sulla leggendaria Cariocas, che per circa 20 anni ha animato alla grande la scena del calcio giovanile cosentino. 

IL RICORDO

Vincenzo Malomo, presidente Tiger Running Club

È volata in cielo l’anima bella di Giovanni Manganaro, pioniere dell’atletica leggera calabrese a promotore per decenni di un’ immagine limpida dello sport aperto a tutti, dai più piccoli fino agli atleti master. Presidente esemplare Us Acli, ha riempito gli stadi e le strade delle città calabresi di gare rimaste memorabili, come l’indimenticato Trofeo Lillo Manganaro su pista, che ha visto la partecipazione di centinaia di atleti in tutte le specialità. Disponibile, buono, generoso con tutti, mancherà la sua figura paterna e rassicurante che sapeva infondere ottimismo in ogni circostanza. Se ne va un pezzo della nostra storia sportiva, un dirigente di primo livello che non si piegava di fronte a nessuno e che proseguiva coraggiosamente per la sua strada. In qualità di presidente della Tiger Running Club esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia e ai più stretti collaboratori, ai quali Giovanni è sempre stato legato da profonda stima e amicizia. Vola alto PRESIDENTE

 



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