L’aumento dei tassi di interesse e le incertezze geopolitiche nei 12 mesi che vanno dal giugno 2023 al giugno 2024 ha continuato a frenare il mercato della finanza alternativa, che è risultato molto meno competitivo agli occhi degli investitori e che, contestualmente, ha trovato difficoltà ad attrarre emittenti sia sul fronte del debito sia su quello dell’equity: i mercati dei minibond, crowdfunding, invoice trading, direct lending, tokenization e crypto-asset, private equity e venture capital, ipo hanno infatti tutti mostrato una leggera flessione nel 2023 e nei primi mesi del 2024.
Emerge chiaro dai dati pubblicati dalla settima edizione del Quaderno di ricerca sulla finanza alternativa per le pmi in Italia, redatto dal Prof. Giancarlo Giudici, docente ordinario della School of Management del Politecnico di Milano e Direttore Scientifico dell’Osservatorio Crowdinvesting. Il quaderno è stato presentato ieri a Milano in occasione dell’Alt-Finance Day – La giornata della Finanza Alternativa, organizzato da Innexta – Società Consortile per il Credito e la Finanza, in collaborazione con Unioncamere, Camera di commercio Milano Monza Brianza Lodi e School of Management del Politecnico di Milano (si vedano qui il comunicato stampa e qui l’intero report).
Nel dettaglio dei numeri, il collocamento di minibond negli ultimi 12 mesi coperti dalla ricerca è stato di 609 milioni, di cui 407 milioni nel secondo semestre 2023 e solo 202 milioni nel primo semestre 2024 (-33% rispetto allo stesso periodo del 2023). La cedola annuale (calcolata solo sui titoli a tasso fisso) è continuata a salire negli ultimi mesi, seguendo le dinamiche del mercato: nel primo semestre del 2024 abbiamo una media pari a 9,82% (nel 2021 il valore era 3,97%). Si nota un aumento della cedola variabile; nel 2021 solo il 7,0% delle emissioni la prevedeva, mentre la quota è salita al 52,8% nel 2023 e al 61,4% nei primi sei mesi del 2024. Per gli anni più recenti, dal momento che prima del 2022 solo una piccola minoranza dei minibond non aveva una cedola fissa, il report ha calcolato anche Il tasso medio dei minibond con cedole variabili, calcolato sommando lo spread richiesto al tasso Eurirs (Euro interest rate swap) corrispondente all’Euribor, alla scadenza che coincide con la maturity del titolo: il valore che si trova è decisamente più basso rispetto al tasso fisso: nei primi sei mesi del 2024 siamo al 5,88%. La scadenza media è rimasta abbastanza costante sui 5 anni e il piano di rimborso scelto è sempre più quello amortizing: i titoli bullet sono infatti una minoranza (31,8% nel primo semestre 2024). Infine, continua a crescere il ricorso a una garanzia reale, fornita o dall’emittente stessa o da soggetti esterni come il Fondo di Garanzia, SACE e i Confidi; si tratta di una eredità dei provvedimenti emergenziali legati alla pandemia Covid, a testimoniare che il mercato si è abituato alle garanzie e si aspetta quindi di averne a disposizione.
Quanto all’equity e il lending crowdfunding, si contano in Italia (al 15 novembre 2024) 40 piattaforme autorizzate a operare secondo il nuovo regolamento europeo ECSP. il saldo netto degli ultimi 12 mesi è ampiamente negativo: considerando le nuove piattaforme arrivate sul mercato, rispetto alla mappatura dello scorso anno, quando ancora non era entrato in vigore il regolamento UE, mancano infatti all’appello ben 39 piattaforme (25 equity e 14 lending) che o non hanno ritenuto opportuno chiedere l’autorizzazione sotto il nuovo Regolamento o potrebbero essere ancora nella fase di richiesta dell’autorizzazione, ma comunque al momento non sono attive. Le piattaforme autorizzate hanno raccolto nel primo semestre 2024 rispettivamente 48 milioni di euro (-17%) sull’equity e 88 milioni di euro (-3%) sul lending.
Sebbene i dati non siano positivi, nella ricerca si osserva che ci sono tutti i presupposti per affermare che lo sviluppo della finanza alternativa (o complementare) al credito bancario in Italia stia continuando a generare vantaggi tangibili e che, grazie all’auspicata riduzione dei tassi di interesse il 2025 potrebbe segnare un punto di svolta.
Professor Giancarlo Giudici del Politecnico di Milano, autore della ricerca, ha commentato: “Credo che si siano due elementi trasversali da sottolineare, da un lato, sono arrivate una serie di innovazioni legislative e normative che hanno ‘alzato l’asticella’ nei segmenti più esposti ai rischi di comportamenti opportunistici come il crowdfunding e i crypto-asset; dall’altro, si va verso la semplificazione in quelli più tradizionali come la quotazione in Borsa. L’evoluzione tecnologica e il fintech stanno, di certo, creando sempre più opportunità per le pmi che vogliono raccogliere capitale. Servono però più attori nella filiera, che possano stimolare sia la domanda di capitale degli imprenditori sia l’offerta dagli investitori”.
E Danilo Maiocchi, direttore generale di Innexta, ha aggiunto: “Innexta ha il compito di facilitare e promuovere la finanza alternativa. Nel biennio 2023/24 abbiamo raggiunto oltre 10 mila imprese, delle quali circa 4 mila hanno utilizzato le nostre piattaforme digitali, incontrando anche personalmente gli operatori della finanza alternativa. Negli ultimi sei mesi, inoltre, abbiamo dato indicazioni su possibili interventi di finanza agevolata a oltre mille aziende e, su indirizzo e intuizione di Unioncamere, abbiamo avviato in questo segmento di nuova finanza un servizio di affiancamento, sempre attraverso le Camere di Commercio, che sta confermando il forte bisogno delle piccole e medie imprese di avere una assistenza professionale su questi temi. Di qui l’importanza di un appuntamento come l’Alt-Finance Day che è divenuto un punto di riferimento nel panorama economico italiano”.
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