Rights Play Festival a Reggio Calabria. 13 appuntamenti in dieci giorni per contrastare il forte disagio giovanile e la povertà educativa. Un grande cantiere educativo con il CSI per proporre una nuova idea di sport tra protagonismo, inclusione e partecipazione dei ragazzi
La Giornata internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza ha vissuto, mercoledì 20 novembre, diversi momenti di condivisione e divertimento a Reggio Calabria. Il tema centrale, scelto dal CSI e dall’UNICRI per il Rights Play Festival, è stato, infatti, il diritto al Gioco. E su questo aspetto non sono mancati interventi di rilievo nazionale e internazionale all’interno della kermesse.
Il Festival – accompagnato dall’hashtag #ingiocoidiritti – è iniziato, in realtà, due giorni prima della Giornata internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza e proseguirà fino al 28 novembre. Nel corso di questi primi quattro giorni, la carovana del CSI e dei partner dell’iniziativa (un totale di undici tra scuole, organizzazioni NoProfit e istituzioni pubbliche) ha visitato alcuni territori dell’Area metropolitana di Reggio Calabria, ovvero Rosarno, Gioia Tauro, Sant’Eufemia in Aspromonte, San Luca e, ovviamente, Reggio Calabria nei quartieri di Arghillà Nord e Rione Marconi. Senza scadere negli stereotipi, si può affermare che l’iniziativa ha messo testa, mani e cuore in alcune aree in cui insiste – in modo inequivocabile – una forte povertà educativa.
Aver ipotizzato di riqualificare alcuni spazi comuni, quindi, avvia un principio di giustizia sociale che è alla base dello sviluppo dei territori.
Su questo aspetto è voluto intervenire Leif Villadsen, direttore ad interim di UNICRI (United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute), l’Istituto Interregionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia: «Il Festival è un’iniziativa potente che evidenzia il ruolo trasformativo che lo sport può avere per responsabilizzare i giovani nella promozione dell’inclusione e della partecipazione alle comunità», spiega. «Coinvolgendo scuole, organizzazioni della società civile e istituzioni pubbliche – ha aggiunto Villadsen – il Festival dimostra il valore di un approccio partecipativo».
Il Presidente nazionale del Centro Sportivo Italiano, Vittorio Bosio, ha partecipato a uno degli eventi promossi – il Webinar sulla Policy nello sport organizzato dal CSI insieme al CONI Calabria – ponendo l’accento su alcuni aspetti peculiari: «Garantire il diritto al Gioco non è imposto per legge, ma è dovere morale – ha affermato Bosio – come Csi abbiamo sempre messo attenzione nella tutela dei più piccoli all’interno delle nostre società sportive. È ovvio, da soli non andiamo da nessuna parte: come sport italiano stiamo attraversando una fase delicata». Il numero uno dell’Ente di Promozione Sportiva ha chiosato: «L’obiettivo di chi fa sport coi più piccoli è garantire la loro felicità nel farlo, senza accentuare le pressioni, ma facilitando i percorsi di amicizia e divertimento».
Le iniziative del Rights Play Festival, ovviamente, hanno radici sul territorio reggino e calabrese, registrando gli interventi di stakeholders ed istituzioni di primo piano come i dirigenti scolastici Mariarosaria Russo (Liceo sportivo “Raffaele Piria” di Rosarno), Francesca Barbaro (Istituto comprensivo Sant’Eufemia – Sinopoli – Melicuccà) e Domenico Pirrotta (Istituto comprensivo Pentimalli), il sindaco di Gioia Tauro, Simona Scarcella, accompagnata da diversi esponenti della Giunta comunale gioiese, il presidente del CONI Calabria, Maurizio Condipodero, e il direttore della Scuola regionale del CONI, Mimmo Albino. Agli eventi a Gioia Tauro presente anche l’Assessore alle Politiche sociali della Regione Calabria, Caterina Capponi: «Sono felice di condividere con tutti i partner questo momento di festa – ha riferito la responsabile del Welfare calabrese – dove ci sono i bambini bisogna necessariamente assumere un atteggiamento positivo e propositivo. E il nostro impegno è quello di sostenere percorsi come questo».
Il Festival è proseguito stasera, al PalaCSI di Gallina, con il “Peace Game,un grande gioco di squadra”. La Comunità riparativa, infatti, è una partita da giocare insieme. In questo senso l’impegno del CSI negli ultimi anni è stato quello di dare una seconda opportunità a quanti stavano scontando una pena alternativa. Stasera scenderanno in campo ragazzi in messa alla prova, magistrati, amministratori, volontari e vittime di reati. Così lo sport diventa strumento di cambiamento per una rigenerazione umana e sociale.
E ancora il 22 novembre spazio ad un gioco popolare di strada ad Arghillà Nord, la “Damiera dei Diritti”, per poi avviarsi al gran finale col seminario “Convention on the rights of the Child” all’Università Mediterranea organizzato e promosso di concerto col Dipartimento Digies.
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