Si è svolta questa mattina, nell’aula della commissione consiliare Pari opportunità a Palazzo di Città, la conferenza stampa di presentazione dell’evento contro la violenza di genere, organizzato dalla commissione consiliare Pari opportunità assieme all’associazione culturale Viviamo, in programma martedì 26 novembre, presso la Biblioteca De Gemmis.
Nel corso dell’appuntamento del 26 novembre, che vedrà la partecipazione anche dell’assessora alla Giustizia, al Benessere sociale e ai Diritti civili Elisabetta Vaccarella, sarà proiettato il cortometraggio “E ‘l modo ancor m’offende”, dedicato alla memoria di cinque vittime pugliesi di femminicidio: Bruna Bovino, Anna Costanzo, Paola Labriola, Palmina Martinelli e Santa Scorese. Accanto alla presidente della commissione Pari opportunità Angela Perna – e alla presenza dei consiglieri comunali, e membri della commissione Valeria Amoruso, Italo Carelli, Michelangelo Cavone, Antonio Ciaula, Lorenzo Leonetti, Nicoletta Milone e Nicola Loprieno – hanno partecipato all’incontro con la stampa alcuni dei protagonisti dell’appuntamento nella Biblioteca De Gemmis: Rosamaria Scorese, sorella di Santa Scorese, vittima di femminicidio, Grazia e Alberto Grandolfo, autori del cortometraggio, Silvana Cavallo, presidente dell’associazione Viviamo e voce narrante del cortometraggio, Celestina Carofiglio, autrice del volume “Mille fiori per te”, la musicista Maria De Pasquale, che durante l’evento presenterà alcune sue canzoni dedicate al contrasto della violenza sulle donne, e Maddalena De Lauro, esperta di aspetti legali legati alla violenza di genere. Alla serata parteciperà, inoltre, l’artista Mary Lamacchia, esponendo alcune sue opere pittoriche incentrare sui temi della tutela dei diritti delle donne.
“Come commissione consiliare Pari Opportunità siamo costantemente impegnati per fare la nostra parte nel contrasto e prevenzione del fenomeno della violenza sulle donne, sul quale bisogna tenere molto alta l’attenzione – ha affermato Angela Perna -. Nella settimana in cui ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, promuoveremo un fitto programma di eventi di sensibilizzazione. In particolare, con l’iniziativa che come commissione Pari Opportunità abbiamo organizzato nella Biblioteca De Gemmis, accompagneremo l’informazione e la consapevolezza su questi temi a diverse forme d’arte, per contrastare queste violenze così odiose anche con la bellezza. Ringrazio, quindi, l’associazione Viviamo, Rosamaria Scorese per la sua preziosa testimonianza e tutte le protagoniste e i protagonisti dell’evento. Come commissione Pari Opportunità ribadiamo a tutte le donne che, purtroppo, si trovano a vivere situazioni di violenza, che lo Stato e la legge sono al loro fianco, invitandole a rivolgersi alle forze dell’ordine, istituzioni, centri di ascolto, strutture sanitarie e associazioni della nostra città e a denunciare subito questi fenomeni, anche alle primissime avvisaglie di violenza”.
“Mia sorella Santa è stata uccisa nel 1991: un anno ormai lontano, ma che nella nostra memoria è ancora vicinissimo – ha proseguito Rosamaria Scorese -. La tragica morte di Santa ha spinto le istituzioni a iniziare a rendersi conto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne, che, purtroppo, oggi sembra essere sempre più strutturale all’interno della nostra società. Quella di Santa, quindi, è la storia di un’antesignana della lotta contro la violenza sulle donne, che è stata capace di lasciare un esempio e una testimonianza importante, in un’epoca molto più buia dell’attuale, nella quale contro questi tipi di violenza non c’era quasi alcuno strumento legislativo di tutela, mentre, invece, era stato appena abolito il matrimonio riparatore ed erano ancora ben presenti nella società molte odiose pratiche patriarcali. È fondamentale, quindi, continuare a raccontare storie come quella di Santa, per creare consapevolezza e invitare tutte le donne che si trovano a vivere questo tipo di situazioni a denunciare e ad avere fiducia in un sistema di tutela, che, certo, ha ancora dei limiti, ma esiste, e che dobbiamo contribuire a rafforzare con l’informazione e la sensibilizzazione”.
“Il cortometraggio che presenteremo il 26 novembre racconta la storia di cinque vittime pugliesi di femminicidio – ha sottolineato Alberto Grandolfo -. Sono storie differenti, avvenute in anni e luoghi diversi e in situazioni diverse, ma ricordarle insieme significa inviare al pubblico un unico forte messaggio contro la violenza sulle donne e per la tutela dei diritti delle donne. Realizzare questo video è stata per noi un’esperienza di grande impatto. Nel corso di diversi mesi abbiamo intervistato i parenti o altre persone vicine a queste cinque donne, e la loro testimonianza e il grande dolore che ha accompagnato questi dialoghi ci resteranno sempre dentro. Speriamo, quindi, che questo messaggio arrivi forte anche al pubblico, che invitiamo a partecipare alla serata del 26 novembre, per fare ognuno la propria parte, contrastando questo tipo di violenze con la testimonianza, l’informazione e la consapevolezza”.
“L’associazione Viviamo, radicata in città a partire dal quartiere Madonnella, è fortemente attiva sui temi sociali e quello del contrasto e della prevenzione della violenza sulle donne, che è un tema che sentiamo particolarmente – ha dichiarato Silvana Cavallo -. Siamo, quindi, lieti di questa collaborazione con la commissione consiliare Pari opportunità del Comune di Bari e invitiamo tutti i cittadini a essere al nostro fianco in questo impegno, perché la prevenzione della violenza di genere richiede una partecipazione ampia, per dare finalmente vita a un cambiamento culturale che deve far compiere un passo in avanti decisivo alla nostra società”.
“Durante l’evento del 26 novembre avrò occasione di parlare al pubblico del mio romanzo, “Mille fiori per te”, che ho voluto dedicare al tema della violenza di genere, per invitare tutti, attraverso le vicende narrate, a riflettere su questo tema che riguarda le donne, certo, ma, ancor di più, gli uomini – ha concluso Celestina Carofiglio -. Abbiamo bisogno, infatti, di creare sempre più consapevolezza a proposito della cultura del patriarcato, che troppo spesso, ancora, produce uno strapotere maschile e un atteggiamento addirittura proprietario nei confronti della donna, che in alcuni casi arriva a soffocare ogni autonomia, volontà e diritto. Parlare di questi temi è importante non solo per non dimenticare molte vicende tragiche, ma anche per dare un messaggio di speranza, dimostrando che un cambiamento positivo è possibile”.
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