Il Desco, la fiera dedicata alle specialità alimentari della Toscana Nord-Ovest, si svolgerà nei chiostri del Real Collegio di Lucca il 30 novembre, il 1 dicembre e il weekend del 7 e dell’8 dicembre. Questa mostra-mercato mette in evidenza l’impegno per la sostenibilità e la promozione dei prodotti locali, favorendo il dialogo tra tradizione e innovazione. Quest’anno, la manifestazione avrà anche la partecipazione dell’Emilia Romagna come ospite d’onore, arricchendo l’offerta gastronomica e culturale dell’evento.
Le eccellenze del territorio: Un viaggio nei sapori della Toscana
Il Desco si propone come un viaggio attraverso le meraviglie culinarie della Toscana, in particolare della zona nord-ovest. Gli espositori presenteranno una gamma variegata di specialità, tra cui la farina di Neccio della Garfagnana, un prodotto unico proveniente dalle antiche tradizioni montanare della regione. Non mancheranno il lardo di Colonnata, rinomato per la sua particolare lavorazione e sapore, e il pregiato tartufo bianco di San Miniato, apprezzato in tutto il mondo per il suo aroma intenso.
La fiera dedica ampio spazio anche ai formaggi e ai salumi tipici. La provincia di Lucca, ad esempio, è famosa per il suo prosciutto e formaggio di bufala, che rappresentano una vera delizia per i palati più esigenti. Non solo salumi: l’olio extra vergine di oliva della Toscana e i legumi locali come le lenticchie di Castelluccio arricchiscono ulteriormente l’offerta gastronomica. I visitatori avranno l’opportunità di acquistare molti di questi prodotti, consentendo di portare a casa un pezzo di tradizione.
Accanto ai salati, ci sarà anche un focus sui dolci e sulla pasticceria locale. I visitatori possono assaporare i biscotti tradizionali, i torroni e i dolci tipici della stagione, offrendo così un’esperienza completa che riflette la cultura culinaria toscana.
Sostenibilità e innovazione al centro della manifestazione
Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest, ha rimarcato l’importanza della sostenibilità nella kermesse di quest’anno. Il Desco non è solo una vetrina per i prodotti agroalimentari, ma un’occasione per promuovere pratiche rispettose dell’ambiente. L’obiettivo è trasformare l’evento in un modello per altre fiere gastronomiche, mostrando come le scelte consapevoli possano avere un impatto significativo.
L’integrazione di metodi sostenibili non è solo un aspetto secondario, ma rappresenta il fulcro dell’iniziativa. Attraverso il coinvolgimento di produttori locali che seguono approcci ecologici, i visitatori possono esplorare il legame tra qualità e rispetto per l’ambiente. Ogni prodotto racconta una storia, quella di chi si impegna a mantenere vive le tradizioni senza compromettere il futuro.
In questo contesto, l’evento funge da laboratorio di esperienze, dove il cibo diventa un veicolo per scoprire non solo sapori, ma anche le storie e i valori delle piccole comunità. I visitatori sono quindi invitati a immergersi completamente in un viaggio sensoriale che va oltre il semplice assaggio.
Un grande incontro di produttori: La tavola imbandita di eccellenze
Non ci sarà solo una presenza locale. Il Desco 2023 si arricchisce anche della partecipazione di produttori da altre regioni. Gli ospiti della manifestazione includeranno eccellenze provenienti da Reggio Emilia, con la pasta fresca e il Parmigiano Reggiano, da Agrigento con i dolci tipici, e da Genova con il suo famoso pesto.
Riconoscendo l’importanza della varietà, la fiera include anche specialità da Firenze, Roma, Pistoia e Perugia. Questa ricca selezione attira non solo i residenti ma anche i turisti in cerca di un’autentica esperienza gastronomica. In questo ampio panorama di sapori e profumi, ogni produttore porta con sé la propria storia e il proprio sapere, arricchendo ulteriormente il già vasto repertorio culinario della Toscana.
Il Desco si presenta dunque come una grande tavola imbandita, dove ciascun partecipante avrà l’opportunità di scoprire e apprezzare la ricchezza della cultura alimentare regionale, consolidando il messaggio che ogni piatto porta con sé il valore della tradizione e dell’innovazione.
Ultimo aggiornamento il 25 Novembre 2024 da Marco Mintillo
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