La Russia “può colpire obiettivi in tutta Europa, il missile Oreshnik non è intercettabile, nessuno può fermarlo“. Questo è il nuovo messaggio che il presidente russo Vladimir Putin ha inviato dopo il precedente avvertimento sul conflitto globale. A causare il rischio di un’escalation è stato il lancio di missili a lunga gittata sulla Russia da parte dell’Ucraina. Missili inviati da Usa e Regno Unito. Quell’azione era vietata, ma il presidente Usa ancora in carica, Joe Biden, ha impostato una massiccia consegna di armi negli ultimi due mesi di Presidenza, prima dell’insediamento di Donald Trump. Il gesto ha scatenato la reazione di Mosca che oltre ad aver aperto alla possibilità di colpire chi invia armi a Kiev, ha anche fatto sapere che ora considera la guerra in corso come globale.
Intanto è intervenuto anche il leader nordcoreano Kim Jong-un, il quale ha spiegato che gli Stati Uniti alimentano “tensioni globali” che potrebbero degenerare “nella guerra termonucleare più distruttiva“.
Putin: “Missile Oreshnik non intercettabile”
Il presidente russo Vladimir Putin ha lanciato il missile Oreshnik, l’ultima arma utilizzata da Mosca nella guerra con l’Ucraina. Il missile balistico a medio raggio ha debuttato mercoledì 21 novembre, quando è stato lanciato con le sue testate multiple contro un impianto industriale di Dnipro. Il raid è stato la risposta di Putin ai missili Atamcs e Storm Shadow che l’Ucraina ha lanciato contro obiettivi in Russia dopo l’autorizzazione di Stati Uniti e Regno Unito.
Il leader del Cremlino ha poi partecipato un vertice con le alte sfere del ministero della Difesa, le aziende del comparto militare-industriale e gli specialisti che hanno progettato e realizzato l’Oreshnik. Il missile, per Putin, è un asso che la Russia può calare su ogni tavolo. “Nessuno ha le armi di cui disponiamo noi, nessuno può intercettare il missile Oreshnik“, dice il presidente russo.
“La Federazione russa continuerà a testare i missili più moderni, anche in condizioni di combattimento, in base alle minacce portate alla sua sicurezza“, aggiunge, specificando che “il missile Oreshnik non è un aggiornamento di sistemi vecchi. E’ un progetto totalmente nuovo ed è una valida garanzia a difesa dell’integrità territoriale della Russia“. Poi comunica l’avvio della produzione in serie del nuovo missile che “è un’arma ad alta precisione, non un’arma di distruzione di massa“.
Dopo l’utilizzo dei missili Usa e del Regno Unito su Mosca, la corsa agli armamenti sembra ormai i corso: “La Russia sta lavorando su un’intera linea di missili a medio e corto raggio. Altri sistemi attualmente vengono testati e viene pianificata la loro produzione in serie“.
Non tutti i dettagli del primo lancio dell’Oreshnik sono disponibili. Dal lancio avvenuto nella regione di Astrakhan all’impatto sono trascorsi circa 15 minuti, secondo le ricostruzioni dell’intelligence ucraina. Nella fase finale della traiettoria, il missile ha raggiunto una velocità superiore agli 11 Mach.
Mosca avverte: “Possiamo colpire tutta Europa”
“L’uso del missile Oreshnik può cambiare il corso del conflitto in Ucraina“, dice Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza e ex presidente della Russia. La gittata della ‘nuova creatura’ non viene resa nota con precisione.
Putin, tessendo le lodi del missile e dei suoi progettisti, non fornisce un identikit preciso. A delineare parzialmente il quadro provvede Sergei Karakayev, comandante delle forze missilistiche strategiche della Federazione: “Quest’arma, può attaccare obiettivi in tutta Europa, questo la distingue da altri tipi di missili ad alta precisione a lungo raggio“.
Kim Jong-un: “Usa alimentano conflitti, rischio guerra termonucleare”
Gli Stati Uniti alimentano “tensioni globali” che potrebbero degenerare “nella guerra termonucleare più distruttiva“. L’accusa arriva dal leader nordcoreano Kim Jong-un nel giorno in cui Vladimir Putin ha annunciato che la Russia risponderà con le armi a qualsiasi Paese i cui missili vengono utilizzati per colpire obiettivi in territorio di Mosca, cioè Usa e Gran Bretagna.
Intervenendo ad una cerimonia militare a Pyongyang, Kim – riporta il Kyiv Independent – ha parlato della sua precedente esperienza di negoziato con Washington, affermando che gli Stati Uniti si erano già dimostrati “aggressivi e ostili” nei confronti del suo Paese.
“Mai prima d’ora le parti in guerra nella penisola coreana hanno dovuto affrontare uno scontro così pericoloso e acuto da poter degenerare nella guerra termonucleare più distruttiva“, ha detto il leader nordcoreano, aggiungendo: “Abbiamo già fatto tutto il possibile nei negoziati con gli Stati Uniti, ma ciò di cui siamo certi dal risultato non è la volontà della superpotenza di coesistere, ma il suo atteggiamento di potere e la sua politica aggressiva e ostile nei nostri confronti che non potrà mai cambiare“, ha spiegato ricordando i negoziati con gli States a meno di due mesi dall’insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump. Il tycoon definì Kim “Little Rocket Man” nel 2017, anno passato per lo più tra scambi di insulti e minacce di una guerra nucleare, per poi lasciare il posto l’anno successivo a un cambio di rotta, con i colloqui di Singapore. Ma nel 2019 i negoziati erano poi falliti. Kim, che ora assicura pieno sostegno al presidente russo Vladimir Putin mentre prosegue quella che il Cremlino ha lanciato mille giorni fa in Ucraina come “operazione militare speciale”, ha accusato quindi gli Stati Uniti di portare agli “estremi” pressione militare e provocazioni.
“Alla luce di questa realtà“, la Corea del Nord – secondo il suo leader – “si rende conto ogni giorno e ogni ora che raggiungere le capacità militari più potenti in assoluto è l’unico modo per mantenere la pace e assicura una garanzia solida di sicurezza e sviluppo“. Così, afferma, Pyongyang “svilupperà capacità di autodifesa in modo più aggressivo e senza limiti per corrispondere alle minacce, in continua evoluzione, rappresentate dai metodi di guerra nemici“.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link