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MONTE-CARLO JAZZ FESTIVAL 2024 fino al 1 Dicembre


Dee Dee Bridgewater

Monte-Carlo Société des Bains de Mer incarna un nuovo approccio al bel vivere, un punto di vista unico al mondo, che unisce il gusto per il bello all’attenzione per il benessere. Il nostro Resort offre agli ospiti il meglio del gioco nei suoi casinò ed un’esperienza di «alto livello» nei celebri hotel e nelle Diamond Suites, senza dimenticare la buona tavola; si va dai ristoranti stellati ai concept internazionali, dando spazio anche alle specialità a chilometro zero. Non solo: durante la permanenza, i nostri clienti potranno toccare con mano moltissime eccellenze artistiche e culturali, ma anche dedicarsi allo sport, al benessere ed allo shopping, fra un evento e l’altro. Ci guidano l’etica e la responsabilità, due elementi che sono sempre più importanti per ciò che siamo e facciamo: già dal 2007, abbiamo aderito volontariamente ad una serie di regole in materia di transizione energetica e di gestione sostenibile delle risorse e dei rifiuti, con un occhio alla tutela delle filiere alimentari e delle risorse naturali del nostro territorio. Quest’anno, il Gruppo, che è il datore di lavoro privato più importante di Monaco, ha lanciato la quarta edizione del proprio Codice Etico, riaffermando l’integrità e la responsabilità come suoi valori chiave in ogni ambito.

Tutte le strade portano al jazz.
Il Monte-Carlo Jazz Festival, un importante festival internazionale, celebra quest’anno il suo 18º anniversario.
Queste due settimane di musica dal vivo, ambientate nella splendida cornice dell’Opéra Garnier di Montecarlo, sono state curate con grande attenzione, conferendo loro il giusto rilievo. L’edizione 2024 esplora i percorsi più ispirati del jazz, dalla tradizione alle influenze contemporanee, scoprendo i riff delle big band e i vibranti scat vocali.
Poiché rappresentano il futuro della musica, abbiamo voluto iniziare il festival con i talenti dell’Académie Rainier III. Il giorno successivo, una serata leggendaria si aprirà con la Count Basie Orchestra, big band pioniera dello stile Kansas City, e la Dal Sasso Big Band, in un tributo a Chick Corea. In questa programmazione, che offre diversi livelli di interpretazione, ritroviamo vecchi amici come l’iconica Dee Dee Bridgewater e il sassofonista Stefano Di Battista, figure di riferimento che si esibiranno nella stessa data. Mentre il pensiero va alle origini del jazz, arricchitosi di tanti stili, incontriamo AYỌ e la cantante capoverdiana Mayra Andrade per un viaggio sensuale e momenti sospesi.
La ricchezza di questi territori musicali è evidenziata anche nel pop-funk del gruppo britannico Level 42, fino ad arrivare ad artisti di formazione più recente come Emile Londonien, trio nutrito da jazz londinese. La festa raggiunge l’apice con i ritmi cubani di Cimafunk, che si intrecciano con l’afrobeat di Seun Kuti in una serata mondiale. Sul fronte delle vibrazioni e delle emozioni, il festival culmina con l’incontro strumentale di M & Thibault Cauvin, e le corde dell’arpista e cantante Sophye Soliveau. Senza dimenticare due voci carismatiche: la rivelazione Stella Cole, emersa dal mondo di Tik Tok, e il crooner Mario Biondi.
Concerti dal vivo da vivere nella Salle Garnier, accompagnati da Before e After nella rotonda del Casinò di Montecarlo, appositamente allestita per l’occasione, e da due magnifici momenti cinematografici che ruotano intorno al jazz: la proiezione del film “Ascenseur pour l’échafaud” con la collaborazione dell’Institut Audiovisuel de Monaco, e il cineconcerto “Whiplash”.
Prenotate i vostri posti e unitevi all’avventura del Monte-Carlo Jazz Festival.
Alfonso Ciulla
Direttore Artistico Monte-Carlo Société des Bains de Mer


Vincitrice di tre Grammy Awards e di un Tony Award a teatro, Dee Dee Bridgewater è una delle più grandi performer e cantanti del jazz moderno. Nata nel 1950 a Memphis, Tennessee, dove suo padre insegnava la tromba, Denise Eileen Garrett è cresciuta ascoltando blues, jazz e rhythm and blues alla radio. Come membro del trio femminile Les Iridescents, si è fatta conoscere nei club del Michigan per la sua voce potente e profonda, poi ha cantato nel gruppo della sua università in Illinois. Quando si trasferisce a New York, entra a far parte della famosa Thad Jones/Mel Lewis Big Band, dove canta con jazzisti come Sonny Rollins, Dizzy Gillespie e Max Roach. È l’inizio della sua carriera. Premiata con un Tony Award per il suo ruolo nella commedia musicale “The Wiz”, si trasferisce a Los Angeles e appare da allora in molte commedie musicali – è lì che si innamora della Francia – e in produzioni Off-Broadway/West End come “Lady Day”, per la quale riceve una nomination agli Olivier Awards. Dopo molti album di pop, funk e rhythm and blues, inizia a autoprodursi, poi crea la DDB Records nel 2006 con Universal Music Group. Le sue registrazioni autoprodotte, “Dear Ella”, omaggio a Ella Fitzgerald, “Eleanora Fagan” e altre ricevono molti premi ai Grammy Awards, nomination e sono acclamate dalla critica. In questa carriera dalle molteplici sfaccettature, Dee Dee Bridgewater si è imposta come una delle più grandi vocaliste di jazz. La diva è anche ambasciatrice di buona volontà dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), maestra di jazz National Endowment for the Arts (NEA), campionessa dell’American Society of Composers, Authors and Publishers (ASCAP), artista Doris Duke e intronizzata nel Memphis Music Hall of Fame, che rende omaggio alle icone musicali di Memphis.

__________Fenomeno virale sui social network, la cantante jazz americana reinventa i successi delle più grandi crooner, ispirandosi a Judy Garland e Barbra Streisand. Grazie alla sua personalità coinvolgente e alla sua voce precisa e incantevole, Stella Cole ha un’incredibile capacità di condividere i tesori del “Great American Songbook” con fan di tutte le età. Nata nel 1997, la cantante è cresciuta in un piccolo villaggio del Midwest americano. Affascinata da musical come “The Wizard of Oz” e “Singing in the Rain”, ha iniziato a farsi conoscere condividendo le sue performance vocali sui social network, in particolare su TikTok. Trasferitasi a New York, nel 2024 incide il suo primo album grazie al sostegno dei fan, interpretando una raccolta di classici, la maggior parte con orchestra, con arrangiamenti di Alan Broadbent (plurivincitore di un Grammy Award) e la partecipazione dell’ingegnere del suono Chris Allen e del produttore Matt Pierson. Riprendendo i principali successi di Barbra Streisand (“When the Sun Comes Out”), Judy Garland (“The Boy Next Door”), Audrey Hepburn (“Moon River, ovviamente!”) e Billie Eilish (“My Future”), l’artista americana trascende le generazioni. Le sue interpretazioni riscuotono successo anche perché Stella Cole riesce a trovare in queste delle risonanze con storie contemporanee. Il suo straordinario controllo vocale e la ricchezza del suo timbro la posizionano tra le più grandi interpreti del repertorio.

Mario Biondi

Fin dalle prime note, il groove e la sensualità della voce del carismatico cantante siciliano richiamano le figure principali del soul e del rhythm and blues. Nato a Catania in Sicilia nel 1971, con il nome di Mario Ranno, ha sviluppato la sua passione per la musica fin dall’infanzia, ascoltando il padre cantante Stefano Biondi, e successivamente adottando il suo cognome per omaggiarlo. Appassionato di musica soul, l’uscita giapponese del suo singolo “This Is What You Are” segna un punto di svolta, grazie all’incontro con il celebre DJ della BBC1 Norman Jay, che lo promuove sulle radio europee. Nel 2006, il crooner pubblica il suo primo album “Handful of Soul”, registrato con l’High Five Quintet. Dopo un doppio album con la Duke Orchestra intitolato “I Love You More” e “If”, che scala le classifiche e diventa triplo platino, Mario percorre migliaia di chilometri con la sua orchestra di 15 musicisti per una tournée che segna il tutto esaurito. Gli album e le collaborazioni prestigiose si susseguono e il cantante ottiene un successo mondiale, tenendo il suo primo concerto alla Royal Albert Hall nel 2013 e partecipando ai più prestigiosi festival di jazz europei e italiani. Con “Best of Soul” uscito nel 2016, Mario Biondi celebra i suoi 10 anni di carriera rendendo un potente omaggio a questo genere musicale. L’artista, con un timbro vocale distintivo caratterizzato da note gravi e intense, onora attraverso la musica i suoi legami con gli autori-compositori-interpreti italiani degli anni ‘60, ma anche quelli con la bossa nova brasiliana che lo ha sempre ispirato. Il suo nuovo album “Crooning Undercover” e la sua tournée internazionale superano il record di 100 concerti in Italia e in altri 22 paesi del mondo, tra il 2023 e il 2024.

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