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Innovazione e salute: MongoDB a supporto della Piattaforma Nazionale di Telemedicina


La medicina del futuro sarà molto più “tele” e meno fisica? Potremo monitorare la nostra salute senza spostamenti e senza sale d’attesa? Scopriamolo insieme ai protagonisti italiani di questa rivoluzione, costruita su importanti investimenti e tecnologie innovative.

PNT Italia è la società di progetto costituita da Engineering e Almaviva, a cui AGENAS (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) ha affidato in concessione la progettazione, realizzazione e gestione della Piattaforma Nazionale di Telemedicina, che integra i servizi regionali per migliorare la qualità e l’accesso alle cure in tutto il Paese, in linea con gli obiettivi indicati dal Piano di Ripresa e Resilienza in ambito Sanità Digitale.

Formalmente, PNT Italia è una società costituita dal 60% da Engineering e dal 40% da Almaviva, due tra i più grandi Gruppi tecnologici italiani. Su concessione di AGENAS PNT Italia ha creato la Piattaforma Nazionale di Telemedicina, che gestirà per 10 anni con il compito di assicurare la governance e il monitoraggio centralizzati dei processi di telemedicina attuati a livello regionale, mettendo in comunicazione l’Amministrazione Centrale con le Amministrazioni locali.

Per capire meglio il percorso che ci porterà alla telemedicina abbiamo intervistato tre protagonisti di questa iniziativa: Stefano Zema, responsabile sviluppo e delivery PNT del Gruppo Engineering, Daniele Fortuna, PNT Infrastructure Architect di Almaviva e Angelo Immediata, PNT Solution Architect di Engineering.

“Il progetto, che ha un respiro decennale, è diviso in tre macro fasi” dice Stefano Zema, responsabile sviluppo e delivery PNT del Gruppo Engineering, “la prima, che è durata da maggio a dicembre 2023, è stata la progettazione e implementazione, conclusa con il collaudo della piattaforma. Ora ci aspettano due anni di avvio e consolidamento (2024-25) in cui la piattaforma dovrà adattarsi e integrare le soluzioni regionali di telemedicina, che sono anch’esse in via di sviluppo. La terza fase comprende la gestione vera e propria della piattaforma”.

“Tra i team di Engineering e Almaviva”, prosegue Zema, “si è subito creato un clima coeso, favorito anche dall’affiancamento dei tecnici italiani di MongoDB e dal supporto internazionale. Gli obiettivi del progetto, aiutare la transizione digitale del Paese e consentire ai malati cronici di stare vicino ai propri familiari, erano talmente alti e sfidanti da creare un clima di entusiasmo e voglia di fare bene in tutta l’organizzazione. Le persone, il metodo, la coesione e l’entusiasmo sono stati ingredienti fondamentali per la riuscita di questa prima fase”.

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“L’obiettivo”, aggiunge Angelo Immediata, “è anche quello di aiutare il Governo a far capire a operatori e pazienti l’importanza della telemedicina. Per raggiungerlo ci sono tante strade. Quelle più efficaci sono la definizione di standard comuni, e l’implementazione di soluzioni di telemedicina efficaci per fare in modo che gli operatori aderiscano in modo naturale e rispettino le indicazioni previste. Per raggiungere questo scopo, PNT impiega tra le 100 e le 150 persone che risiedono in 14 diverse regioni italiane, con Engineering e Almaviva che conferiscono risorse al progetto in modo dinamico”.

Un progetto complesso per un obiettivo alto

La sfida che il gruppo si trova ad affrontare è articolata: nel breve periodo bisogna creare il nucleo di una piattaforma flessibile, sicura e interoperabile (per mettere in comunicazione i sistemi regionali e quello centrale). Nel medio periodo è necessario garantire stabilità, scalabilità e resilienza. Nel lungo periodo, invece, sarà fondamentale supportare gli operatori a diffondere la cultura di un’assistenza sanitaria centrata sui bisogni degli assistiti e dei loro familiari.

“Abbiamo scelto”, spiega Fortuna, “di preferire un’infrastruttura cloud e un’architettura orientata agli eventi, oltre che pensare a una piattaforma aperta, che evitasse i lock-in e che permettesse a PNT di trarre il maggior vantaggio dal cloud pubblico”.

“Abbiamo scelto MongoDB Atlas come database per diversi motivi”, dice Angelo Immediata, PNT Solution Architect di Engineering, “primo tra tutti la tipologia di dati da trattare, in standard HL7 FHIR (Fast Healthcare Interoperability Resources), perfettamente gestibili da MongoDB, poi la natura multicloud della tecnologia, la gestione della sicurezza e la scalabilità orizzontale per trattare grandi moli di dati.”

I vantaggi di un ambiente aperto e scalabile

PNT sceglie di realizzare una piattaforma orientata agli eventi, semplice da espandere e adattare, scalabile e flessibile. “Tutto lo stack tecnologico”, spiega Immediata, “è basato sui framework Java Spring per il back-end e Angular per il front-end. Nei flussi di dati dalle infrastrutture regionali al sistema centrale, le informazioni vengono anonimizzate ma non perdono il loro valore, assicurando così sicurezza e privacy, con l’obiettivo di una vulnerabilità pari a zero”.

“La piattaforma è tutta in cloud su infrastrutture AWS”, dice Fortuna, “ma è stata progettata per non avere nessun lock-in. Siamo convintamente cloud native, ma non abbiamo voluto usare servizi nativi del provider; questo è stato uno dei motivi per cui abbiamo scelto MongoDB Atlas, che vive in SaaS e che è per definizione multi-ambiente”.

Tra i servizi associati a MongoDB già utilizzati da PNT c’è Online Archive, che permette di sfruttare in modo intelligente gli spazi di archiviazione dei Terabyte di dati provenienti dalle strutture sanitarie, favorendo la sostenibilità economica e ambientale del progetto, ed Encryption at Rest, che proteggendo i dati a livello di DB consente di abbattere la complessità e favorire la compliance. Nel mirino per il prossimo futuro c’è poi la tecnologia Vector Search, associata all’adozione dell’AI Generativa.

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“Conclusa la prima fase”, dice Fortuna, “ora dedicheremo le nostre energie alla verifica e alla validazione delle piattaforme regionali” e, come rinforza Immediata, “Partiamo dal dato incoraggiante che con MongoDB l’effort per creare le istanze è circa la metà di quello necessario con altre tecnologie e che i tempi si calcolano in ore invece che in giorni.” Il team è pronto alle imminenti sfide, e a sfruttare la flessibilità del database considerando che alla fine del 2025 ci saranno oltre 300mila pazienti assistiti in telemedicina contemporaneamente.

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In un progetto lungo 10 anni, nessuno può sapere come evolverà la tecnologia; per questo è importante aver scelto un partner che ci permette di scegliere sempre le soluzioni migliori. MongoDB ci fa dormire tranquilli. È una società giovane, dinamica ma nello stesso tempo leader di mercato.

Stefano Zema, responsabile sviluppo e delivery PNT, Gruppo Engineering

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