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gli eventi di questa settimana


Ultima settimana di novembre, a Bologna ci si prepara per le feste già con diversi Mercatini di Natale, ma non è solo il clima natalizio ad animare la città. Cosa ci offrono queste giornate? Intanto facciamo il punto sulle mostre da vedere: al Museo della Musica ha appena inaugurato quella di Luca Carboni, che si intitola “Rio Ari O. Luca Carboni, 40 anni tra musica e arte”. Continuano poi le altre esposizioni da vedere: a Palazzo Fava per esempio c’è quella di Ai Weiwei; al Museo Civico Archeologico “Martin Parr – Short & Sweet”;  nella Galleria del Cinema Modernissimo quella su Vittorio De Sica mentre Antonio Ligabue raddoppia con ben due mostre, una a Palazzo Albergati e l’altra a Palazzo Pallavicini (dove è visitabile anche la bellissima mostra dedicata a Tina Modotti). 

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Lunedì 25 novembre alle ore 20.30 il Teatro Auditorium Manzoni c’è il pianista Grigory Sokolov. Ospite regolare di Musica Insieme, il suo nome è già leggenda, ammirato in tutto il mondo per la sua introspezione visionaria e la sua devozione senza compromessi alla musica. Cosa si può raccontare di Grigory Sokolov? Il suo nome è già una leggenda e la sua fama lo precede. Mai detti furono così veritieri per la grandezza di questo pianista; per molti critici, infatti, il mondo è stato benedetto da quando il sedicenne Grigory Sokolov vinse il primo premio al Concorso pianistico internazionale Čajkovskij di Mosca nel 1966. L’irresistibile onestà del suo suono e la sua profonda conoscenza del repertorio continuano a incantare gli ascoltatori sin da quando all’età di dodici anni fu chiaro a tutti che il giovanissimo talento era in grado di tirar fuori dal pianoforte una tavolozza illimitata di suoni. Un animo devoto alla musica e alla bellezza, una devozione che comincia studiando anche dal punto di vista costruttivo e acustico i pianoforti che suona, e continua con un’immersione profonda nei programmi che presenta. Dal 1989 l’esteta russo sale sul palcoscenico di Musica Insieme portando un’incontenibile passione e conferendo ad ogni pagina eseguita una preziosa carica interiore; nel 2003 ritorna con un programma di straordinaria complessità concettuale e pochi anni dopo apre la Stagione 2008/2009 con un recital al limite della perfezione assoluta mentre conclude la Stagione 2016/2017 superando, come sempre, ogni aspettativa. Un fedelissimo, che abbiamo rivisto nel 2022 con un turbinio danzante di note, e che quest’anno ci delizierà con un programma emblematico del profondo legame di Chopin con la sua terra, tra speranze disilluse e una costante nostalgia, il tutto caratterizzato da un’incredibile varietà armonica. La seconda parte sarà dedicata alle Waldszenen op. 82 di Schumann. “Scene della foresta” che rappresentano il mondo fascinoso della natura, trascendendo il mero aspetto descrittivo-onomatopeico, ma ponendosi in ascolto con l’animo del fanciullino che contempla incantato le misteriose vibrazioni emanate dalla natura. Composizioni che suoneranno all’improvviso nuove, una volta interpretate dallo stile peculiare di Sokolov, e chissà quali altre sorprese potrebbe riservarci questo Maestro indiscusso del nostro tempo…

Maria Pia Timo: “Noi: sole mai” | Sport for Women 2024. Il 25 Novembre è dedicato alla Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e, anche quest’anno, si rinnova la volontà di Idea Volley – l’anima sociale di Volley Team Bologna – di proseguire la sua attività di sensibilizzazione su tale fenomeno, realizzando un evento che possa unire i valori sportivi a quelli sociali: nasce così Sport for Women 2024. Spettacolo di beneficienza al Dehon di Bologna con: Maria Pia Timo; Gruppi Modern e Contemporaneo di Alma Danza; Emilcoro diretto dal Maestro Massimo Zanotti

Artisti e personaggi dello sport. Il ricavato sarà devoluto in beneficienza a Casa delle Donne per non subire violenza

Lunedì 25 novembre 2024 alle ore 21.00, nella Basilica dei Servi, concerto del Coro e Strumentisti della Cappella di S. Maria dei Servi, diretti dal M° Matteo Parmeggiani, con  musiche di Verdi, Puccini, Rossini e Mascagni. L’evento, inserito nel programma del Festival della Scienza Medica, è promosso dalla Fondazione Carisbo e offerto gratuitamente a tutta la cittadinanza.

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Martedì 26 novembre al Teatro Duse Sukhishvili: un ensemble leggendario che da oltre 75 anni preserva le tradizioni dell’autentica danza georgiana. Coreografie impressionanti, costumi colorati, passione ardente, nonché un’orchestra con strumenti musicali unici i cui suoni raccontano la storia musicale della Georgia che si sta svolgendo sul palco. Il Balletto Nazionale Georgiano è diventato l’unico ensemble di danza popolare a stabilire un record mondiale sul famoso palcoscenico della Scala di Milano: il sipario del teatro si è alzato bene 14 volte dopo la prima rappresentazione. I georgiani hanno così battuto il record fino a quel momento detenuto da Enrico Caruso, la cui esibizione si è ripetuta 11 volte. Gli uomini danzano con sorprendente precisione e le donne si muovono con la fluida grazia degli angeli. L’unione tra forza e grazia rende il programma dell’esibizione indimenticabile e completamente diverso dagli altri. Ogni danza rappresenta una storia straordinaria che prende vita sul palco. Durante tutta la sua esistenza, l’ensemble è stato guidato dai discendenti della dinastia Sukhishvili. Grazie a loro, l’arte della danza nazionale georgiana è ancora all’apice della sua popolarità. I costumi del balletto Sukhishvili sono una forma d’arte a parte, tutti gli abiti sono realizzati con tessuti naturali esclusivi e sono decorati con ricami, dipinti, applicazioni, metallo e pietre. Gli oggetti di scena includono spade e pugnali, che vengono utilizzati anche durante i balli. Oggi il ruolo di costumista è affidato alla direttrice artistica del gruppo Nino Sukhishvili (III generazione).

A parte, va segnalata l’orchestra dal vivo, che contiene strumenti musicali esclusivi, e i musicisti hanno una tecnica di esecuzione speciale che non può essere insegnata in nessuna scuola di musica, perché tramandata di generazione in generazione.

Al Locomotiv Club martedì 26 novembre alle 21.30 gli Estra. Nascono a Treviso nel 1991. La formazione originale, mai cambiata nel tempo, vede Giulio “Estremo” Casale alla voce, Abe Salvadori alla chitarra, Eddy Bassan al basso e Nicola “Accio” Ghedin alla batteria. Attirano fin da subito l’attenzione della critica, grazie a un sound ruvido e originale e ai testi visionari e introspettivi che li situano a cavallo tra rock e canzone d’autore. Vincono l’edizione 1994 di Rock Targato Italia , aprendo così le porte al contratto discografico che li porterà a produrre quattro album: Metamorfosi (1996), Alterazioni (1997, votato dai lettori di Mucchio Selvaggio come uno tra i migliori dieci dischi rock dell’anno), Nordest Cowboys (1999), Tunnel Supermarket (2001). Hanno tenuto concerti in Italia nei club e in festival come il Concerto del Primo Maggio a Roma, Arezzo Wave , Sonoria a Milano, Neapolis Festival e Tora! Tora! . Nel 1998 hanno aperto per The Cure con i Marlene Kuntz e i Cornershop . Nel 2003 pubblicano il live che sancisce di fatto la sospensione della loro carriera per oltre un decennio: A conficcarsi in carne d’amore . Dopo un lungo periodo di pausa, la band si riunisce e realizza un tour nell’aprile 2014, toccando Milano, Firenze e Roma. Il tour si conclude a Treviso il 9 agosto 2015, con un concerto annunciato come l’ultimo in assoluto. Il 25 giugno 2017 compaiono però, davanti a duemila spettatori, sul palco della Festa d’Estate a Vascon (TV) senza usare esplicitamente il nome ESTRA . La band viene annunciata come Estremo, Abe, Accio, Eddy . Nel 2020 il gruppo si riunisce nuovamente per un concerto a Treviso nel festival Suoni di Marca . Dopo il concerto inizia a farsi strada l’idea di una possibile reunion finalizzata alla produzione di un nuovo album. Dopo un periodo dedicato alla composizione dei nuovi brani, il 10 luglio 2023 la band lancia un crowdfunding con Produzioni dal Basso per finanziare la produzione del nuovo disco. Nel giro di 72 ore viene superata la metà della cifra pianificata, cosa che dà il via definitivo alle registrazioni dell’album, che prendono il via nel mese di luglio con la co-produzione artistica di Giovanni Ferrario . Il crowdfunding si conclude dopo due mesi, superando il traguardo prefissato e raccogliendo quasi €33.000. I pre-ordini dell’album superano le cinquecento copie, cifra ragguardevole per un’operazione del tutto indipendente. I lavori si concludono nell’inverno 2023 e le ricompense vengono spedite ai partecipanti alla campagna a partire da marzo 2024. La pubblicazione ufficiale del nuovo disco, intitolato Gli anni venti avviene nel mese di maggio 2024.

Mercoledì 27 novembre debutta al Comunale la compagnia giapponese pluripremiata e rinomata nel mondo, The Tokyo Ballet diretta da Yukari Saito, che ha all’attivo oltre 26 tournée e 720 rappresentazioni all’estero e che nel 2024 giunge al suo 60° anniversario. Venerdì 29 novembre alle 20.30 lo spettacolo prende il via con l’onirico mondo dell’aldilà evocato dal Regno delle Ombre, da La Bayadère, nella produzione ideata e diretta dalla coreografa Natalia Makarova dall’originale di Marius Petipa, su musica di Léon Minkus. La serata è completata da due capolavori senza tempo, entrambi con la coreografia di Maurice Béjart: Romeo e Giulietta (Pas de deux) su musiche di Hector Berlioz e Le sacre du printemps sulle note di Stravinskij.

THE TOKYO BALLET

Il Regno delle ombre da la Bayadére | Romeo e Giulietta pas de deux | La Sagra della primavera

Fondato nel 1964, il Tokyo Ballet vanta un ampio repertorio che include balletti classici, neoclassici e i capolavori di coreografi contemporanei. Con oltre 26 tournée e 270 rappresentazioni all’estero (un record nella storia teatrale giapponese), si è guadagnato un’invidiabile reputazione nel proprio Paese e all’estero come Compagnia di danza giapponese di fama internazionale. 

Programma:

LA BAYADÉRE – Il regno delle ombre

Coreografia di Natalia Makarova da Marius Pepita

Musiche di Léon Minkus

Produzione ideata e diretta da Natalia Makarova

ROMEO E GIULIETTA (PAS DE DEUX)

Coreografia di Maurice Béjart

Musiche di Hector Berlioz

LE SACRE DU PRINTEMPS

Coreografia di Maurice Béjart

Musiche di Igor’ Fëdorovič Stravinskij

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Da mercoledì 27 a venerdì 29 novembre, ore 21 (anche sabato 30 novembre, ore 20 e domenica 1 dicembre, ore 17)  Giovanni Drogo, un giovane ufficiale, parte una mattina di settembre dalla sua città per la Fortezza Bastiani, che da secoli si staglia, con le sue ridotte, i suoi fortini, le sue casematte, ai margini di un inesplorato deserto… Un classico della letteratura italiana del ’900, che si è prestato a innumerevoli e suggestive letture, grazie all’atmosfera rarefatta e inquietante di lunga e inutile attesa, che ha fatto diventare proverbiale il titolo stesso. Lelio Lecis affronta il romanzo allestendo una versione tutta mediata dal protagonista. “Ho sempre pensato  – scrive – che Il deserto dei tartari (pubblicato, non credo a caso, nel 1940) sia una folgorante metafora del viaggio dell’uomo verso la Solitudine e verso la Morte: un viaggio a una sola direzione, che non ammette ripensamenti né arretramenti (tornare a casa, per Giovanni, è – psicologicamente, prima che fisicamente – impossibile). E ho anche sempre ritenuto che quel deserto sia il vuoto, l’assenza, la negazione della Speranza: nessuna avventura, nessuna impresa, nessuna ora di gloria, nessun riscatto è possibile per Drogo, come per tutti noi”. Una visione pessimistica, da cui tuttavia filtra probabilmente un filo di pietà a cui ciascuno può, se vuole, abbeverarsi.

di Dino Buzzati

regia di Lelio Lecis

con Simeone Latini

costumi Marco Nateri

spazio scenico Valentina Enna

assistenti regia Julia Pirchl

direzione tecnica Lele Dentoni

assistente tecnico Nicola Pisano

fotografia Stefano Cancellu

produzione Akròama

Akròama è la compagnia di teatro contemporaneo di Cagliari che il pubblico di Teatri di Vita ha già avuto occasione di conoscere, apprezzare e applaudire in passato, in spettacoli come La casa della madre, Stanza con giardino, Il paese del vento e, durante la scorsa stagione, Lo straniero dal romanzo di Camus. Dal 1977 la compagnia, fondata da Lelio Lecis, ha attraversato prestigiosi festival da Spoleto a Santarcangelo, da Edimburgo a Salisburgo. Attualmente gestisce a Cagliari il Teatro delle Saline.

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