Si è svolto a Roma, lo scorso 22 novembre, un dibattito pubblico di notevole risonanza mediatica circa l’aumento degli episodi di aggressione verso i docenti da parte di alunni e, spesso, di genitori. L’evento è stato organizzato dalla nostra rivista “la Scuola Oggi” e ha visto la partecipazione di esponenti di rilievo del panorama politico e sindacale italiano.
I relatori del dibattito
Hanno preso parte all’evento i segretari dei maggiori sindacati italiani del comparto scuola, ovvero:
- Gianna Fracassi (Segretario Generale Flc Cgil);
- Paola Serafin (Segretaria Nazionale Cisl Scuola);
- Francesca Ricci (Uil Scuola);
- Vito Carlo Castellana (Coordinatore Nazionale Gilda degli Insegnanti);
- Daniela Rosano (Anief);
- Rino Di Meglio (Segretario Generale Cgs).
In rappresentanza del comparto scuola, sono intervenuti:
- Francesco Rovida (Dirigente scolastico);
- Rocco Latrecchiana (Docente recentemente vittima di aggressione);
- Trento Vacca (Esperto di formazione scolastica di Scuola Moscati).
Infine, molto interessante è risultato essere l’intervento di 2 esponenti politici:
- L’Onorevole Paola Frassinetti (Sottosegretario di Stato del MIM)
- L’Onorevole Irene Manzi (Responsabile nazionale scuola del PD).
Violenza a scuola: un’urgenza che non può più essere ignorata
L’idea di organizzare un dibattito sul tema della violenza a scuola nasce dall’osservazione diretta sul campo: sono in forte aumento, infatti, gli episodi di aggressione, tanto verbale quanto fisica, verso gli insegnanti.
Quella che un tempo era una figura autorevole e stimata – ovvero quella del docente – sembra oggi essere diventata il bersaglio preferito da studenti e genitori: un fenomeno preoccupante che necessita di un intervento urgente per essere rimarginato.
Nel corso dell’evento, dunque, si è parlato della necessità di mettere in campo misure di recupero degli alunni e strategie che possano prevenire l’insorgenza di fenomeni di violenza.
Il confronto tra i vari relatori dell’evento ha permesso di avanzare proposte e soluzioni pratiche, al fine di creare un ambiente scolastico più sicuro. L’accento è stato poi posto sulla Legge n. 25 del 4 marzo 2024, che ha introdotto nuove misure di tutela per il personale docente.
Possibili soluzioni per prevenire la violenza
Durante il dibattito, ogni relatore ha portato in campo la propria esperienza e professionalità ma tutti gli interventi sono stati accomunati da uno stesso principio: la necessità di attuare misure mirate per prevenire qualsiasi situazione di pericolo e garantire un ambiente scolastico inclusivo.
Secondo il parere di tutti i presenti, infatti, per prevenire la violenza a scuola è necessario innanzitutto che gli insegnanti siano formati e che abbiano, quindi, la giusta preparazione per gestire i conflitti e anticipare l’insorgere degli stessi.
Il parere dei Sindacati
Di fondamentale importanza quando si parla di aggressioni è la capacità di saper cogliere gli “eventi sentinella” (così definiti dalla Segretaria Nazionale della Cisl Scuola, Paola Serafin) e utilizzare “strategie deflattive” per prevenire e risolvere, in maniera pacifica, le controversie.
Sempre secondo Serafin, attuando queste strategie, è possibile prevedere e quindi evitare il conflitto. Serve, ha continuato la rappresentante di Cisl Scuola, “un importante supporto agli insegnanti che stanno subendo un attacco inusitato e del tutto inaspettato che provoca crescente preoccupazione”.
D’altro canto, Vito Carlo Castellana – Gilda degli Insegnanti – ha parlato di “favorire l’empatia da parte dei docenti” come metodo di prevenzione delle aggressioni nei confronti degli stessi. Alla base ci deve essere, ha continuato il Coordinatore Nazionale, “una conoscenza approfondita delle dinamiche che si innescano all’interno di ogni classe”.
Francesca Ricci – UIL Scuola – ha posto, invece, l’accento sulla fiducia e il rispetto che è necessario accordare agli insegnanti nello svolgimento del loro lavoro. Secondo Ricci, la violenza verso il personale docente deriva dalla “scarsa considerazione verso il lavoro magnifico che viene fatto in classe”.
Il parere del mondo politico
Al dibattito è intervenuta l’Onorevole Paola Frassinetti, Sottosegretario all’Istruzione e al Merito, che ha definito quello della violenza verso i docenti “un fenomeno di vasta portata, molto più ampia di quanto si possa immaginare”.
Secondo un recente rapporto della polizia – infatti – in un anno, soltanto all’interno della scuola secondaria di II grado, si sono registrati 133 casi di denunce di aggressione.
“Episodi gravi spesso commessi per futili motivi” ha continuato Frassinetti che ha poi parlato della Legge n. 25 del 4 marzo 2024 che inasprisce le pene per chi aggredisce il personale scolastico.
Il Sottosegretario di Stato del MIM ha poi parlato della Riforma del Voto in Condotta come misura per dare il giusto valore al comportamento degli studenti e ripristinare il principio della responsabilità individuale. Frassinetti, a tal proposito, ricorda che se non si raggiunge il 6 in condotta si verrà automaticamente bocciati.
L’Onorevole ha concluso il suo intervento parlando di Cittadinanza Solidale: lo studente sospeso per cattiva condotta verrà impiegato in attività di impegno sociale.
D’altro canto, Irene Manzi, Responsabile Nazionale Scuola del PD, ha parlato di crisi educativa e ha posto l’accento sulla necessità di un’azione di prevenzione e intervento per favorire il dialogo tra docenti e famiglie, in un ambiente di collaborazione reciproca.
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