Vincenzo Imperatore, consulente di direzione aziendale ed esperto di management, ha analizzato il nuovo bilancio della SSC Napoli.
“Non confondete l’insuccesso sportivo della passata stagione con un indebolimento finanziario e patrimoniale. Il bilancio del Napoli 2023-2024 sarà migliore di quello dell’anno dello scudetto”. Quante volte ho ripetuto questo concetto in questo ultimo anno.
La conferma è arrivata con i primi dati ufficiali del documento contabile relativo alla stagione 2023-2024. Eppure tanti addetti ai lavori (che influenzano tanti tifosi profani della materia) fanno lo stesso errore di molti imprenditori: si concentrano esclusivamente sul fatturato. Poi nulla più. Non sanno che un’azienda che produce fatturato può anche non creare valore, se i ricavi non si traducono in utili capaci di incrementare il patrimonio netto. Ma soprattutto la cattiva gestione finanziaria, anche in presenza di un utile, può portare a bruciare cassa, compromettendo il futuro dell’impresa. Nel mondo del calcio, questo principio è ancora più rilevante, e il bilancio del Napoli al 30 giugno 2024 ne è una perfetta dimostrazione. Guardando i numeri, i tifosi (e anche tanti addetti ai lavori) si soffermano spesso su due dati: il fatturato, che è stato di 328,2 milioni di euro, e l’utile netto, pari a 63 milioni. Questi sono certamente risultati di grande rilievo, ma non bastano per comprendere a fondo la reale situazione economica di una società calcistica.
I numeri più importanti, quelli che davvero raccontano la solidità e la sostenibilità del Napoli, sono altri: l’indebitamento finanziario netto e la liquidità.
L’indebitamento finanziario netto misura il saldo tra i debiti finanziari, come mutui o prestiti, e la liquidità disponibile, ovvero i soldi in cassa e nei conti bancari. Nel bilancio del Napoli questo indicatore è positivo per 159,9 milioni di euro. Questo significa che il club ha molta più liquidità rispetto ai suoi debiti, una posizione finanziaria che, in Europa, poche società possono vantare. Questo dato non è solo una buona notizia per il presente, ma soprattutto per il futuro: con una base così solida, il Napoli può investire (stadio, centro sportivo, player trading) senza dover ricorrere in maniera massiccia a prestiti o, nel caso di ricorso alla leva del credito, godere di un livello di affidabilità (rating bancario) di assoluto rispetto.
La liquidità, altro elemento chiave, rappresenta i soldi immediatamente disponibili per affrontare le spese quotidiane o eventuali emergenze. Al 30 giugno 2024, il Napoli dispone di 210,5 milioni di euro di liquidità, una cifra cresciuta rispetto all’anno precedente. Questa disponibilità garantisce al club la capacità di pagare stipendi, fornitori e investire senza doversi preoccupare di ottenere nuove risorse finanziarie dall’esterno.
A differenza di quanto molti pensano, un fatturato alto non garantisce il successo economico, così come un utile netto positivo non significa sempre sostenibilità a lungo termine. È possibile registrare profitti senza riuscire a migliorare la situazione patrimoniale complessiva. Molte società calcistiche si trovano in difficoltà perché non riescono a tenere sotto controllo i costi o accumulano troppi debiti per inseguire successi sportivi immediati. Il Napoli, invece, ha saputo bilanciare i conti con una gestione attenta ed equilibrata.
I costi del Napoli sono rimasti stabili, passando da 242,5 milioni di euro nel 2023 a 244,4 milioni nel 2024, nonostante l’aumento dei salari e degli stipendi, che hanno raggiunto i 116,4 milioni. Questo controllo rigoroso delle spese ha permesso di compensare il calo del fatturato, sceso dai 359,2 milioni dell’anno precedente ai 328,2 milioni. Inoltre, il club ha gestito in modo strategico le plusvalenze, realizzando vendite come quella di Kim Min-Jae, ceduto al Bayern Monaco con un guadagno netto di 36,8 milioni di euro, e di altri giocatori come Elmas e Lozano.
Un altro aspetto cruciale è la riduzione dei debiti complessivi, scesi da 264,4 milioni di euro nel 2023 a 242,5 milioni nel 2024, grazie a un’attenta pianificazione e gestione. Questo ha permesso al Napoli di migliorare la propria posizione finanziaria complessiva, rafforzando il patrimonio netto, che è passato da 148,5 milioni a 211,6 milioni di euro.
Il patrimonio netto è un modo per misurare la “salute economica” di un’azienda. Per semplificare, immagina che sia il valore di tutto ciò che un’azienda possiede (i suoi beni, come denaro in cassa, immobili, diritti) meno ciò che deve (i suoi debiti). Quello che resta è il patrimonio netto.
Questi numeri raccontano una storia che va oltre il semplice successo sportivo. Il Napoli non solo vince sul campo, ma costruisce un modello di gestione virtuoso, capace di garantire stabilità e futuro. Per i tifosi, sapere che il club non sta solo inseguendo trofei, ma sta anche costruendo fondamenta solide, è una garanzia di continuità. In un calcio spesso segnato da gestioni finanziarie poco accorte, il Napoli dimostra che si può essere competitivi mantenendo una sostenibilità economica. Questo approccio lungimirante è il vero segreto del successo, dentro e fuori dal campo.
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