ANCONA È l’industria la grande malata dell’economia marchigiana. Ad alimentare pessimi oroscopi sul futuro della nostra manifattura avanzata non sono soltanto gli annunci di esuberi arrivati da Cartiere Fedrigoni e Beko Europe, due crisi che da sole tengono in bilico le sorti di quasi 900 lavoratori più altri duemila dell’indotto, ma anche gli esiti dell’ultima rilevazione di Excelsior, il sistema informativo di Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che ogni mese monitora le intenzioni delle imprese di precedere a nuove assunzioni.
Autunno freddo
Prosegue infatti anche a novembre la diminuzione congiunturale dei contratti di lavoro che le aziende hanno in programma di attivare nelle Marche, un declino già osservato a ottobre: sono 9.790 le previsioni di entrate di lavoratori (erano 11.580 a ottobre e 13.030 a settembre). «Tale andamento, tuttavia, rispecchia quanto rilevato anche nelle previsioni degli anni precedenti – spiega Camera di commercio Marche nella sua analisi del report – e costituisce dunque una regolarità». Anche il confronto su base annua evidenzia però una flessione che per le Marche è del 5,1% e si estende anche alla previsione del trimestre novembre 2024-gennaio 2025, periodo nel quale i contratti di lavoro da attivare sarebbero 29.370 (-6% rispetto a un anno fa). Il segnale conferma il trend in contrazione rispetto al 2023 già manifestato a ottobre nelle Marche (-4% per la previsione del mese di ottobre e -5,7% per il trimestre) e che a novembre appare anche un po’ accentuato. Magra consolazione: a differenza del mese scorso, l’andamento marchigiano stavolta ha almeno lo stesso segno negativo di quello nazionale, che presenta una lieve flessione mensile (-0,7%), per accentuarsi in riferimento al trimestre (-2,6%).
La tenuta del terziario
Gran parte della diminuzione delle entrate di personale previste a novembre nelle Marche si deve proprio all’industria che, con 4.200 contratti di lavoro programmati (poco più del 40% del totale) fa segnare una caduta su base annua del -11,9%. Riesce a compensare solo in parte il terziario, in moderata crescita con 5.590 entrate previste (+0,9%). Sono proprio le attività manifatturiere e public utilites, in ambito industriale, a manifestare una forte contrazione degli ingressi previsti (3.170, -15,0%), mentre per le costruzioni la flessione è molto ridimensionata rispetto a ottobre (1.030, -1,9%).
Commercio e turismo
I dati del terziario mostrano invece un trend su base annua ancora positivo per la maggior parte dei settori: per il commercio le entrate previste sono 1.530, in crescita del 2%, mentre per il turismo sono 1.550, in aumento del 9,9%, e per i servizi alle persone 1.020, con una crescita rispetto a novembre 2023 del 6,3%. Solo i servizi alle imprese, con entrate di personale stimate in 1.490, mostrano una diminuzione, anche piuttosto marcata (-10,8%). Aziende meno propense ad assumere, dunque, ma sempre più in affanno nel trovare le figure necessarie di cui avrebbero bisogno. La difficoltà di reperimento rappresenta un ostacolo per il 55,1% delle entrate che le aziende marchiane hanno in programma nel mese di novembre, un valore molto più alto rispetto a quello registrato a livello nazionale (47,9%). Il motivo principale della fatica che le nostre imprese fanno a trovare il personale richiesto sta sempre nella mancanza di candidati (34,3% nelle Marche), motivo seguito (17,3%) dalla preparazione inadeguata degli stessi. «Particolarmente difficili da reperire – spiega Camera d Commercio Marche -sono quasi tutti i gruppi professionali appartenenti al macrogruppo degli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine, che infatti si avvicinano a monopolizzare le prime dieci posizioni dei gruppi contraddistinti dalle più diffuse difficoltà di reperimento (otto posizioni su dieci)».
Il borsino delle professioni più richieste nelle Marche a novembre, in linea con il mese precedente, è composto soprattutto operai specializzati, con la new entry in questo mese degli addetti alle rifiniture delle costruzioni. Invariate le prime cinque posizioni: esercenti e addetti nelle attività di ristorazione (1.450 entrate programmate); addetti alle vendite (970); personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci (640); operai specializzati addetti alle costruzioni e mantenimento di strutture edili (440) e personale non qualificato nei servizi di pulizia (400). In quattro casi su cinque, comunque, i contratti programmati non sono stabili: quelli a tempo indeterminato a di apprendistato nel mese di novembre sono appena il 19% delle entrate previste.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link