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Malati di Alzheimer: sussidi e diritti


Quali aiuti economici, agevolazioni fiscali e prestazioni socio-sanitarie spettano a chi è affetto dal morbo di Alzheimer e a chi ha a carico un familiare in tali condizioni.

La malattia di Alzheimer è una patologia neurodegenerativa progressiva che colpisce la memoria, il pensiero e il comportamento. In Italia, sono centinaia di migliaia le persone affette da questo grave morbo, che ha un impatto significativo non solo sui pazienti stessi, che subiscono direttamente il decadimento delle proprie capacità cognitive, ma anche sulle loro famiglie. La «fuga dei ricordi» è molto triste per chi vede un genitore o un nonno che non riconosce più i suoi figli e nipoti.

Fortunatamente, in questa disgrazia la legge italiana prevede una serie di sussidi e diritti volti a sostenere i malati di Alzheimer e i loro caregiver, cioè coloro che gli prestano assistenza. Vediamo subito quali sono questi aiuti – non solo economici – e in cosa consistono.

Aiuti economici ai malati di Alzheimer

I malati di Alzheimer hanno diritto, se la loro patologia risulta riconosciuta e attestata nella documentazione medica, ai seguenti aiuti economici:

  • indennità di accompagnamento: è una prestazione economica erogata dall’INPS a coloro che, a causa di una infermità fisica o mentale, non sono in grado di deambulare autonomamente o di compiere gli atti quotidiani della vita. Per i malati di Alzheimer, l’indennità di accompagnamento è riconosciuta in presenza di una grave compromissione cognitiva e funzionale. L’importo per il 2024 è di 531,76 euro mensili. Leggi qui cosa fare per avere l’indennità di accompagnamento;
  • pensione di invalidità: se la malattia di Alzheimer ha determinato una inabilità totale (pari al 100% riconosciuto), il paziente di età compresa tra i 18 ed i 67 anni di età può richiedere all’INPS il riconoscimento dell’invalidità civile e l’erogazione della conseguente pensione. L’importo della pensione di invalidità, per il 2024, è di 333,33 euro (per 13 mensilità) con un limite di reddito pari a 19.461,12 euro. Questi limiti, di età e reddituali, fanno sì che la pensione di invalidità non sia frequente per i malati di Alzheimer (spesso più anziani e/o con un reddito più elevato);
  •  assegno di invalidità: in caso di invalidità civile compresa tra il 74% e il 99% e di capacità lavorativa ridotta di almeno due terzi, i lavoratori dipendenti iscritti all’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria), i lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri) e gli iscritti alla Gestione Separata INPS possono ottenere dall’INPS l’assegno ordinario di invalidità se hanno almeno 5 anni di contribuzione (260 settimane), di cui 3 (156 settimane) nel quinquennio precedente la data di presentazione della domanda. L’Alzheimer rientra tra le infermità fisiche e mentali che danno diritto a questa prestazione assistenziale. Al compimento dell’età pensionabile l’assegno ordinario di invalidità si trasforma automaticamente in pensione di vecchiaia.

Agevolazioni fiscali per i malati di Alzheimer ed i loro familiari

I malati di Alzheimer e i familiari che li hanno a carico possono beneficiare delle seguenti agevolazioni fiscali:

  • detrazione Irpef del 19% per le spese mediche, farmaceutiche e per l’acquisto di dispositivi e attrezzature sanitarie; se l’importo annuale supera i 15.493,71 euro, si può ripartire la detrazione in 4 quote annuali; dai 120mila euro di reddito in su, l’importo detraibile si riduce progressivamente e si azzera al superamento dei 240mila euro di redditi; per maggiori dettagli, leggi a quali condizioni sono detraibili le spese mediche; potrebbe interessarti anche “Come si detrae la retta della casa di riposo“;
  • detrazione Irpef delle spese per l’assistenza personale specifica al malato, fino all’importo massimo di 2.100 euro (se il reddito lordo annuo non supera i 40.000 euro) e deduzione dal reddito complessivo degli oneri contributivi, fino ad un massimo di  1.549,37 euro, per il personale assunto e retribuito che gli presta assistenza, come colf e badanti;
  • esenzione dal bollo auto sul veicolo utilizzato per il trasporto del disabile e dell’IPT (Imposta Provinciale di Trascrizione) sui passaggi di proprietà;
  • Iva con aliquota agevolata al 4% per l’acquisto di autovetture, ausili e dispositivi medici necessari al malato di Alzheimer.

Può utilizzare la detrazione – oltre al contribuente stesso, che però il più delle volte a causa della patologia non è in grado di presentare la dichiarazione autonomamente – anche il familiare che ha sostenuto la spesa nel suo interesse, se la persona malata di Alzhieimer è fiscalmente a carico (si considera tale chi possiede un reddito proprio annuo non superiore a 2.840,51 euro, elevato per i figli di età non superiore a 24 anni a 4.000 euro).

Prestazioni socio-sanitarie per i malati di Alzheimer

  • assistenza domiciliare: i malati di Alzheimer hanno diritto all’assistenza domiciliare, che può includere prestazioni infermieristiche, fisioterapiche, riabilitative e socio-assistenziali. L’assistenza domiciliare è erogata dalle ASL e dai Comuni, che stabiliscono, con propri regolamenti, le condizioni di accesso e le modalità di fruizione delle prestazioni;
  • centri diurni: i centri diurni offrono ai malati di Alzheimer la possibilità di trascorrere la giornata in un ambiente protetto e stimolante, partecipando ad attività ricreative, terapeutiche e socializzanti; sono gestiti a livello territoriale dalle ASL e dai Comuni;
  • ricovero in RSA: in caso di necessità, i malati di Alzheimer possono essere ricoverati gratuitamente in una Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA). Il costo del ricovero in RSA è a carico del Servizio Sanitario Nazionale, ma può essere previsto un contributo a carico del paziente o della sua famiglia in base al reddito ed altri parametri. La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha stabilito che per i malati di Alzheimer la retta della RSA sono a carico dello Stato, analogamente a quanto avviene per il ricovero in una casa di cura, ma la questione rimane ancora aperta per l’attribuzione delle quote al paziente (o a chi lo ha a carico) in compartecipazione col Comune di residenza: per fare il punto della situazione, leggi il dossier: “Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?” e la consulenza “RSA malato di Alzheimer: chi paga la retta?”;
  • farmaci gratuiti: i farmaci necessari per la cura della malattia di Alzheimer sono erogati gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale.

Come ottenere agevolazioni e sussidi per malati di Alzheimer

Per ottenere maggiori informazioni e supporto, è possibile rivolgersi alle ASL, ai Comuni, alle associazioni di pazienti e ai centri specializzati nella cura della malattia di Alzheimer. Tieni presente che l’accesso alle prestazioni socio-sanitarie e ai sussidi che abbiamo illustrato può variare in base alla Regione di residenza e al livello di gravità della malattia e al grado di decadimento fisico e cognitivo che ne consegue, che deve essere sempre accertato dai competenti organi sanitari. Alcune Regioni erogano un assegno di cura per le persone non autosufficienti, tra cui i malati di Alzheimer. L’importo e i requisiti per l’accesso a questo sussidio variano da Regione a Regione.

Consulenza fiscale

Consulenza del lavoro

Alzheimer: agevolazioni Legge 104

La Legge 104 del 1992 è la legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone disabili. I malati di Alzheimer con grave handicap, riconosciuto ai sensi dell’articolo 3 comma 3 della legge 104, ed i familiari che li assistono, possono beneficiare di:

  • Permessi lavorativi retribuiti per 3 giorni mensili;
  • Congedi lavorativi straordinari retribuiti; fino a 2 anni;
  • Agevolazioni per l’acquisto di ausili e dispositivi medici, di cui abbiamo parlato nel capitolo delle detrazioni fiscali.

Per approfondire leggi la nostra Guida completa ai permessi retribuiti e congedi Legge 104 e l’articolo “Cosa spetta a chi assiste un disabile“.

Amministratore di sostegno

Nel caso in cui la malattia di Alzheimer comprometta la capacità del paziente di provvedere ai propri interessi, il giudice tutelare può nominare, su richiesta dei familiari, un amministratore di sostegno, attribuendogli il compito di assistere il malato di Alzheimer nella gestione del patrimonio e nel compimento degli atti di vita quotidiana.

Approfondimenti

Per ulteriori informazioni sugli argomenti trattati, ti consigliamo di leggere il tutorial: “I diritti di chi soffre di Alzheimer“.



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