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Gli studenti simulano le “Nazioni Unite” affrontando gli odierni problemi del mondo: dall’ambiente all’uguaglianza di genere


Studenti italiani e Organizzazioni delle Nazioni Unite sempre più vicini: a fare da ponte il Liceo Marco Foscarini di Venezia che, da oltre dieci anni, porta avanti il progetto internazionale Foscamun, l’acronimo di “Foscarini Model United Nations”, un progetto internazionale che vede gli studenti protagonisti assoluti, diplomatici in erba pronti ad affrontare temi globali come l’ambiente, la tecnologia, la geopolitica e l’economia.

Si tratta di una vera e propria simulazione delle Nazioni Unite, a cui gli studenti partecipano divisi in sette commissioni, tra cui la Corte Internazionale di Giustizia, l’Unep (che gestisce le sfide in campo ambientale), UnWomen (ente che si occupa dell’uguaglianza di genere), solo per citarne alcune. Tutte riprendono, fedelmente, il sistema organizzativo delle Nazioni Unite.

Sotto la guida del corpo docenti e degli alunni del “Board”, gli studenti ricoprono il ruolo di delegati di diversi paesi e discutono un tema di attualità legato agli odierni problemi del mondo con il fine di produrre una risoluzione comune all’argomento proposto. Le sessioni vengono affrontate soprattutto in lingua inglese, e non solo.

“Si tratta di un’esperienza davvero entusiasmante, internazionale e, insieme, altamente formativa, che arricchisce gli studenti e al contempo permette loro lo scambio culturale e il confronto in un ambiente cosmopolita e democratico, favorendo così la crescita di tutti i partecipanti come persone e cittadini”.

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A spiegarlo a Orizzonte Scuola è la Rettrice del Liceo Classico, Classico Europeo e Scientifico Internazionale del Convitto Nazionale Marco Foscarini di Venezia Alessandra Artusi. 

Preside, lei è in carica come rettrice da circa due anni ma il progetto ha appena superato il decennale, può spiegarci in cosa consiste e quanti studenti coinvolge?

Il Progetto, che nasce esattamente dieci anni fa (nel 2014) e festeggerà a marzo 2025 l’undicesima edizione, consiste nella simulazione dei processi decisionali che avvengono alle Nazioni Unite, secondo un’organizzazione che si sviluppa in più giorni. Le interlocuzioni e i dibattiti riguardano argomenti di estrema attualità come i diritti umani, i conflitti armati, lo sviluppo tecnologico, le tematiche ambientali.  Il fine è appunto quello di permettere agli studenti di conoscere, dall’interno, i meccanismi che governano l’Organizzazione delle Nazioni Unite e più in generale la diplomazia.

Sono 300 gli alunni che, con le loro crescenti aspirazioni e visioni innovative, contribuiscono ogni anno a implementare e ampliare la portata del progetto. In occasione dell’undicesima edizione, parteciperanno al dibattito anche 50 studenti internazionali provenienti da Austria, Francia, Spagna, Germania, Giappone, Messico, Stati Uniti e Sudafrica. Un progetto che non conosce barriere e che, nella sua apertura, assume anche una dimensione territoriale attraverso il supporto del Comune, il contributo delle imprese locali ed il coinvolgimento di altre scuole veneziane. 

In quali lingue si svolgono i confronti?

I dibattiti si svolgono unicamente nelle lingue per la diplomazia riconosciute dall’Onu: in primis l’inglese, ma anche spagnolo e francese. Le lingue sono un valore aggiunto, perché non solo consentono l’applicazione delle abilità linguistiche degli studenti ma favoriscono anche l’incontro con culture diverse dalla nostra.

Una internazionalità a cui la sua scuola è abituata: il suo è il primo Istituto in Italia ad avere l’Aula Confucio.

È esattamente così: il 13 aprile del 2010 abbiamo inaugurato l’Aula Confucio Marco Foscarini, grazie agli accordi internazionali con la Cina e grazie alla collaborazione con la prestigiosissima Nankai High School di Tianjin, direttamente sotto la supervisione di Hanban Beijing (l’Ente di Direzione Nazionale per la diffusione della Lingua e della Cultura cinesi). Un’aula aperta a tutti: bambini, ragazzi e adulti di Venezia. che possono partecipare alle lezioni delle lettrici e dei lettori di madrelingua cinese.

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Ma torniamo al progetto, quali sono le novità della prossima edizione?

La prossima edizione, che voglio ricordare è in programma nella settimana che va dal 17 al 23 marzo 2025, presenta quest’anno un nuovo organo: gli International Press Corps. A ciascuna commissione verrà infatti assegnato un giornalista che avrà il compito di cogliere i momenti più significativi del dibattito e riportarli in un articolo, arricchito da interviste ai partecipanti e agli ospiti di rilievo, che ogni anno presenziano alle nostre Cerimonie di Apertura, Gala e Chiusura. I Mun (Model United Nations) sono il risultato di un lungo processo storico di sensibilizzazione e interesse verso le questioni internazionali, che affonda le sue radici agli inizi degli anni Venti del novecento. Nascono infatti dalla volontà di comprendere e prevenire le cause dei conflitti globali, desideri perseguiti e promossi inizialmente dalla Lega delle Nazioni, e in seguito dalle Nazioni Unite. Quale modo migliore se non spingere gli studenti ad immedesimarsi nelle posizioni e negli interessi di un altro Stato? In Italia non siamo gli unici ma nel nostro istituto la peculiarità è mettere sempre in primo piano, anche a livello organizzativo, i ragazzi, i quali si candidano per i diversi ruoli che ricoprono in quella settimana con grande professionalità: ci sono il segretario generale, i presidenti delle varie commissioni, gli avvocati della corte internazionale, i delegati dei vari paesi, i tecnici, i responsabili della comunicazione, e molto altro ancora.

Il Convitto da lei diretto è unIstituzione scolastica molto antica nel cuore di Venezia: l’allora ministro per la Pubblica Istruzione Francesco De Sanctis lo definì “meritevole di piena lode e qualificato come uno dei migliori del Regno per frequenza di alunni e per bontà di disciplina e di insegnamento”. È corretto?

Sì è proprio così, e non solo. Voglio ricordare che già nel 1867, dopo l’annessione del Veneto al Regno d’Italia, si decise di intitolare la scuola a Marco Foscarini, il “doge letterato”. E, nel 1880, le sorelle Barbon furono le prime due donne a varcare la soglia del Foscarini sostenendovi gli esami, anche se da privatiste. Sarà necessario aspettare quasi un secolo prima di poter avere docenti donna. Durante la Grande Guerra, purtroppo, la scuola dovette cedere alcuni dei suoi locali all’ospedale militare di Venezia, e perse tantissime iscrizioni. E poi ancora nel 1937 l’Opera Nazionale Balilla ne occupò gli spazi installandovi una scuola per giovani marinai, il “Scilla”. Fu solo nel 1955, dopo quasi vent’anni di assenza, che il Liceo Marco Foscarini si riappropriò interamente della propria sede; tuttavia la riunificazione con il Convitto Nazionale avvenne soltanto nel 1995, a 150 anni dalla separazione originale. 

Oggi siamo un convitto che ospita h24 circa una settantina di studenti, che vivono proprio da noi e provengono soprattutto dal Veneto, ma anche da fuori regione. E, più in generale, tutti i nostri studenti vivono la scuola a 360 gradi tutto l’anno, proprio come nelle “high schools” americane.

Quali sono le differenze con le scuole tradizionali italiane e quali i vantaggi rispetto ad esse?

E’ proprio il clima peculiare del convitto, basato sui principi della convivialità e della reciprocità, a rendere il Liceo Marco Foscarini di Venezia diverso dalle scuole tradizionali. La nostra Istituzione Educativa ha il vantaggio di essere dotata di ampi spazi interni ed esterni, servizio mensa, refettorio, alloggi ad uso esclusivo degli iscritti, per cui è possibile da parte loro optare per il Convitto h24 o il Semiconvitto (che va dalle 8 alle 18): in un contesto accogliente e ospitale, denso di storia e di cultura. I nostri studenti e le nostre studentesse possono condividere, così, ogni momento della giornata, tra attività di studio e di formazione, attività sportive, mensa, attività ricreative e di studio guidato. Voglio ricordare che si tratta di una realtà educativa statale che risponde pienamente alle attuali esigenze dei giovani: studi umanistici intrecciati con quelli scientifici e linguistici, forte propensione per gli scambi culturali e linguistici, spiccata dimensione europea e internazionale dell’insegnamento; ricordo che questa vocazione all’internazionalizzazione è resa possibile dalla massiccia presenza di docenti madrelingua (cinese, francese, inglese, spagnolo e tedesco), che operano in co-teaching nei nostri tre indirizzi liceali.

Inoltre, e non ultimo, tratto distintivo di questo liceo è la presenza del personale educativo disponibile a supportare, in un graduale e costante percorso di crescita, i diversi alunni: contribuendo così ad alimentare in loro la consapevolezza dell’interdipendenza degli uni verso gli altri e coltivando i valori comuni su cui si basano la convivenza e la cooperazione tra i popoli. Vede, uno dei nostri principali obiettivi è quello di contribuire a formare, negli studenti e nelle studentesse, competenze profonde, ponendo contemporaneamente in loro le basi per una solida e concreta coscienza civica, affinché diventino cittadini del mondo ma, soprattutto, uomini e donne preparati e consapevoli.




Lunedì 17 Marzo Arrivo delle Delegazioni Martedì 18 Marzo Visita guidata di Venezia Mercoledì 19 Marzo Visita guidata di Venezia Giovedì 20 Marzo Inizio FOSCAMUN Cerimonia di Apertura    Venerdì 21 Marzo Sessioni di Dibattito Sabato 22 Marzo Sessioni di Dibattito Cena di Gala Domenica 23 Marzo Sessioni di Dibattito Assemblea Generale Cerimonia di Chiusura Assegnazione dei Premi Partenza delle Delegazioni




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