La Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ogni anno pone l’attenzione sulla tutela dei diritti di ogni bambina, bambino, ragazza e ragazzo. Se da 35 anni dalla ratifica della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza molta strada è stata fatta, molta ancora resta da farne per garantire a ogni bambino il diritto di crescere sereno e in salute in un ambiente familiare e accogliente.
I segnali che preoccupano
«Come Sos Villaggi dei Bambini condividiamo le parole espresse dall’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti, nella sua Relazione Annuale al Parlamento del 20 giugno scorso: “Bambini e ragazzi devono essere considerati tra i destinatari diretti delle decisioni e delle scelte politiche. Oggi purtroppo non appaiono nemmeno sullo sfondo”. Nel nostro Paese», afferma Samantha Tedesco, responsabile Programmi e Advocacy «la strada è ancora in salita, ci sono molti segnali di preoccupazione rispetto a un mancato ascolto e tutela dei minorenni».
Per Tedesco i segnali sono: «Il numero di minorenni negli istituti penali minorili e i Minori stranieri non accompagnati, che arrivano in Italia e combattono per vedere riconosciuti i loro diritti, è in drammatico aumento. Ma non solo, anche la povertà educativa, i divari regionali relativi all’accesso ai servizi essenziali, come sanità e istruzione, fino ad arrivare ai problemi legati alla salute mentale delle giovani generazioni e alla dispersione scolastica ci mostrano uno scenario che non garantisce e tutela i diritti dell’infanzia».
I diritti dei minori restano al palo
E a livello globale – sottolinea una nota di Sos Villaggi dei Bambini – , la situazione dei diritti dei bambini e ragazzi non migliora. Secondo l’Unicef, più di 30 milioni di bambini sono stati sfollati a causa dei conflitti; molti di loro sono ridotti in schiavitù, vittime della tratta, abusati e sfruttati e un gran numero di loro è privo di uno status sicuro.
Spesso viene negato l’accesso ai diritti fondamentali come: il diritto alla vita, al cibo, all’istruzione, all’assistenza sanitaria, alla cura e alla protezione.
I leader ignorano sempre più le norme del diritto umanitario internazionale e la comunità internazionale sembra allontanarsi dall’impegno di adottare “tutte le misure possibili per garantire la protezione e la cura dei bambini colpiti da un conflitto armato”.
Bambini protagonisti
È in questo scenario globale sempre più spesso segnato dal conflitto, che si inserisce l’iniziativa Stomping for Peace, promossa da SOS Children’s Villages: un’azione collettiva da parte dei bambini che mira a sensibilizzare sugli effetti devastanti della guerra sulle giovani vite. Un movimento che incoraggia i bambini a esprimersi e a prendere posizione per i diritti di coloro che soffrono nei conflitti.
L’impatto dei conflitti
È noto quanto possa essere devastante l’impatto che conflitti e guerre hanno sul benessere mentale dei bambini a breve e lungo termine. Livelli elevati di stress e in molti casi traumi hanno un impatto negativo sul loro sviluppo, sul loro apprendimento, sul loro senso di sicurezza, tutti elementi essenziali per costruire la loro vita.
L’impatto fisico e psicologico e la perdita di familiari e amici lasciano cicatrici che non potranno mai essere cancellate. Le guerre producono irrecuperabili separazioni familiari, spesso i bambini diventano testimoni di violenze contro i membri della famiglia, i loro genitori o fratelli, sono costretti a fuggire dalle loro case e a volte vengono separati quando cercano protezione.
La testimonianza
«Facevamo visita regolarmente ai parenti. Ora ho perso tutto: la famiglia, gli amici, i ricordi e i sorrisi. Rimangono solo tristezza e dolore, e non c’è più un buon ricordo per noi. I miei genitori e i miei fratelli sono stati martirizzati e i miei amici con cui ho vissuto, stavano giocando e sono stati uccisi. La vita non ha più gusto. Non siamo vivi», Ayman, 18 anni, accolto negli accampamenti di Sos Children’s Villages a Gaza.
La campagna globale
In vista della Giornata mondiale dell’infanzia, Sos Children’s Villages ha mobilitato i bambini a livello globale nel kickoff della campagna Stomping for Peace che si è svolto ieri, 19 novembre, nell’Headquarter delle Nazioni Unite a New York: la chiamata collettiva alla pace di centinaia di bambini provenienti da oltre 30 Paesi, sulla musica del DJ di fama internazionale e amico di Sos Children’s Villages Martin Garrix. Un’eco potente dei bambini per i bambini.
«L’auspicio della nostra Organizzazione», spiega Samantha Tedesco «è che il 35° anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia porti a un cambio di approccio dei governi rispetto ai conflitti, ponendo la prevenzione al centro di tutte le loro azioni e i relativi investimenti. Investire nei loro diritti non solo favorisce la loro crescita, ma getta anche le basi per un presente e un futuro migliore per tutti, poiché bambini che crescono in ambienti tutelanti e sicuri diventano adulti responsabili. Sostenere il principio del superiore interesse dei bambini significa, infatti, prevenire i conflitti armati e lavorare per la pace laddove il conflitto è in corso».
In apertura un frame del teaser della campagna
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