L’attore appassionato di gastronomia cucinerà per il re ad Highgrove in vista della prossima visita di stato che dopo Germania e Francia dovrebbe portare il sovrano in Italia, secondo quanto scrive il Telegraph
Re Carlo arriverà in Italia nel 2025. Terza visita di Stato in Europa, dopo aver viaggiato in Germania al debutto del suo regno nel 2023 e poi in Francia. Per ora nessuna comunicazione ufficiale, della visita che come sempre sarà su indicazione del Foreign Office britannico nel quadro delle relazioni post Brexit, ma un’anticipazione che arriva da Stanley Tucci, divo di Hollywood di origini italiane che oltreché alla macchina da presa sul set come attore e regista da anni si cimenta con i fornelli come celebrity chef.
Ed è appunto confidando il progetto di una cena con il Re, nel segno delle relazioni tra Italia e Regno Unito, all’inizio del 2025 nella tenuta di campagna di Carlo, ad Highgrove, che è emersa dalle confidenze del divo al Telegraph, l’indiscrezione sulla rotta italiana che intraprenderà quindi nei prossimi mesi il re.
In fondo se c’è un sovrano britannico amante del BelPaese è Carlo che a proposito di cucina in tavola per i banchetti ufficiali a Buckingham Palace ha chiesto di far comparire l’olio d’oliva, sua passione italiana assieme ai prosciutti e a molte specialità del food italiano. Una passione che passa per l’attenzione di Re Carlo alla sostenibilità che la tradizione italiana così bene esprime. E che nasce dalla sua grande cultura.
L’erede di Elisabetta II conosce infatti molto bene la nostra storia dell’arte e la storia d’Italia come un vero appassionato, come ripercorro nella biografia «Carlo III il cuore e il dovere del re» (Cairo). Ricordo quando incontrai l’allora principe di Galles a Venezia durante una delle sue precedenti visite italiane da erede la trono. Parlammo della storia della Biennale d’arte di Venezia, e delle vedute del Canaletto appese nella Picture Gallery di Buckingham Palace e il re mi raccontò esser stato quello il suo primo approccio, da bambino, con la bellezza architettonica e artistica d’Italia. E confidò il suo stupore quando arrivato in Italia per la prima volta da adulto ritrovò a Venezia tutto come era stato dipinto.
E a proposito di Italia, due giorni fa re Carlo ha aperto le porte di St James’s Palace alla moda italiana nell’ambito del battesimo della Circular Bioeconomy Alliance. L’occasione per la presentazione dei primi risultati dei progetti di agricoltura rigenerativa di due maison italiane, Giorgio Armani e Brunello Cucinelli. Progetti lanciati dall’italiano Federico Marchetti (l’unico invitato all’incoronazione del sovrano oltre al presidente Sergio Mattarella) con la Sustainable Markets Initiative voluta dal re per dare impulso a tutte le industrie a intraprendere un percorso più sostenibile. E il nostro «re» nazionale dello stile, Giorgio Armani, ha così presentato ieri per mano del Deputy managing director Giuseppe Marsocci a re Carlo la prima t-shirt realizzata con cotone frutto del progetto della Maison in Puglia. Mentre Cucinelli ha offerto, tramite il Ceo Riccardo Stefanelli al sovrano britannico i primi manufatti risultato dell’impegno della casa di moda di Solomeo sull’Himalaya nella regione del Ladakh.
Nella prima visita di Stato in Germania, a marzo del 2023, re Carlo aveva parlato in tedesco, non fluente però come il padre Filippo. Il presidente Frank-Walter Steinmeier con il quale Carlo ha un ottimo rapporto, aveva riservato al sovrano in visita la possibilità di parlare davanti alla Porta di Brandeburgo (primo re ad averne il privilegio) e Carlo si era poi rivolto al parlamento federale con un discorso al Bundestag. Prima volta in cui aveva parlato in pubblico anche in tedesco. Papà Filippo, duca di Edimburgo, cresciuto alla Schule Schloss Salem in Germania (poi a Gordonstoun) parlava fluentemente tedesco, nato Philippos Schleswig-Holstein-SonderburgGlücksburg venuto alla luce nella residenza aristocratica di Mon Repos in Grecia.
Poi a settembre 2023 il re con la regina Camilla era arrivato in Francia, per la visita originariamente immaginata in primavera a poi rinviata per i disordini sociali a Parigi con i gilet gialli. Una visita durante la quale il re aveva cementato il buon rapporto che storicamente lo lega al presidente francese Emmanuel Macron e che lo aveva portato a Versailles per un ricevimento solenne in suo onore e nella tenuta biologica del castello Chateau Smith Haut Lafitte vicino a Bordeaux, ieratico e magnifico, che aveva accolto il Re. I suoi proprietari Florence e Daniel Cathiard.
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