Il fango, con le piogge torrenziali di qualche settimana fa, ha inondato il magazzino della storica casa fondata da Roberto Mugavero, rovinando ventimila volumi ora destinati al macero. Se vogliamo dare una mano, se vogliamo lanciare un bel segnale di vicinanza e di solidarietà, è il momento giusto per comprare un libro dal virtuoso catalogo dell’editore bolognese. Un libro da goderci pagina dopo pagina, o da regalare a un amico a Natale. Il catalogo è ampio. Date un’occhiata al loro sito
di Mauro Bassini, giornalista
Difficile immaginare che cosa si prova mettendo piede in un magazzino in cui decine di migliaia di libri affondano tristemente nell’acqua di uno stupido fiumicello che da anni non si riesce a contenere, governare, disciplinare. La recente ondata di maltempo ha devastato il magazzino della Minerva, la brillante e vivace casa editrice che da 35 anni racconta storia e storie, saggistica e letteratura, dialetto e culture, con un occhio di riguardo alla tradizione di Bologna e dell’Emilia-Romagna e ai talenti che la nostra terra continua a esprimere. Sono 130 i bancali di libri finiti sott’acqua fino a mezza altezza. Diciassettemila volumi, forse ventimila, appesantiti come mattoni. Rovinati, irrecuperabili. Il loro valore di copertina si aggira sui 300mila euro.
È un disastro senza precedenti per la casa editrice fondata nel 1989 da Roberto Mugavero. Luogo di nascita Trento (per motivi tutto sommato casuali). Poi un’intensa storia che ha portato la Minerva a San Giovanni in Persiceto e poi a San Giorgio di Piano e infine ad Argelato, la sua attuale sede. È stato Guido Mugavero (che col padre Roberto e con la sorella Martina sono l’anima della Minerva di oggi e di domani) a mettere piede per primo in quel maledetto magazzino allagato di Anzola Emilia, trovandosi di fronte a una scena mozzafiato.
È una storia bella, faticosa e scintillante, quella dell’ormai celebre casa editrice bolognese. Roberto Mugavero la iniziò 35 anni fa, dopo avere accumulato esperienze preziose alla “Luigi Parma”, alla “Silvana Arte” di Milano, alla “Grafica Editoriale” che stava tornando a nuova vita grazie al lavoro di un grande dirigente di nome Gianluigi Poggi. Il primo volume griffato Minerva fu un libro d’arte nato dalla collaborazione con Andrea Emiliani, uno studioso formidabile, abile nella guida della Pinacoteca di via Belle Arti e decisivo nella valorizzazione dei grandi pittori del Seicento bolognese. Col tempo il catalogo si è arricchito di generi, autori, qualità di prodotto, fino a superare i 130 titoli in un solo anno. È un risultato notevole per una piccola casa editrice, portata avanti da dieci o dodici persone, tra dipendenti e collaboratori fissi. Gente in gamba, il cui lavoro in un’editrice piccola e intelligente è uno stimolo in più, una motivazione forte. Su questi risultati si è però abbattuto quell’imprevisto micidiale, con un danno ancora difficile da quantificare, perché ancora si stanno setacciando i libri da recuperare (pochissimi) nella massa di quelli destinati al macero (quasi tutti).
Se vogliamo dare una mano, se vogliamo lanciare un bel segnale di vicinanza e di solidarietà, è il momento giusto per comprare un libro della Minerva. Un libro da goderci pagina dopo pagina, o da regalare a un amico a Natale. Il catalogo è ampio. Dategli un’occhiata sul sito di Minerva edizioni. Se avete per amico un tifoso del Bologna (o anche di basket) c’è l’imbarazzo della scelta, dalla celebrazione dell’indimenticato ultimo scudetto al magico approdo dei rossoblù in Champions. Volumi ben fatti, con testi interessanti e splendide foto.
A me, dovessi scegliere, piace un libro che si intitola Caro Luca ti scrivo. È un carteggio tra due grandi giornalisti, Luca Goldoni e Luca Liguori, che avevano in comune non solo il nome di battesimo ma anche il giorno e il mese di nascita, la passione per il mestiere e tanto altro. È un toccante libro sull’amicizia e sul grande giornalismo.
Anche gli appassionati di cucina hanno l’imbarazzo della scelta. Sarebbe poco elegante parlare di un mio libro appena stampato (e scampato per un soffio al disastro del magazzino). Preferisco segnalarvi un volume intitolato Bologna a tavola con le nonne, nel quale Giancarlo Roversi e Roberto Corinaldesi presentano una serie di ricette tradizionali ottenute con un paziente lavoro di raccolta “sul campo”, anche in colloqui con anziane cuoche incontrate di persona.
Il catalogo che si può trovare sul sito della casa editrice (qui) contiene molte altre ottime idee. Ne troverete probabilmente più d’una che attirerà la vostra attenzione. Con un piccolo gesto possiamo dare una mano a Minerva in un momento difficile. Se la merita.
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