Azimut Libera Impresa SGR (ALI) ha sottoscritto, al fianco di altri co-investitori, un aumento di capitale per acquisire una quota di minoranza superiore al 30% in FTC S.p.A. (“Filiera Toscana della Calzatura”), neonata piattaforma industriale di aggregazione nella filiera italiana della calzatura di lusso promossa da P4 S.p.A., società controllata da Michele Paris, imprenditore dalle comprovate capacità nei processi di buy&build nella filiera della moda e del lusso.
Attraverso l’aggregazione mirata di più realtà che operano nella catena della calzatura localizzate nello stesso distretto, valorizzando il know how degli imprenditori artigiani ed efficientandone l’operatività, FTC intende promuovere una piattaforma specializzata nel mondo delle lavorazioni di materiali e della produzione di componenti finiti che possa diventare il polo manifatturiero di riferimento per i brand del lusso del settore delle calzature.
Le prime quattro aziende che compongono la piattaforma e che esprimono un giro d’affari di poco inferiore ai 30 milioni di euro sono tutte localizzate nel distretto toscano della calzatura:
-Iannelli S.r.l.: produttore di solette principalmente per il segmento elegante donna con tacco alto
-Danimarc S.r.l.: produttore di suole stampate in TPU per le sneaker
– APAM International S.p.A.: produttore di suole costruite sia per la calzatura formale da uomo che per le sneaker di fascia alta
-Fagiolini S.r.l.: lavorazioni speciali delle pelli usate per tomaie e pelletteria
L’investimento di ALI in FTC risulta coerente con la propria missione improntata sul sostegno e sullo sviluppo di piccole e medie imprese italiane – o di intere filiere – eccellenti, aiutandole a dotarsi di strumenti utili ad affrontare le sfide di oggi e di domani, con evidenti e tangibili ricadute positive anche sul tessuto sociale di riferimento.
Prerogativa del progetto è, nell’ottica di preservare le competenze artigianali che hanno contribuito al successo del tessuto imprenditoriale italiano entro ed oltre i confini nazionali, il mantenimento degli attuali proprietari, veri perni del progetto, a capo delle rispettive aziende, accompagnandoli nell’accrescimento delle proprie competenze manageriali con il supporto di Mario Zanini, CEO di FTC.
Il progetto mira a rispondere alle crescenti esigenze del settore lusso, dove elevati standard di prestigio, sicurezza, tracciabilità e sostenibilità di filiera, sono imprescindibili ma rappresentano sfide operative ed organizzative per le aziende medio-piccole. La piattaforma FTC offrirà una soluzione organizzata per affrontare queste complessità, promuovendo una filiera artigianale tracciabile e sostenibile attraverso tecnologie innovative e favorendo la collaborazione con le Istituzioni locali per iniziative di alternanza scuola lavoro, contribuendo così allo sviluppo del settore.
Michele Paris ha commentato: “Siamo molto soddisfatti del sostegno di Azimut Libera Impresa che consentirà a FTC di perseguire la propria missione di creazione di un polo industriale che rappresenti un One-Stop-Shop per i brand del lusso nel mondo della calzatura, facendo leva sulle competenze e le capacità straordinarie delle imprese artigiane del distretto calzaturiero toscano, rafforzate da un’organizzazione capace di rispondere alle esigenze dei clienti in termini di servizio, disponibilità, tracciabilità, sostenibilità e reattività, ma che non prescinde dalle competenze sviluppate nell’arco di diverse generazioni dagli imprenditori artigiani che hanno deciso – e decideranno – di sposare il nostro progetto preservando la loro autonomia gestionale. Mi accomuna ad ALI l’interesse a tutelale e valorizzare le eccellenze imprenditoriali italiane, in questo caso le realtà calzaturiere del territorio toscano.”
Marco Belletti, Amministratore Delegato di Azimut Libera Impresa, ha commentato: “Rilanciare le filiere produttive in Italia significa recuperare l’anima stessa del nostro Paese, un patrimonio di saperi e tradizioni che hanno reso il Made in Italy un simbolo di eccellenza nel mondo. È necessario valorizzare mestieri e competenze che rischiano di scomparire, ridando centralità a settori come l’artigianato, l’agroalimentare e il manifatturiero, che rappresentano non solo la nostra storia, ma anche il nostro futuro. Investire in queste attività significa creare opportunità di lavoro concrete, soprattutto per le nuove generazioni, e ridurre il divario sociale in un contesto economico sempre più complesso. Solo riscoprendo il valore delle nostre radici produttive possiamo affrontare le sfide globali, promuovendo innovazione e sostenibilità, ma senza mai perdere l’identità che ci rende unici. Si parla spesso di Intelligenza Artificiale ma ritengo che la missione di investitori istituzionali che, come Azimut hanno forti radici sul territorio italiano e che fanno dell’italianità un vanto, sia anche quella di preservare l’Intelligenza Artigianale che ha contribuito all’affermazione delle nostre competenze nel mondo.”
Azimut Libera Impresa ha condotto l’operazione con il proprio team composto da Pietro Muzio, Massimo Imperiali, Giacomo Nava e Andreas Nota, ed è stata assistita da Gatti Pavesi Bianchi Ludovici (advisor legale), Alvarez & Marsal (advisor contabile), Alma Led (advisor fiscale) e Lazzati Rizzi (strutturazione operazione).
Le 4 operazioni sono state finanziate da un pool di banche tra cui UniCredit, in qualità di banca agente, Mandated Lead Arranger e Global Coordinator e Intesa Sanpaolo, in qualità di Mandated Lead Arranger e Bookrunner.
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