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Turismo: 4,4 milioni di notti prenotate a novembre in abitazioni private


(AGENPARL) – Roma, 22 Novembre 2024

(AGENPARL) – ven 22 novembre 2024 Comunicato stampa
4,4 milioni di notti prenotate a novembre
in abitazioni private
Sempre più in voga il turismo dell’ultima ora
 Il mercato degli affitti brevi: prenotate su Airbnb 4,4 milioni di notti in
abitazioni private nei prossimi 4 mesi, è il 42% del venduto 23/24
 Estate 2024: oltre 32 milioni i turisti rilevati in Italia tra luglio e agosto 2024
utilizzando la Location Intelligence.
 La crescita continua della domanda estera: + 2.1% di presenze rispetto
all’estate 2023.
 Il “valore aggiunto” dato dal riconoscimento Unesco: Siena, Pompei, Verona,
Pienza, Bergamo, Urbino, Pisa, Orvieto e San Gimignano tra le più visitate
dell’estate 2024 dagli amanti della cultura e dell’arte italiana.
Viaggiare sì, ma dove e quando si decide all’ultimo momento, acquistando online una
destinazione di vacanza. In linguaggio tecnico si chiama late booking e questo inverno
la tendenza non cambia. Al momento, infatti, sono 4,4 milioni le notti che risultano
prenotate in abitazioni private del circuito Airbnb (il 42% del venduto dell’inverno
2023-2024). I numeri più consistenti, però, si fermano a novembre (oltre 2 milioni di
notti, pari al il 77% del venduto dello scorso anno), mentre dicembre registra al
momento 1,3 milioni di notti prenotate (il 42% del consuntivo dello stesso periodo del
2023), 674,5mila gennaio (28%), 364mila febbraio 2025 (15%) e 332mila marzo (10%).
E’ quanto mostra una analisi effettuata da Isnart-Unioncamere grazie alla Piattaforma
Stendhal, utilizzando in chiave predittiva i dati del mercato degli affitti brevi in
abitazioni private.
Dal lato delle imprese ricettive, le indicazioni appaiono positive, con oltre la metà delle
camere disponibili per il mese di dicembre che risultano già prenotate.
La concentrazione maggiore di prenotazioni per i mesi invernali si ha sul mercato degli
affitti brevi del Lazio, probabilmente come effetto dell’imminente apertura dell’anno
Giubilare; seguito da Lombardia, Toscana, Veneto, Sicilia, Piemonte e Campania.
Lo strumento utilizzato per queste previsioni è la Location Intelligence, capace di
produrre dati e informazioni ottenute dalla visualizzazione e dall’analisi dei dati
geospaziali. Isnart se ne avvale per profilare l’interesse turistico prevalente dei turisti
italiani e stranieri a destinazione, ricavato dall’analisi dell’utilizzo degli smartphone
(informazioni ricercate sui motori di ricerca, acquisti on line, utilizzo di app,
geolocalizzazione dei movimenti, ecc.). Da questo tipo di analisi, emergono alcune
dinamiche molto interessanti riguardo ai movimenti turistici in Italia.
Intanto un fatto importante: sono stati 32,3 milioni i turisti, italiani e stranieri, rilevati
sul territorio nazionale nell’estate 2024, con una significativa crescita del turismo
Per ulteriori informazioni:
internazionale (+2,1% sull’estate 2023), più marcata per le destinazioni di Lombardia,
Veneto, Lazio e Friuli-Venezia Giulia.
Oltre alla non sorprendente conferma dell’appeal delle grandi città d’arte e delle
destinazioni lungo le coste, il 2024 si candida a diventare l’anno del turismo lacuale,
visto l’interesse riscosso soprattutto dai laghi del Nord Italia. Le prime cinque località
per incidenza di visitatori stranieri (tra quelle con almeno 10mila turisti) si affacciano
tutte sui laghi di Como (Bellagio, Menaggio e Varenna), Maggiore (Cannobio – Verbano-
Cusio-Ossola) e di Caldaro (Caldaro sulla strada del vino-Bolzano).
Tra le destinazioni più gettonate dal cluster culturale, oltre alle grandi città d’arte
dell’asse Roma-Firenze-Venezia, l’estate 2024 vede Siena, Pompei, Verona, Pienza,
Bergamo, Urbino, Pisa, e San Gimignano: tutti luoghi che possono vantare un
riconoscimento Unesco, a testimonianza di come essere inseriti nella lista dei luoghi
patrimonio dell’umanità dia un valore aggiunto in termini di visibilità non indifferente.
Elemento che trova conferma nel fatto che ben il 37% dei turisti mossi da interessi
culturali segnala il riconoscimento Unesco quale prima variabile di scelta di una
destinazione (dato che nella componente estera della domanda sale al 40%).



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