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Roots in: Matera apre le porte al turismo delle origini e presenta i suoi ultimi progetti


Le radici hanno una funzione fondamentale per la pianta: raccolgono dal terreno tutti i nutrienti necessari per il suo sviluppo, e con il terreno mantengono un legame indissolubile. Allo stesso modo il turismo delle origini è un’esperienza vitale, perché lega le persone alle loro storie, ai loro luoghi, alla cultura e alle tradizioni dei loro territori di provenienza.

Ma quante persone coinvolge questo tipo di turismo? La risposta arriva dalla terza edizione del Roots in, la Borsa internazionale del turismo delle origini, che si è tenuta a Matera il 18 e il 19 novembre, promossa da Agenzia di promozione territoriale della Basilicata (Apt) e Regione Basilicata, in collaborazione con ENIT e con il patrocinio del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale.

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Turismo delle origini
Il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi (ufficio stampa)

I dati sul turismo delle origini

Secondo Italea, il programma di promozione del turismo delle radici, questo tipo di viaggio di esperienza muove oltre 80 milioni di persone nel mondo e ha un potenziale impatto economico di otto miliardi di euro. Non solo: il settore sarebbe anche in grado di generare nuova occupazione (90mila posti di lavoro).

La “scossa” arriva ancora una volta dalla città dei Sassi, già Capitale della cultura europea nel 2019, che adesso è la locomotiva che fa muovere  l’intera “caviglia dello Stivale” – la Basilicata – e che l’ha resa un luogo a maggiore attrazione turistica, come ha voluto ricordare, durante l’evento,  il presidente di Apt Antonio Nicoletti.

“Rispetto al 2019 oggi gli arrivi dall’estero sono aumentati del 60 per cento. In particolare, parlando di turismo delle origini, hanno contribuito a questo risultato il +58 per cento del mercato statunitense, +63 dal Canada, +47  dall’Australia, +123 dall’ Argentina e +164 dal Brasile. Roots in per noi ha un doppio valore: se da un lato rappresenta un mercato strategico da aggredire, dall’altro riguarda il nostro territorio e le sue bellezze, da far conoscere in tutto il mondo”.

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Il Made in Italy al centro

Altro tema dell’edizione del 2024 è stato il Made in Italy: “Quella di Roots in è una scommessa vinta”  dice il Presidente della regione Basilicata Vito Bardi. “La Basilicata sa che il turismo delle radici è una grande chance  per farsi conoscere sul mercato internazionale. La nostra regione sta provando a trasformare il fenomeno dell’emigrazione in un’opportunità per rinvigorire i legami tra i territori e le persone di origini italiane. Il turismo delle radici e il Made in Italy sono due mondi che insieme raccontano una storia straordinaria di appartenenza di tradizione e di innovazione”.

Roots inRoots in
L’intervento del direttore di DOVE Simona Tedesco durante il Roots in 2024 (Ufficio stampa)

L’evento

A dimostrazione di questa importante crescita, l’edizione 2024 di Roots in ha coinvolto 80 buyer provenienti da ogni parte del mondo e 155 seller, gli stand con le offerte di enti pubblici e privati, il forum dedicato al Made in Italy e i Lab con 60 relatori.

All’interno di questo evento Dove è stato media partner e il direttore Simona Tedesco ha partecipato come relatore al panel “Italianità come fattore di attrazione: Radici, Tradizioni e storie delle regioni italiane”.

“All’interno di un contesto in cui rimaniamo dei narratori, il nostro preciso dovere è andare a cercare le storie e raccontarle. Una delle sfide in atto è capire come sta cambiando la domanda dei viaggiatori e soprattutto quali sono le tendenze in questo momento, perché questo genera una nuova offerta turistica. Per questo motivo bisogna tener conto di tutte le trasformazioni in corso sia dal punto di vista ambientale che tecnologico, in modo da poter fare al meglio il nostro lavoro”.

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MoyseionMoyseion
Moyseion, Matera

Un ritorno all’antichità

Un progetto molto particolare che merita di essere raccontato è quello del Moyseion a Matera (via Gradelle San Nicola 3).

Infatti, questo posto, che è stata appena inaugurato a fine ottobre, non nasce come semplice struttura alberghiera tout court, ma vuole essere un luogo immersivo che dà pieno valore al  patrimonio storico lucano.

Collocato nel sasso materano, il Moyseion è un museo delle sensazioni speciale, composto da 16 abitazioni che raccontano le varie epoche storiche: tre neolitiche, cinque enotrie e otto della Magna Grecia. Inoltre, la struttura ha una spettacolare piscina e vasche idromassaggio servite da meravigliosi mosaici.

“Vi accoglieremo facendovi  vivere sensazioni e attraversare luoghi lontani nel tempo”,  promette Antonio Panetta,  proprietario e ideatore del progetto. “E a guidarvi sarà una squadra altamente qualificata: archeologi, musicisti, danzatrici, cuochi, professionisti al servizio del vostro totale relax”.

Alla cucina, uno dei punti forti della struttura,  è stato dedicato un lavoro di ricerca certosino: “Abbiamo rispolverato le vecchie ricette dell’antica Grecia – aggiunge Panetta – riuscendo ad adattarle a palati moderni. L’esperienza immersiva non si ferma infatti alla riproduzione degli ambienti, ma passa anche dalla tavola”.

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