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Sherbeth Festival, la Cina vince l’edizione 2024 con Bang Gai


Edizione da record per Sherbeth, il Festival internazionale del gelato artigianale, che è tornato quest’anno a Palermo, dove il gusto “Lemon Tree” del Maestro Gelatiere Bang Gai, titolare con la moglie Ivy Li della gelateria “Sette” di Hangzhou (Cina), si è aggiudicato la vittoria dell’edizione 2024 (8-11 novembre). Secondo e terzo gradino del podio sono stati invece occupati da una doppietta parmense: Alessia Palmitessa e Riccardo Primiani. Con la degustazione di 48 gusti provenienti da ogni parte del mondo, mai come quest’anno la manifestazione ha visto la partecipazione di grandi Maestri stranieri provenienti da Francia, Cina, Olanda, Finlandia, Regno Unito, Svizzera, Belgio, Giappone, Taiwan e Polonia, per una diffusione internazionale del valore del vero gelato artigianale. E ancora concorsi, degustazioni e creazioni inedite, per un’edizione da non dimenticare.

Sherbeth Festival 2024, Cina sul primo gradino del podio

Il premio Sherbert 2024 vola in Cina, con la vittoria del maestro gelatiere Bang Gai di Hangzhou. “Il gusto che abbiamo scelto è stato ispirato dal fatto di essere venuti qui in Sicilia
grazie a Sherbeth Festival
. Abbiamo scelto quindi di proporre alla giuria un gelato a base di aquilaria, una pianta speziata molto antica, tipica del sud della Cina, che viene utilizzata nella medicina tradizionale cinese. Arrivati in Sicilia abbiamo notato questa grande ricchezza di piante da frutto, così abbiamo scelto di abbinare alla base del nostro gelato il limone, il frutto siciliano che preferiamo. Il tocco finale lo abbiamo dato aggiungendo un goccio di olio siciliano, comprato in un magnifico mercato che abbiamo trovato proprio dietro al Teatro Massimo. L’idea era quella di creare un gelato capace di mettere insieme la tradizione cinese e quella siciliana”.

Sul podio anche una doppietta di Parma: secondo posto per Alessia Palmitessa che con Giacomo Banchini, della gelateria Cioccolateria Banchini di Parma, ha convinto la giuria con il “Fior di cascara”: un fiordilatte infuso con bucce di fave di cacao, dolcificato con zucchero di canna e poi infuso con un fiore di tagete minuta, variegato con gel di mucillagine ottenuto dalla fava di cacao e cioccolato vtuber Equador 80%.

Terzo posto per Riccardo Primiani della gelateria pasticceria Da Teo di Sorbolo (Parma), con un gelato a base di cascara (bucce di caffè fermentate), infuso in latte e panna, arricchito con miele di alianto e pepe di andaliman.

La cultura del gelato artigianale italiano

“Per noi è un orgoglio avere a Palermo una manifestazione conosciuta in tutto il mondo
afferma Davide Alamia che con Piergiorgio Martorana da più 16 anni organizzano Sherbeth
Festival – In considerazione dello spirito internazionale dell’evento, siamo particolarmente
felici che il premio Procopio Cutò torni a prendere il passaporto per volare questa volta in
Cina. Questo sicuramente aiuterà a diffondere ancora di più la cultura del gelato artigianale
italiano in oriente. Come già accade in Giappone, anche in Cina, come testimoniato dai
nostri vincitori Bang e Ivy, si sta diffondendo l’abitudine di chiamare con il nome italiano
“gelato” il prodotto artigianale per distinguerlo dall’ice cream industriale
. Essere
ambasciatori di questo percorso di legittimazione per noi è forse la soddisfazione più
grande, oltre che una grande responsabilità”.

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Tra le novità più interessanti di quest’anno, un laboratorio “a cielo aperto” per permettere ai visitatori di scoprire la produzione del gelato dalle sue basi: all’interno della Sala dei dipinti nel Teatro Massimo di Palermo e accanto all’Atelier del Gelato, dove esperti si sono confrontati su vari temi attinenti al mondo del gelato. Tutti sold out i vari cooking show che hanno visto come protagonisti gli chef stellati Giuseppe Raciti dello Zash, Giovanni Santoro dello Shalai e Carmelo Trentacosti del Mec, oltre a un evento insieme a Ruben, considerato da Forbes uno dei migliori food influencer. Con loro anche i gelatieri Renato Trabalza e Lorenzo Domenighini.

Il concorso Procopio Cutò

Il momento clou dello Sherbeth Festival 2024 è stato il concorso Procopio Cutò. I maestri gelatieri hanno preparato per l’occasione un gusto inedito, svelato solo ai componenti della giuria, composta da grandi nomi del settore: Michele Fino dell’università di Pollenzo; Fabio Marasti, vincitore della scorsa edizione di Sherbeth; Nerina Di Nunzio, docente del corso di scienze gastronomiche dell’Uni Roma Tre; Massimiliano Magli e Stefano Pedrieri del Cnr; Pamela Francescato, giornalista dell’associazione stampa estera in Italia. La giuria ha assegnato il premio al “gusto perfetto” con non poche difficoltà. Determinante l’osservanza delle migliori tecniche di produzione, la scelta delle materie prima, ma anche la presentazione del gelato stesso.

Gelato artigianale vs gelato industriale e i gusti inediti

A proposito della differenza che c’è tra un gelato artigianale e uno industriale, a Sherbeth Festival 2024, grande successo per le lezioni condotte dalla gastronoma Marlena Buscemi, con degustazione comparativa tra le due tipologie di gelato. “Ho cercato di comunicare a chi ha assistito ai miei incontri che un gelato industriale non si compra solo nei supermercati, ma anche nelle gelaterie o nei bar. Alla base del gelato artigianale ci sono dei maestri che pensano una ricetta, la mettono a punto, con grandissimi e difficilissimi bilanciamenti. Quello industriale è sempre più ricco di aria, perché ha più grassi. Ci vendono più aria che materia. Nell’altro caso, i maestri cercano di incorporare aria in maniera meccanica per fare in modo che il gelato abbia una sua struttura importante e che, soprattutto, non si mortifichino le sensazioni organolettiche. Purtroppo, tendiamo ad avere un palato viziato dal grasso”.

Sono stati presentati anche due gusti inediti: quello dell’accoglienza e quello della libertà. Due importanti iniziative hanno visto la luce allo Sherbeth 2024: Il primo è stato realizzato con Moltivolti, il progetto nato nel quartiere Ballarò ormai dieci anni fa che ha messo insieme un gruppo di persone provenienti da otto paesi diversi – Senegal, Zambia, Afghanistan, Bangladesh, Francia, Spagna, Gambia e Italia – e che ha aperto anche una gelateria artigianale fondendo le forze e le idee cretive. Si tratta di un importante progetto di inclusione socio-lavorativo. Il gelato, dunque, diventa veicolo di inclusione, accoglienza e opportunità.
Di non meno importanza il gusto della libertà, realizzato con prodotti che provengono esclusivamente dalle terre confiscate alla mafia. Nello specifico, i maestri gelatieri Vincenzo Lenci, Ilenia Zoli e Francesco Citarda hanno realizzato un gusto miele e zafferano. Come obiettivo quello di puntare un faro su quelle comunità che hanno ridato valore a quelle terre un giorno ostaggio e preda della mafia, per accendere un lume di speranza, che sia sempre più potente e condiviso.

© Riproduzione riservata



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