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Proietti e De Pascale cosa vogliono fare in tema di diversità e inclusione?


Come cambieranno le politiche sulla parità di genere, l’inclusione, la disabilità e l’ambiente con l’elezione di Stefania Proietti come governatrice dell’Umbria e con quella di Michele De Pascale come governatore dell’Emilia Romagna? Ecco i programmi elettorali dei due nuovi presidente di regione. 

Proietti, grande attenzione alla disabilità 

Stefania Proietti eletta governatrice dell’Umbria

Nata ad Assisi nel 1975, Stefania Proietti era già sindaca della sua città natale. Ha vinto le elezioni ottenendo il 51% dei voti contro circa il 46% di Donatella Tesei (centrodestra), in una regine che da anni ormai è governata dalle donne. Sulle attività sportive ed i luoghi destinati allo sport, l’intenzione di Proietti è quella di renderli accessibili non solo con il superamento di barriere architettoniche per le persone con disabilità, ma anche con un sostegno economico alle famiglie in difficoltà per poter loro garantire il diritto allo sport e alla salute.

Sul potenziamento della sanità territoriale, che probabilmente sarà il focus principale del suo mandato, si prevede l’implementazione delle cure domiciliari, fondamentali proprio per le persone disabili, i pazienti allettati o con qualsiasi altra problematica, attraverso la valorizzazione dell’“infermiere di territorio”. E sul piano della salute mentale, particolare attenzione verrà dedicata ai disturbi del comportamento alimentare. Verranno incrementati gli spazi dedicati e autogestiti per i giovani al fine di ridurre isolamento, anomia e marginalizzazione, che aumenta il rischio di sviluppo di sofferenza e condotte problematiche.

Per quanto riguarda l’edilizia, il disagio abitativo e l’housing sociale, l’intenzione è quella di finanziare in compartecipazione con i Comuni un programma di manutenzione straordinaria che rimetta a disposizione gli appartamenti vetusti o danneggiati, garantendo anche i bisogni abitativi di persone con disabilità.

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Tanti gli spunti sul piano del sociale: promuovere i programmi di formazione per qualificare gli educatori riguardo le politiche sociali a sostegno dell’inclusione scolastica dei minori con disabilità; promuovere la diffusione dello sport paralimpico, delle special Olympics e di esperienze di attività sportiva integrata e la cultura dell’Attività Fisica Adattata nelle scuole; verificare la presenza delle effettive pari opportunità di accesso all’università per i giovani con disabilità; promuovere l’attuazione delle “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”, per incrociare la domanda con l’offerta di lavoro e facilitare l’inserimento lavorativo.

E ancora promuovere la cultura dell’affido attraverso campagne di sensibilizzazione e rafforzare il personale assegnato al Servizio adozioni e affidi, un’attenzione specifica, poi, va alla diffusione della cultura dell’accoglienza e dell’affido di bambini con disabilità; creare un progetto individualizzato di inclusione sociale, che costituisce lo strumento per sostenere le persone a rischio o in condizione di esclusione, dalla vulnerabilità allo svantaggio conclamato (causati da disagio sociale o mentale, povertà materiale o educativa, disabilità, violenza) con la messa in atto di interventi personalizzati supportati da equipe multidisciplinari.

L’attenzione verso le disabilità si proietta infine anche sul piano dei trasporti: c’è l’intenzione di fare interventi per rendere accessibili i mezzi pubblici su gomma e treno della rete regionale alle persone con disabilità motoria e sensoriale; la definizione di un cronoprogramma per la realizzazione degli interventi necessari all’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici pubblici o aperti al pubblico. 

De Pascale a fiaco delle persone non-autosufficienti

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Il neo presidente dell’Emilia-Romagna, Michele de Pascale, nella sede della Regione a Bologna, 18 novembre 2024.
ANSA/MAX CAVALLARI

Di origini salernitane, ma nato a Cesena nel 1985, Michele De Pascale è stato eletto sindaco di Ravenna nel 2016 e riconfermato come primo cittadino della città anche nel 2021. Dopo aver vissuto le alluvioni che hanno colpito profondamente la Romagna nell’ultimo anno e mezzo, l’ora Presidente ha le idee chiare al riguardo: “C’è stato un anno mezzo di polemiche politiche, di scontri, di attacchi, a volte anche di notizie false sull’alluvione. Per questo serve un patto repubblicano tra il presidente della Regione e la premier Giorgia Meloni (che, ieri, si è congratulata, ndr). Spero nei prossimi giorni di poterla incontrare, serve un cambio di passo. Non solo da parte del governo o dell’Emilia-Romagna, ma da parte di tutti, a partire da me”, ha dichiarato in un’intervista al Resto del Carlino. 

Sull’assistenza, il piano “è assicurare un sistema di protezione e assistenza alle persone non-autosufficienti sia che si tratti di anziani che di persone con disabilità. 

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È indispensabile prolungare e sostenere al massimo la condizione di autonomia, anche parziale, delle persone, passando da un modello puramente assistenziale a un approccio che promuova la dignità, l’autonomia e la partecipazione attiva degli anziani e delle persone con disabilità alla società. Così come il tema del “dopo di noi” si sta imponendo come priorità sociale. Occorre sviluppare una serie di servizi e opportunità che incentivino la partecipazione attiva delle persone alla vita sociale, sostenendo quelle realtà del Terzo settore in particolare che operano in questo ambito cruciale. Così come il sostegno alle famiglie e ai caregiver è questione primaria per accompagnare l’accudimento”.

Sulla scuola e il lavoro l’impegno che si prende De Pascale è quello di “attraverso l’Agenzia regionale per il lavoro e la rete del Collocamento mirato, intensificheremo l’impegno ad abbattere muri e barriere che ostacolano l’accesso al lavoro ai disabili. E garantiremo agli studenti disabili delle scuole superiori la piena conoscenza dei servizi di cui potranno disporre nel momento in cui si affacceranno sul mercato del lavoro, a partire dalle opportunità di inserimento lavorativo sostenute dal Fondo regionale per l’occupazione delle persone con disabilità. Proporremo inoltre alle Università, analogamente a quanto già fatto con l’Ufficio scolastico regionale, la sottoscrizione di un protocollo di intesa per favorire la transizione dall’università al lavoro dei ragazzi con disabilità.”

Importante anche il sostegno ai caregiver familiari “che, con attenzione alle differenze di genere e al carico assistenziale di cura, verranno aiutati e valorizzati, tutelandone la salute psicofisica, rafforzando la rete di servizi di prossimità, domiciliari e integrati, coinvolgendoli in incontri formativi con esperti, associazioni e di reciproco aiuto. Adotteremo un approccio di forte prevenzione e valorizzeremo luoghi di comunità in cui sia possibile applicare modelli e progetti innovativi. In particolare, saranno organizzati team mobili multiprofessionali che implementino le prese in carico e in cura al domicilio e che favoriscano la transizione dei pazienti anziani e fragili nei servizi“. 



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