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La prima sala fisica da gioco sarà in Calabria?


Secondo l’indagine realizzata dall’ISTAT per il Ministero del Turismo, nel 2023 gli arrivi in Calabria sono stati di 1,7 milioni di persone (3° posto dell’area sud, isole escluse), pari a 7,8 milioni di presenze (3° posto nella stessa area di riferimento). A livello nazionale, la Calabria ha superato anche Abruzzo e Umbria, a testimonianza di un buon appeal turistico da parte dei visitatori nazionali e internazionali. I numeri positivi, legati soprattutto all’attrattività di spiagge, parchi naturali, città, percorsi enogastronomici e storico-culturali, rappresentano un volano imprescindibile per l’economia regionale. Ma un ulteriore sviluppo a livello locale, soprattutto in virtù degli arrivi, potrebbe derivare anche grazie all’insediamento di un nuovo polo strategico: quello di un casinò fisico.

Le attuali opzioni per i cittadini calabresi e del sud Italia per giocare

Fino ad ora le principali attrazioni dal punto di vista del gioco sono ubicate tutte al nord, come nel caso di Venezia o Sanremo. Pertanto, una sala fisica nel centro-sud del Paese, consentirebbe a tutta la fascia di abitanti di tale area di avere una soluzione più a portata di mano. Ad oggi, quindi, i cittadini del centro e del meridione hanno fondamentalmente due opzioni. La prima è quella di valutare l’iscrizione ad uno dei siti di gioco online legali, che mettono a disposizione un’ampia gamma di giochi e di bonus senza deposito per i casinò italiani. La seconda, invece, è quella da abbinare eventualmente ad un viaggio fatto per altri motivi, sobbarcandosi chilometri di autostrada per raggiungere una delle quattro sale del settentrione.

Dove potrebbe essere costruito il casinò calabrese

La risposta potrebbe nascondersi nello studio realizzato nel 2023 da Federconsumatori e CGIL, in collaborazione con ISSCON. Considerando la raccolta procapite online per il campione rappresentativo di età compresa tra 18 e 74 anni, nei comuni con più di 10.000 abitanti, la provincia di Reggio Calabria si piazza al 6° posto a livello nazionale. Nel 2023 la giocata pro capite si attesta a 3.021,56 milioni di euro, rispetto ai 2.604,77 dell’anno precedente (+ 13,79%). I comuni più attivi in tal senso sono Melito Porto Salvo, Gioia Tauro e Reggio Calabria. Subito al di là dello stretto, Messina è al primo posto nazionale, con una spesa pro capite di 3.245,71 euro nel 2023, rispetto ai 2.911,79 euro nel 2022 (+ 10,28%).

Due aree particolarmente dedite al gioco online che potrebbero trovare sbocco anche nel gioco fisico. Due poli nevralgici che potrebbero quindi avallare l’idea già partorita dall’ex sindaco di Messina, Francesco Gallo, relativa alla possibilità di aprire in Sicilia un casinò stile Venezia, la Vallée, Sanremo e così via. Sarà quindi Reggio Calabria, o la sua provincia, ad attrarre l’ipotetico insediamento di una struttura dedicata al gioco? Tutto dipende dal punto di incontro domanda-offerta e dalla stima del ritorno sull’investimento.

Benefici economici di questa operazione

Indipendentemente dalle entrate che il Fisco potrebbe incassare in seguito all’apertura di un nuovo casinò terrestre, quello che conta a livello territoriale è la possibilità di creare un indotto e una maggiore occupazione. Secondo un’inchiesta de L’Espresso del 2023, il casinò lombardo di Campione d’Italia, chiuso nel 2018 (e poi riaperto nel 2022) contava 490 dipendenti (su una popolazione di circa 2.000 abitanti). La stessa struttura aveva l’onere di versare al Comune 40 milioni di euro all’anno. Cifre che possono dare un’idea generale, seppur parziale e riduttiva, di quanto possa essere il giro di affari attorno a un casinò di notevoli dimensioni. Senza dimenticare gli introiti, pubblici e privati, associati ai servizi connessi. Un giro di affari che potrebbe aumentare anche grazie all’interesse dei flussi turistici, soprattutto nei mesi estivi. Non a caso è anche questo l’obiettivo del potenziamento dell’alta velocità Salerno-Reggio.

Lo stesso sindaco del piccolissimo comune lombardo, Roberto Canesi, aveva trovato un nesso con il flusso turistico. Insolito, ma condivisibile, ossia che “Campione d’Italia non sia più casinò-centrica e che punti, invece, sul turismo”. Insomma, uno sviluppo equilibrato e coerente.

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