Nel contesto economico marchigiano, la crescita delle imprese si gioca su una linea sottile che unisce l’identità territoriale a una visione internazionale.
Questo equilibrio tra tradizione artigiana e strategie di espansione globale è stato al centro del seminario organizzato dalla CNA Industria Ancona lo scorso 18 novembre. Con il titolo “Fusioni e Acquisizioni: una Strategia per l’Economia Locale?”, l’incontro ha esplorato come operazioni di finanza straordinaria possano trasformarsi in opportunità per le imprese locali.
La presidente di CNA Industria Ancona, Faustina Principi, ha aperto il dibattito, riflettendo su un interrogativo cruciale: “le acquisizioni sono una leva per la crescita o rischiano di impoverire il tessuto economico locale?”
Principi ha sottolineato come “da un lato, fusioni e acquisizioni rappresentano una porta verso nuovi capitali, tecnologie e mercati internazionali. Dall’altro, pongono rischi quali la delocalizzazione, la perdita di autonomia e il possibile indebolimento del patrimonio produttivo locale”. La chiave, secondo Principi, sta nell’adottare una visione strategica che bilanci i vantaggi economici con il rispetto dell’identità territoriale.
I numeri di un tessuto imprenditoriale in movimento
La professoressa Valentina Giannini dell’Università Politecnica delle Marche e membro del “Centro di ricerca per l’innovazione e l’imprenditorialità” con il professor Donato Iacobucci e la Professoressa Martina Orci, ha presentato un’analisi dettagliata del fenomeno M&A (Mergers and Acquisitions) nella regione, con dati che evidenziano la vivacità di questo fenomeno.
– il 65% delle operazioni nel manifatturiero del biennio 2022-2023 hanno coinvolto gruppi italiani che acquisivano imprese connazionali.
– il 24% ha riguardato l’ingresso di gruppi esteri nel mercato italiano.
– l’ 11% ha visto imprese italiane acquisire realtà estere, segnalando un crescente orientamento all’internazionalizzazione.
Un trend in crescita. Il mercato M&A ha aperto il 2024 in forte ripresa. Infatti, nei primi tre mesi del 2024 si sono registrate operazioni per circa 14,6 miliardi di euro (+55,2% rispetto al primo trimestre 2023).
Focalizzando l’attenzione sulle Marche, sempre per il biennio 2022-2023, emerge che:
– Il 53% delle acquisizioni locali è stato guidato da gruppi italiani, mentre il 15% da gruppi esteri.
– il 28% delle operazioni ha riguardato imprese marchigiane che acquisivano altre italiane, con un significativo 4% dedicato a operazioni estere.
In una sorta di classifica per Province, Ancona guida il mercato M&A con il 31% delle fusioni e acquisizioni delle Marche, segue Pesaro Urbino (30%) poi Macerata, Ascoli e Fermo.
Questi numeri raccontano una trasformazione in atto: le piccole imprese marchigiane, tradizionalmente radicate nella cultura artigiana, stanno affrontando il mercato globale con crescente maturità.
Best practice per un futuro competitivo
Tra gli interventi più incisivi, il presidente CNA Marche, Paolo Silenzi, ha sottolineato in apertura come le aggregazioni possano superare i limiti dimensionali delle PMI, aprendo a una maggiore competitività. Tesi rimarcata dal presidente di CNA Ancona, Maurizio Paradisi il quale ha portato come evidenza il caso del Confidi Unico, che grazie a strategie di fusione è diventato un modello di successo nel settore del credito.
L’assessore regionale Goffredo Brandoni ha invece evidenziato il ruolo cruciale della programmazione europea 2021-2027, sottolineando strumenti come il Fondo Credito Futuro Marche per incentivare investimenti e liquidità. Presente anche il consigliere Regionale Marco Ausili, che ha portato il suo contributo alla riflessione della serata.
Esperienze e prospettive delle imprese acquisite
Un momento di grande interesse è stato offerto dalla tavola rotonda moderata da Pierluigi Milantoni di Dealbiz srl, esperto in operazioni di M&A. L’incontro ha dato voce a imprenditori di settori strategici come moda, impiantistica e beni durevoli, che hanno condiviso esperienze dirette di acquisizione. I partecipanti hanno esplorato le motivazioni che spingono un imprenditore ad aprire il capitale della propria azienda, evidenziando come il rapporto con il nuovo investitore rappresenti spesso una transizione delicata ma cruciale per la crescita.
Le storie raccontate hanno sottolineato l’importanza di un processo ben strutturato, che parte dalla stima del valore aziendale e si snoda attraverso fasi chiave come scouting, trattative e due diligence, fino al closing. In molti casi, le aggregazioni sono state descritte come strumenti efficaci per superare i limiti dimensionali, accedere a nuovi mercati e incrementare la competitività. L’esperienza condivisa ha confermato che il successo di queste operazioni dipende non solo da aspetti tecnici, ma anche dalla capacità di instaurare un rapporto di fiducia e collaborazione con il nuovo partner.
Il ruolo di CNA Industria per il rilancio delle imprese locali
A conclusione del seminario, Alessandro Battaglia, responsabile nazionale di CNA Industria, ha rimarcato il valore dell’associazionismo per le PMI italiane anche e soprattutto in un contesto come quello della CNA. Battaglia ha sottolineato l’esempio di CNA Industria Ancona come modello da portare a conoscenza dell’intero sistema.
In conclusione, la risposta alla domanda del seminario emerge chiara: l’equilibrio tra identità economica territoriale e ambizione globale è la chiave per un futuro sostenibile. Solo con una cooperazione mirata e un dialogo continuo tra imprese, istituzioni e territorio, le Marche potranno consolidare il proprio ruolo nel panorama nazionale e internazionale.
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