L’asse Rocco Forte-Pif si consolida ed è destinato a rappresentare una delle realtà dominanti dell’hotellerie internazionale nei prossimi anni. Dopo la clamorosa intesa che ha portato all’ingresso del fondo sovrano dell’Arabia Saudita in Rocco Forte Hotels, ora il magnate italo-britannico pensa in grande e punta ad un’altra fase di espansione per la sua catena alberghiera, elevandola ancora di più tra le big company del lusso.
“Con ogni probabilità in cinque anni raddoppieremo il nostro portfolio”, ha detto Sir Rocco Forte, in occasione dell’edizione 2024 dell’Italian Hospitality Investment Conferenze, organizzata a Roma da Thrends e Teamwork. Il re degli hotel di lusso non si nasconde, ha la piena consapevolezza che l’accordo sancito con Pif può fare la differenza e determinare una crescita significativa del proprio gruppo. Pif ha rilevato il 49% delle quote e ha garantito l’apporto di capitali significativi. “A cominciare dalle operazioni di rinnovamento delle nostre strutture già esistenti, per le quali – ha rimarcato Forte – investiremo una cifra attorno ai 45 milioni di euro, circa il doppio di quanto facevamo prima”.
Rocco Forte vuole ampliare il portfolio della società e i riflettori restano puntati sulle mete top del turismo in Italia, con un piano di rafforzamento dentro il quale rimane anche la volontà di entrare nel “pianeta” Taormina, nella località più iconica del turismo in Sicilia e nel Mezzogiorno.
Da diversi anni, almeno un decennio ormai, Sir Forte segue le possibili situazioni di immobili che potrebbero essere disponibili per rilevare un hotel a Taormina, sino a questo momento gli approcci non hanno portato ad una svolta e quindi ad un’acquisizione ma nei radar c’era e c’è ancora adesso la Perla dello Ionio. E’ un obiettivo strategico e d’altronde un colosso come Rocco Forte Hotels, che è già protagonista nella Sicilia Occidentale, non può non avere una presenza sul versante orientale, nella capitale del turismo siciliano. Forte lo sa bene e attende, con pazienza, il momento giusto per l’assalto decisivo.
“In Italia ci sono 12/15 grandi e piccole destinazioni in cui è possibile rimanere costantemente sopra i mille euro di tariffa media a notte“, ha evidenziato l’imprenditore di Bournemouth. Tra quelle 12-15 realtà top rientra a pieno titolo Taormina, sogno di “vecchia data” del magnate italo-inglese, come ammise esplicitamente proprio Forte nel 2020, nel corso di un dibattito sul turismo avvenuto nel periodo della pandemia, alla presenza dell’allora sindaco Mario Bolognari. I tempi per centrare il bersaglio prestigioso si sono allungati e le dinamiche in cui muoversi sono cambiati, ma nell’agenda e nei programmi di Rocco Forte rimane sempre cerchiato in rosso il nome di Taormina. Nel frattempo Forte ha rilevato a Noto la sua terza proprietà in Sicilia, con Palazzo Castelluccio, e poi si è mosso a Napoli, per Palazzo Caravita di Sirignano, e in Puglia, dove il relais del Cardinale di Fasano si andrà ad aggiungere alla masseria Torre Maizza, e a Milano conta di inaugurare a breve anche il nuovo The Carlton.
Si delinea, insomma, all’orizzonte un’ulteriore stagione di crescita del gruppo Forte, in Italia e allo stesso modo all’estero, con la forza propulsiva del fondo Pif che resetta, per forza di cose, il precedente timing della compagnia e metterà in campo risorse per investimenti pesanti.
E per quanto riguarda il “sogno” Taormina, magari si concretizzerà più avanti ma pare prospettarsi una novità importante nella strategia: sin qui, nel mirino di Sir Forte erano finite alcune strutture per lo più riguardanti il panorama degli hotel a quattro stelle, con i vari passaggi esplorativi avvenuti in tal senso, e l’idea di base era di rilevare un immobile per poi adeguarlo e farlo diventare un 5 stelle, ora invece il piano cambia. Si alza ulteriormente l’asticella e nel mirino potrebbe finire uno degli hotel a 5 stelle di Taormina. Attenzione perché la determinazione di Sir Forte nel fare, prima o poi, un investimento a Taormina e l’impressionante forza economica a suo supporto da parte del Public Investment Fund (Pif) diventano una miscela esplosiva che può aprire qualsiasi porta e può scardinare ogni resistenza, nessuna esclusa. Gli addetti ai lavori sono convinti che potrebbe prospettarsi qualche contrattazione ad oggi impensabile e i segnali che arrivano vanno decisamente in quella direzione.
La variabile che sposta gli equilibri è il fondo Pif, presieduto da Mohammed bin Salman Al Saud, un colosso che gestisce investimenti per 700 miliardi di dollari e vuole promuovere il turismo di lusso sostenibile. E allora Forte e Pif, quando decideranno di affondare il colpo su Taormina e avranno individuato la struttura ideale e la trattativa giusta da portare avanti, potranno andare sino in fondo, con un super-budget a disposizione. E non avranno difficoltà a centrare il bersaglio.
“L’accordo con Pif ha elevato il nostro profilo in tutto il mondo. Abbiamo ora un partner finanziario molto solido e siamo competitor di grandi gruppi sul mercato internazionale. Siamo decisamente più forti, abbiamo un ‘peso’ negoziale maggiore negli appalti e nei contratti”, ha rimarcato Forte, che a dispetto delle sue 79 primavere ha ancora l’entusiasmo e la passione di un ragazzo nel voler dare il massimo per il successo della sua azienda. Il resto, e quindi la differenza, la fanno l’esperienza, l’abilità e la lungimiranza che ha sempre dimostrato nel percorso della sua catena alberghiera e nel suo modo di fare impresa. Non ultima l’operazione eccezionale che il re dell’hotellerie di lusso è riuscito a portare a compimento con l’ingresso di Pif in società al 49%.
Rocco Forte Hotels vede avvicinarsi altre conquiste e, nel frattempo, si conferma una realtà apprezzata a livello mondiale nella gestione di qualità di alberghi a cinque stelle, come l’Hotel de Russie e l’Hotel de la Ville a Roma, il Savoy a Firenze, Villa Igiea a Palermo, il Brown’s Hotel a Londra e la nuova Rocco Forte House a Milano. La “ciliegina sulla torta” di un’acquisizione di prestigio a Taormina – repetita iuvant – arriverà ed è solo una questione di tempi. Forse lo scenario è un pò più lontano o magari, da un altro punto di vista, la prospettiva è più vicina che mai.
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